Pietro Carboni

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Pietro Carboni (Paulilatino, 7 agosto 1914Asclip, 20 dicembre 1944) è stato un militare italiano della Regia Marina Militare nella seconda guerra mondiale, medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La sua unità, l'8 settembre 1943, era dislocata nell'Egeo, nell'isola di Rodi. Carboni riuscito a sottrarsi alla cattura, passò alla lotta contro i tedeschi alla testa di una piccola banda formata da militari italiani. Smembratasi la formazione, il sottufficiale condusse per più di un anno contro la Wehrmacht una guerriglia isolata, ma tanto efficace da indurre i tedeschi a porre sulla sua testa una taglia di 50.000 lire. Tradito da una spia greca, Pietro Carboni, che si apprestava a passare in Turchia, fu sorpreso dal nemico in una grotta, che aveva preso a suo rifugio, e abbattuto.
A Pietro Carboni, l'Amministrazione comunale di Ittireddu (Sassari) ha intitolato un impianto sportivo polivalente. Inoltre la strada principale di Paulilatino, la sezione dell'Associazione nazionale marinai d'Italia di Oristano, il Circolo sottufficiali MM di Cagliari, ed una strada di Oristano, sono dedicate a questo eroe.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovane sottufficiale di elevate virtù militari e morali, pervaso da profondo amor patrio e spirito combattivo, faceva fronte agli avvenimenti successivi all’armistizio organizzando agguerrita e attiva banda di resistenza. Uccisa o dispersa nell’impari lotta la maggior parte dei gregari, non defletteva dalla ferma determinazione di combattere fino all’ultimo contro il nemico che, fra l’altro, aveva posto grossa taglia per la sua cattura. Dopo un anno di proficua attività, resa più difficile e rischiosa dall’incessante caccia cui era sottoposto, scoperto in seguito a delazione ed attaccato di sorpresa da pattuglia armata, ingaggiava da solo epica lotta all’arma bianca riuscendo ad abbattere il capo pattuglia. Colpito a morte da arma da fuoco, suggellava col supremo sacrificio la grande dedizione alla Patria, dando ultima significativa prova di indomito valore.»
— Isola di Rodi, 20 dicembre 1944.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dettaglio decorato, su presidenti.quirinale.it, quirinale.it. URL consultato il 24 febbraio 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]