Pierino Celetto

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Pierino Celetto, nome di battaglia Mazzini (Gemona del Friuli, 30 marzo 1924[1]Attimis, 29 settembre 1944), è stato un partigiano italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovane studente all'Università di Trieste lasciò gli studi dopo l'Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) per arruolarsi in una formazione partigiana della Brigata Osoppo. Col nome di battaglia di Mazzini operò inizialmente nella zona di Pielungo, nel comune di Vito d'Asio. Si trasferì poi a Ledis (nel gemonese) dove fu nominato prima comandante e quindi commissario politico del battaglione Prealpi. In questo periodo partecipò a numerose azioni in battaglia. Cadde negli scontri che, tra il 27 e il 29 settembre 1944, i partigiani sostennero combattendo contro i nazifascisti nella località di Subiit (nel comune di Attimis). Il comune di Gemona del Friuli ha intitolato una strada a ricordo del giovane partigiano.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovane ventenne animato da alto amore di Patria, vivificò con il suo ardore combattivo e con una capacità organizzativa, degna di età più matura, la resistenza partigiana nel Friuli, ricoprendo incarichi di responsabilità e di comando. Impegnato con la sua formazione in duro combattimento contro preponderanti forze nemiche e seriamente ferito ad una gamba, continuò a combattere in posto e solo più tardi consentì a farsi medicare. Febbricitante ed indebolito dalla perdita di sangue, volle tornare dopo poche ore al combattimento, animando la resistenza dei partigiani. Colpito nuovamente e mortalmente, rifiutò ogni soccorso ed ogni speranza e chiese di morire sulla linea del fuoco, dicendosi contento di avere operato per la Italia e per il suo onore. La sicurezza della sua fede e la luce del suo sacrificio brillano esemplari per tutti i combattenti e per i giovani in particolar modo.[3]»
— Subiit (Attimis), 29 settembre 1944

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ biografia, su biografieresistenti.isacem.it. URL consultato il 10 maggio 2021.
  2. ^ Scheda personale su anpi.it
  3. ^ Dettagli onorificenza su quirinale.it

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]