Pick Up the Phone

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Pick Up the Phone
singolo discografico
Screenshot tratto dal video musicale
ArtistaYoung Thug, Travis Scott
FeaturingQuavo
Pubblicazione3 giugno 2016
Durata4:12
Album di provenienzaJeffery, Birds in the Trap Sing McKnight
GenereHip hop
Trap
EtichettaGrand Hustle, Epic, Atlantic, 300
ProduttoreVinylz, Frank Dukes, Allen Ritter, Mike Dean
Registrazione2015–2016
FormatiDownload digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera del Brasile Brasile[1]
(vendite: 20 000+)
Bandiera della Danimarca Danimarca[2]
(vendite: 45 000+)
Bandiera dell'Italia Italia[3]
(vendite: 25 000+)
Dischi di platinoBandiera del Canada Canada (3)[4]
(vendite: 240 000+)
Bandiera della Francia Francia[5]
(vendite: 200 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[6]
(vendite: 600 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (2)[7]
(vendite: 2 000 000+)
Young Thug - cronologia
Singolo precedente
Minnesota
(2016)
Singolo successivo
No Limit
(2016)
Travis Scott - cronologia
Singolo precedente
Bake Sale
(2016)
Singolo successivo
(2016)

Pick Up the Phone è un singolo dei rapper statunitensi Young Thug e Travis Scott, pubblicato il 3 giugno 2016 dalle etichette discografiche Grand Hustle Records, Epic Records, Atlantic Records e 300 Entertainment.[8] Il brano presenta la collaborazione del componente dei Migos Quavo, che nella versione di Birds in the Trap Sing McKnight non è accreditata, e contiene delle parti vocali aggiuntive della cantautrice Starrah.[9]

Antefatti e controversie[modifica | modifica wikitesto]

Young Thug aveva inizialmente anticipato il singolo tramite uno snippet pubblicato sul suo profilo Instagram nel marzo 2016.[10] Il brano originariamente avrebbe dovuto essere una collaborazione di Young Thug con la cantautrice Starrah, che cantava il ritornello al posto di Travis Scott, il quale aveva scritto il bridge del brano, che però è stato eseguito da Young Thug[11] Dopo qualche mese Travis Scott iniziò ad eseguire il brano nei propri concerti, sostituendosi nel ritornello al posto di Starrah. In seguito Travis Scott iniziò ad affermare che il brano fosse suo e che avrebbe fatto da singolo per il suo secondo album in studio, Birds in the Trap Sing McKnight, senza però avvisare Young Thug del suo coinvolgimento nel brano. Si è riusciti a giungere un accordo tra le due parti quando il manager di Travis Scott Lyor Cohen, anche proprietario dell'etichetta di Young Thug, la 300 Entertainment, ha reso ufficiale che il brano sarebbe stato poi pubblicato come un singolo collaborativo tra i due rapper.

Video musicale[modifica | modifica wikitesto]

La première del videoclip è avvenuta il 12 agosto 2016 al .wav party di Los Angeles, per poi essere pubblicato in seguito sul canale YouTube Vevo di Travis Scott.[12][13]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi di Jacques Webster, Jeffery Williams, Quavious Marshall, Brittany Hazzard, musiche di Vinylz, Frank Dukes, Allen Ritter, Mike Dean.

  1. Pick Up the Phone (feat. Quavo) – 4:12

Successo commerciale[modifica | modifica wikitesto]

Il singolo debuttò alla posizione numero 90 della Billboard Hot 100 il 3 settembre 2016.[14] In seguito salì di posizioni, fino a raggiungere il suo picco posizionandosi alla posizione numero 43. Il singolo è stato poi certificato come doppio disco di platino dalla RIAA nel maggio 2017.

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2016) Posizione
massima
Australia[15] 17
Canada[16] 62
Francia[17] 95
Nuova Zelanda (Heatseekers)[18] 7
Stati Uniti[19] 43
Stati Uniti (R&B/Hip-Hop)[20] 12
Stati Uniti (Rhythmic)[21] 14

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PT) Travis Scott – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato l'11 novembre 2020.
  2. ^ (DA) Pick Up the Phone, su IFPI Danmark. URL consultato il 5 ottobre 2022.
  3. ^ Pick Up the Phone (certificazione), su FIMI. URL consultato il 1º aprile 2019.
  4. ^ (EN) Pick Up the Phone – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 24 aprile 2019.
  5. ^ (FR) Young Thug - Pick Up the Phone – Les certifications, su SNEP. URL consultato il 9 maggio 2022.
  6. ^ (EN) Pick Up the Phone, su British Phonographic Industry. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  7. ^ (EN) Pick Up the Phone – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 1º aprile 2019.
  8. ^ (EN) Pick Up the Phone by Young Thug & Travis Scott on Apple Music, su itunes.apple.com, iTunes. URL consultato il 1º aprile 2019.
  9. ^ (EN) Constant Gardner, Meet Starrah, The Hit Songwriter Who Has Her Own Summer Anthem, su complex.com, Complex, 6 giugno 2016. URL consultato il 1º aprile 2019.
  10. ^ Filmato audio (EN) Young Thug - Pick Up The Phone - #YSL Snippet, su YouTube. URL consultato il 2 aprile 2019.
  11. ^ (EN) Pick Up the Phone ft. Starrah, su vine.co, Vine. URL consultato il 2 aprile 2019.
  12. ^ Filmato audio (EN) Travis Scott, Young Thug, Travis Scott - Pick Up the Phone (Explicit) (Official Music Video) ft. Quavo, su YouTube, 12 agosto 2016. URL consultato il 1º aprile 2019.
  13. ^ (EN) See Travis Scott, Young Thug's Explicit 'Pick Up the Phone', su rollingstone.com, Rolling Stone, 13 agosto 2016. URL consultato il 1º aprile 2019.
  14. ^ (EN) Top 100 Songs, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 2 aprile 2019.
  15. ^ (EN) ARIA Australian Top 40 Urban Singles, su ariacharts.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 1º aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2020).
  16. ^ (EN) Young Thug Chart History (Canadian Hot 100), su billboard.com, Billboard. URL consultato il 1º aprile 2019.
  17. ^ (FR) Young Thug and Travis Scott feat. Quavo - Pick Up the Phone, su lescharts.com. URL consultato il 1º aprile 2019.
  18. ^ (EN) NZ Top 40 Singles Chart, su nztop40.co.nz, The Official NZ Music Charts. URL consultato il 1º aprile 2019.
  19. ^ (EN) Young Thug Chart History (Hot 100), su billboard.com, Billboard. URL consultato il 1º aprile 2019.
  20. ^ (EN) Young Thug Chart History (Hot R&B/Hip-Hop Songs), su billboard.com, Billboard. URL consultato il 1º aprile 2019.
  21. ^ (EN) Travis Scott Chart History (Rhythmic), su billboard.com, Billboard. URL consultato il 1º aprile 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]