Pietro Castellacci

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Pietro Castellacci
NascitaPietrasanta, 14 marzo 1912
MorteMonte Dunun, 19 maggio 1936
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana
RepartoIX Battaglione arabo-somalo
GradoTenente di complemento
GuerreGuerra d'Etiopia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Pietro Castellacci (Pietrasanta, 14 marzo 1912Monte Dunun, 19 maggio 1936) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Pietrasanta, in provincia di Lucca, il 14 marzo 1912, figlio di Raffaello e Elisa Bacci.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito, frequentò la Scuola allievi ufficiali di complemento di Milano, uscendone con il grado di sottotenente dell'arma di fanteria, corpo dei bersaglieri, il 18 giugno 1931.[1] Dopo aver prestato servizio nel 5º Reggimento bersaglieri, nell'agosto 1932 fu posto in congedo, iniziando a lavorare come insegnante di educazione fisica nel Ginnasio Liceo di Conversano. In vista dell'approssimarsi dello scoppio delle ostilità con l'Impero d'Etiopia, nel luglio 1935 chiese, ed ottenne, di essere richiamato in servizio attivo e destinato in servizio presso il Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana.[1] Giunto in Somalia venne assegnato al IX Battaglione arabo–somalo, del quale fu aiutante maggiore per diverso tempo, partecipando alle operazioni belliche durante la guerra d'Etiopia.[1] Promosso tenente a scelta nel febbraio 1936, gli venne affidato un plotone mitragliatrici pesanti della 4ª Compagnia. Cadde in combattimento sul Monte Dunun, (Neghelli) il 19 maggio 1936 e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Benché ferito non abbandonava il posto di combattimento dando mirabile esempio di calma, serenità ed alto senso del dovere. Nuovamente e più gravemente colpito, stretto dai ribelli, continuava a combattere preferendo cadere da eroe anziché cedere. Fulgido esempio di alto valore e di nobile sentimento del dovere. M. Dunun (Neghelli), 19 maggio 1936.[3]»
— Regio Decreto 27 agosto 1937.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 175.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Castellacci, Pietro, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 175.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]