Pietro Strengacci

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Pietro Strengacci
NascitaRoma, 1909
MorteGuerra di Spagna, 20 marzo 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaCimitero di Cecina
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaArtiglieria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto4º Reggimento CC.NN., 1ª Divisione CC.NN. "23 marzo"
Anni di servizio1930-1938
GradoCamicia Nera
GuerreGuerra di Spagna
BattaglieBattaglia di Malaga
Battaglia di Guadalajara
Battaglia di Bilbao
Battaglia di Santander
Battaglia dell'Ebro
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Pietro Strengacci (Roma, 1909Guerra di Spagna, 20 marzo 1938) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roma nel 1909, figlio di Pergente e Anna Scoppis, all'interno di una famiglia benestante.[1] Studente universitario presso l'università di Roma, prestò servizio di leva nel Regio Esercito dal 28 aprile 1930, assegnato all'arma di artiglieria in servizio dapprima presso il 13° Centro contraerei e, dal 1º giugno successivo, al Reggimento misto d'artiglieria della Sardegna.[1] Nel febbraio 1932 fu riformato. Arruolatosi nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale come camicia nera nella 4ª Legione universitaria nell'aprile 1935, nel dicembre seguente fu trasferito all'8ª Legione DICAT di Roma.[1] Il 14 gennaio 1937, ottenne di partire per combattere nella guerra di Spagna e si imbarcò a Napoli come semplice caposquadra.[1] Prestò servizio nel IV Gruppo Banderas e poi nella 508ª Batteria da accompagnamento da 65/17 del 4º Reggimento CC.NN. della 1ª Divisione CC.NN. "23 marzo".[1] Rimasto gravemente ferito ad una gamba durante la battaglia di Bilbao, rifiutò il rimpatrio e continuò a prestare servizio nel Corpo Truppe Volontarie.[1] Già decorato di croce di guerra al valor militare e medaglia d'argento al valor militare cadde in combattimento il 20 marzo 1938. Per onorarne il coraggio con Regio Decreto del 29 maggio 1941 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Gli fu intitolata la batteria antiaerea da 76/40 sita sull'isola di Sant'Antioco in Sardegna, ora dismessa.[3] Una via di Roma porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

=Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Legionario di pura fede fascista, in dieci mesi di guerra, ha fatto generosa dedizione di ogni sua energia. Già distintosi per ardimento e sprezzo del pericolo a Malaga, a Guadalajara, ove rimase ferito ad un braccio, ed a Bilbao nel luglio 1937 rinunzia al rimpatrio, cui era stato proposto in seguito a gravi ferite riportate in servizio per incidente automobilistico che gli procurarono una minorazione permanente alla gamba destra. Ancora zoppicante lascia volontariamente l’ospedale ed ottiene di partecipare all’azione di Santander. Nella battaglia dell’Ebro, pur potendo rimanere in zona arretrata, insiste per prendervi parte attiva e in due giorni di combattimento, 18 e 20 marzo, compie atti di eccezionale valore. Il 18 marzo salva un aviatore atterrato con l’aereo in avaria oltre le nostre linee, malgrado le fiamme cui l’apparecchio è preda e le raffiche delle mitragliatrici nemiche tendenti ad impedire il gesto generoso. Il 20 marzo, volontario in una pattuglia ardita, si slancia per il primo contro una mitragliatrice nemica. Colpito alla fronte, lancia, prima di morire, il suo grido di dedizione alla Patria adorata e al Duce, suggellando col suo sangue la sua fede nel motto fascista: « Credere - obbedire - combattere ». Terra di Spagna, febbraio 1937-marzo 1938.[4]»
— Regio Decreto 29 maggio 1941.[5][6]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Caposquadra addetto al comando di reggimento, visto atterrare, per avaria, una ereo nazionale oltre le nostre linee, accorreva per il primo soccorso dell'aviatore che riusciva a trarre in salvo malgrado il tiro di mitragliatrici avversarie che cercavano di ostacolare il gesto generoso. Due gironi dopo partecipando volontariamente ad una pattuglia incaricata di individuare la postazione di una mitragliatrice nemica lasciava la vita sul campo. Esempio magnifico di cosciente ardimento, sprezzo del pericolo, abnegazione e dedizione al dovere. Valdealgorfa, 19-20 marzo 1938
— Regio Decreto 8 giugno 1938.
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Minorato ad una gamba per incidente, non ancora guarito, volontariamente lasciava l'ospedale e ritornava al reparto per partecipare all'azione distinguendosi per coraggio e abnegazione nel disimpegno del servizio di rifornimento munizioni. Fortino di Cueva, 14 agosto 1937

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Medalla militar (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 292.
  3. ^ Sardegna Fortificata.
  4. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  5. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.273 del 19 novembre 1941.
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 4 luglio 1941, registro n.23 guerra, foglio n.24.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucio Ceva, Spagne 1936-1939. Politica e guerra civile: Politica e guerra civile, Milano, Franco Angeli Editore, 2010.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 292.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]