Pino Amato

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Pino Amato

Pino Amato (Torino, 27 ottobre 1930Napoli, 19 maggio 1980) è stato un politico italiano, ucciso in un attentato delle Brigate Rosse[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lapide a via Alabardieri commemorante l'omicidio di Pino Amato

Consigliere Nazionale della Democrazia Cristiana. È stato per alcuni anni Direttore Amministrativo del Formez, il centro studi legato alla Cassa del Mezzogiorno per la formazione dei quadri e dirigenti della Pubblica Amministrazione. Dal 1970 al 1975 è stato Consigliere Comunale di Napoli, dove aveva ricoperto l'incarico di Presidente della Commissione Consiliare per le Municipalizzate. Con Enzo Scotti e Paolo Cirino Pomicino, aveva dato vita al gruppo "Nuova Napoli", un organismo di studio e di analisi politica. Consigliere della Regione Campania nella seconda legislatura regionale dal 1975. Dal 1978 è stato Assessore regionale all'Agricoltura, Caccia, Pesca e Foreste, e dall'autunno del 1979 al Bilancio e alla Programmazione Economica.

L'attentato[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 maggio 1980 un nucleo armato della colonna napoletana delle Brigate Rosse uccise Pino Amato a Napoli in vicolo degli Alabardieri. L'attentato fu opera di quattro brigatisti, tre uomini e una donna: Bruno Seghetti, nome di battaglia "Claudio", membro del Comitato esecutivo sceso nella città partenopea da Roma per potenziare la colonna locale, Luca Nicolotti, "Valentino", originario di Torino e attivo in precedenza nelle colonne torinese e genovese delle Brigate Rosse, Salvatore Colonna e Maria Teresa Romeo, giovani non clandestini appartenenti alla colonna napoletana[2].

L'auto dell'assessore Amato venne bloccata in vicolo Alabadieri: tre uomini e una donna aprirono il fuoco, uccidendo l'assessore. I terroristi fuggirono subito dopo, ma l'autista e addetto di scorta Ciro Esposito reagì a sua volta, sparando e ferendo Bruno Seghetti. Il commando terrorista venne arrestato dopo un inseguimento ed una sparatoria per le vie di Napoli ed i quattro terroristi vennero condannati all'ergastolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pino Amato - Associazione Vittime del Terrorismo, su vittimeterrorismo.it. URL consultato l'11 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2007).
  2. ^ V.Tessandori, Qui Brigate Rosse, 352-353.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. De Pascale, E' un Dc buono. Uccidetelo, Diario della Settimana 12 gennaio 1999.
  • Scritti e documenti di Pino Amato - Regione Campania 2005
  • Vittorio Alberti et alii, DC e terrorismo nell'Italia degli anni di piombo: In memoria di Pino Amato, Rubbettino Editore, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]