Phyllis Bedells

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Phyllis Bedells (9 agosto 18932 maggio 1985) è stata una ballerina britannica.

Primi anni di vita[modifica | modifica wikitesto]

Ethel Phyllis Bedells è nata a Knowle, Bristol. Suo padre era un impiegato della Bristol Gas Company: entrambi i genitori erano musicisti. Suo padre ha fondato la Bristol Amateur Operatic Society e sia Phyllis che sua madre sono apparse nelle produzioni della compagnia. Ha frequentato una scuola teatrale a Nottingham. Ha studiato danza classica con Malvina Cavallazzi, Alexander Genée, Adolph Bolm, Enrico Cecchetti e Anna Pavlova.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1907 Bedells diventa una ballerina al London Empire Theatre[2] e divenne la prima Prima Ballerina britannica nel 1914.[3] Lasciò l'Epire nel 1916 per ballare nei teatri del West End e nei balletti d'opera al Covent Garden. È apparsa in due film muti, Fairyland (1916) e The Land of Mystery (1920). Fu membro fondatore della Royal Academy of Dance nel 1920 e contribuì a redigere il suo primo programma di studio. Fu inoltre membro della Camargo Society. Nel 1931 apparve come artista ospite con il Vic-Wells Ballet.[1]

Bedells si ritirò dal palco nel 1935, offrendo una performance di addio all'Ippodromo di Londra.[3] Divenne insegnante di danza ed esaminatrice per la Royal Academy of Dance. Ha pubblicato la sua autobiografia, My Dancing Days, nel 1954.[4] Nel 1976, ha registrato un'intervista per il Dance Oral History Project presso la New York Public Library.[5] Nel 1979, in suo onore è stata istituita la borsa di studio annuale Phyllis Bedells.[6]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Bedells sposò il maggiore Ian Gordon McBean nel 1918. Avevano un figlio e una figlia.[1] Anche la loro figlia, Jean Bedells (1924-2014), fu una ballerina, così come la figlia di Jean, Anne Bedells.[7] Morì nel 1985, a Henley on Thames, all'età di 91 anni. Una raccolta dei suoi documenti è conservata negli archivi della Royal Academy of Dance.[8] Un costume di scena indossato da Bedells nel 1933 è nella collezione del Victoria and Albert Museum.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Beth Genné, Openly English: Phyllis Bedells and the Birth of British Ballet, in Dance Chronicle, vol. 18, n. 3, 1995, pp. 437-451, DOI:10.1080/01472529508569217, ISSN 0147-2526 (WC · ACNP).
  2. ^ Mark Edward Perugini, The Art of Ballet, M. Secker, 1915, pp. 292–305.
  3. ^ a b JHM, Ballet in London; Phyllis Bedells's Farewell Matinee, in The Guardian, 9 novembre 1935, p. 18. URL consultato il 24 aprile 2020. Ospitato su Newspapers.com.
  4. ^ Phyllis Bedells, My Dancing Days, Read Books, 2009, ISBN 978-1-4446-0503-7.
  5. ^ NYPL Digital Collections, http://digitalcollections.nypl.org/items/dc5d9040-b2a5-0133-7b81-60f81dd2b63c. URL consultato il 24 aprile 2020.
  6. ^ Copia archiviata, su radcanada.org. URL consultato il 2 July 2008 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2008).
  7. ^ Harriet J. Connor, Three Generations of Dancers Continue Family Traditions, in Spokane Chronicle, 20 ottobre 1972, p. 24. URL consultato il 24 aprile 2020. Ospitato su Newspapers.com.
  8. ^ Archives Hub, https://archiveshub.jisc.ac.uk/data/gb3370-rad/pb. URL consultato il 24 aprile 2020.
  9. ^ V and A Collections, http://collections.vam.ac.uk/item/O106518. URL consultato il 24 aprile 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN34774725 · ISNI (EN0000 0000 4626 3261 · LCCN (ENn97857985 · GND (DE1240197128 · BNF (FRcb15591877m (data) · J9U (ENHE987012502953605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n97857985