Phoebetria palpebrata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Albatro mantochiaro
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdineProcellariiformes
FamigliaDiomedeidae
GenerePhoebetria
SpecieP. palpebrata
Nomenclatura binomiale
Phoebetria palpebrata
(J.R.Forster, 1785)
Areale

L'albatro mantochiaro (Phoebetria palpebrata (J.R.Forster, 1785)) è un uccello della famiglia Diomedeidae.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lungo 71 cm, possiede ali molto slanciate. L'apertura alare è di 1,80 m.[senza fonte] Il piumaggio è uniforme di color grigio tranne per il rachide delle remiganti e delle timoniere di color biancastro e un anello palpebrale bianco. La coda a forma di cuneo. Le zampe sono di color carnicino e il becco nero. Può essere confuso con l'albatros fosco; quest'ultimo ha il piumaggio con toni bruni e il solco del becco color violetto.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Phoebetria palpebrata ha una distribuzione circumpolare. I principali siti di nidificazione si trovano nelle isole Georgia del sud (Territori britannici d'oltremare), Auckland, Campbell e Antipodi (Nuova Zelanda), Isole Saint-Paul e Nuova Amsterdam, Crozet e Kerguelen (Terre australi e antartiche francesi), Isole Heard e McDonald, Macquarie (Australia), e Isole del Principe Edoardo (Sudafrica).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Birdlife International, Phoebetria palpebrata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 28 aprile 2016.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Diomedeidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 28 aprile 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lecaldano P. & Frugis S., Enciclopedia degli uccelli d'Europa, Milano, Rizzoli, 1971.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli