Pierre Lepori

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Lou Lepori o Pierre Lepori (Lugano, 26 novembre 1968) è uno scrittore, traduttore, regista teatrale saggista e giornalista svizzero.[1]

Dopo gli studi alle Università di Siena, e Berna, conclusi con un dottorato in Theaterwissenschaft[2], ha diretto la redazione italiana del Dizionario Teatrale Svizzero[3]. Giornalista culturale per la Radio della Svizzera Italiana e per la Radio Suisse Romande, è stato redattore della rivista di scambi culturali Viceversa e ha fondato nel 2008 a Losanna il semestrale di letteratura e riflessione queer Hétérographe, revue des homolittératures ou pas:[4].

Ha esordito come poeta nel 2003, con Qualunque sia il nome (introduzione di Fabio Pusterla), ottenendo il Premio Schiller[5]. È traduttore dal e verso il francese (Monique Laederach, Gustave Roud, Claude Ponti, Leopoldo Lonati, Luigi Pirandello, Sandro Penna[6]) e narratore. Il suo secondo romanzo, Sessualità è stato pubblicato contemporaneamente in versione italiana, francese e tedesca (un quarto volume alterna le tre lingue, parlate a turno dai tre protagonisti)[7].

Dal 2015 al 2017 segue i corsi di regia della Manufacture (Scuola universitaria professionale delle arti sceniche) e firma le sue prime regie a teatro: Sans peau (2016), Les Zoocrates di Thierry Besançon (in prima mondiale all'Opera de Losanna, con François Renou), Klaus Nomi Projekt (2018-20), Le Voyageur insomniaque (Sandro Penna (2022)[8].

Persona apertamente queer e nonbinary[9], ha creato un podcast sul proprio cambiamento di nome, nel 2022[10].



Opere[modifica | modifica wikitesto]

Poesia[modifica | modifica wikitesto]

Prosa[modifica | modifica wikitesto]

  • Grisù, Bellinzona, Casagrande, 2007.
  • Sessualità, Bellinzona, Casagrande, 2011, versione originale italiana.
  • Sexualité, Losanna, Editions d'en bas, 2011, versione originale francese.
  • Sexualität, Biel, Verlag die Brotsuppe, 2011, traduzione tedesca di Jacqueline Aerne.
  • Sexualität, Bellinzona/Losanna/Biel, Casagrande/Editions d'en bas,/Verlag die Brotsuppe, 2011, versione trilingue (capitoli tedeschi tradotti dal francese e dall'italiano da Jacqueline Aerne).
  • Sans peau, Losanna, Editions d'en bas, 2013, versione francese di Grisù.
  • Come cani, Milano, Effigie, 2015.
  • Comme un chien, Losanna, Editions d'en bas, 2015.
  • Nuit américaine, Losanna, Editions d'en bas, 2018.
  • Klaus Nomi Projekt, Losanna, Editions HumuS, 2018 (libro+CD con Cédric Leproust, Marc Berman, Albertine Zullo)
  • Effetto notte, Milano, Effigie, 2019.

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Canetta. La traversata del teatro, prefazione di Paolo Di Stefano, DVD a cura delle Teche RTSI, Bellinzona/Basilea, Casagrande/Theaterkultur Verlag, 2007.
  • Il teatro nella Svizzera italiana. La generazione dei fondatori (1932-1987), Bellinzona, Casagrande, 2008.
  • Wolf in translation, in Louis Wolfson, cronache da un pianeta infernale, a cura di Piero Barbetta, Roma, Manifestolibri, 2014.
  • Obscenity is joyous: il ritorno del rimosso sulla scena occidentale, in Disgusto e desiderio. Enciclopedia dell’Osceno, a cura di Martino Doni, Milano, Medusa, 2015.
  • Queer in translation, in La traduction comme création / Translation and creativity, a cura di Martine Hennard Dutheil de la Rochère etIrene Weber Henking, Losanna, Centre de Traduction Littéraire, 2016.
  • "Creare, crearsi": Pirandello queer, in Pirandello tra presenza e assenza. Per una mappatura internazionale di un fenomeno culturale, a cura di Paola Casella e Thomas Klinkert, Berna, Peter Lang, 2020, pp. 277-300.
  • Le Théâtre de Luigi Pirandello, Losanna, Ides & Calendes, 2020.
  • Philippe Rahmy, le voyageur de cristal, Ginevra, Éditions Double-Ligne, 2023[11].

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Anne-Lou Steininger, Il teatro delle mosche, Losanna, SSA, 1998.
  • Anne Cunéo, Ofelia dei quartieri bassi, Losanna, SSA, 2001.
  • Monique Laederach, Voci sparse d'ombra, Milano, Marcos y Marcos, 2004.
  • Gustave Roud, Requiem e altre prose poetiche, Novara, Interlinea, 2006.
  • Claude Ponti, Catalogo dei genitori, per i bambini che vogliono cambiarli, Milano, Babalibri, 2010.
  • Leopoldo Lonati, Les Mots que je sais, con Mathilde Vischer, Losanna, Editions d'en bas, 2014.
  • Disaccordati accordi. Quattro poeti svizzeri contemporanei, cura e traduzione di Anna Ruchat et Pierre Lepori, Livorno, Valigie Rosse, 2015.
  • Sandro Penna, Poesie / Poèmes (1973), prefazione di Roberto Deidier, Losanna, Éditions d'en bas, 2022.
  • Mathilde Vischer, Lisières / Margini, prefazione di Fabio Pusterla, immagini di Muriel Zeender, Bellinzona, Sottoscala, 2023.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (IT) Lou Lepori | Viceversa Letteratura, su www.viceversaletteratura.ch. URL consultato il 12 luglio 2022.
  2. ^ Yumpu.com, Il teatro nella/della Svizzera Italiana (2005), PDF, 529 ... - pierre lepori, su yumpu.com. URL consultato il 5 aprile 2023.
  3. ^ (DE) Theaterlexikon der Schweiz – Dictionnaire du théâtre en Suisse, su Chronos Verlag, 28 dicembre 2017. URL consultato il 5 aprile 2023.
  4. ^ Università di Losanna: indice Hétérographe 1 (2009) (PDF), su unil.ch.
  5. ^ (FR) François Debluë reçoit le Prix Schiller, in Le Temps, 15 giugno 2004. URL consultato il 5 aprile 2023.
  6. ^ Pierre Lepori présente Poesie / Poèmes de Sandro Penna. URL consultato il 5 aprile 2023.
  7. ^ (FR) 12h45 - L'invité culturel: Pierre Lepori, journaliste et écrivain - Play RTS. URL consultato il 5 aprile 2023.
  8. ^ In scena a Losanna la poesia di Sandro Penna, su www.caos-cultura.ch. URL consultato il 5 aprile 2023.
  9. ^ (FR) Iels : où il est question de nécessité, et non de choix, pour trouver sa place dans le monde, su Le Soir, 7 giugno 2023. URL consultato il 7 aprile 2024.
  10. ^ (FR) Radio Bascule - Changer de prénom, su Radio Bascule - plateforme de podcasts. URL consultato il 7 aprile 2024.
  11. ^ Alice (Rete Due), Philippe Rahmy viaggiatore di cristallo, su rsi.ch.
  12. ^ (EN) Théâtre 2·21, LE VOYAGEUR INSOMNIAQUE (Sandro Penna) - Théâtre 2.21, su theatre221.ch. URL consultato il 26 gennaio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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