Paul Swan

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Paul Swan nel 1922

Paul Spencer Swan (Ashland, 5 giugno 1883Bedford Hills, 1º febbraio 1972) è stato un attore, ballerino, pittore e scultore statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paul Swan nacque ad Ashland nel 1883 e si trasferì in Nebraska con la famiglia all'età di sei anni.[1] Durante l'adolescenza visse in diverse città del Midwest, stringendo durature amicizie con membri delle comunità LGBT locali, tra cui Willa Cather. Nel 1906 si trasferì a New York, dove fu assunto dalla rivista Delineator per disegnare cappelli per signore.[2]

Nel 1910 fece il suo debutto sulle scene newyorchesi recitando accanto ad Alla Nazimova nella pièce di Ibsen Il piccolo Eyolf. Swan realizzò un dipinto della Nazimova che piacque talmente tanto all'attrice che gliene commissionò altri quattro; con il ricavato Swan finanziò i propri viaggi in Egitto e in Grecia, dove intraprese la carriera da danzatore. Nel 1911 sposò Helen Palmer Gavit, nipote dello scultore Erastus Dow Palmer. Nonostante i continui tradimenti di Swan con uomini e donne, la coppia ebbe due figli e rimase unita fino alla morte della donna nel 1951.[3]

Le danze di ispirazione greca che Swan imparò durante il suo viaggio ne influenzarono lo stile per tutta la vita; Swan rigettò i movimenti contemporanei della danza espressionista e futurista, creando un proprio stile che suscitò scalpore in occasione del suo debutto parigino nel 1915. Durante le sue esibizioni Swan si spogliava completamente, una scelta che contribuì a renderlo sia popolare che controverso.[4] In questo periodo divenne amico e forse amante di Isadora Duncan, che ritrasse nel 1922.[5]

Grazie alla sua formazione come ballerino, Swan riuscì ad ottenere un discreto successo nei film muti, tra cui Diana the Huntress e I dieci comandamenti di Cecil B. DeMille. Lo scoppio della seconda guerra mondiale, durante la quale gran parte delle sue opere furono distrutte, lo spinse a ritornare negli Stati Uniti, dove ormai aveva perso la popolarità degli anni dieci e venti.[6] Tuttavia, riuscì ad ottenere il posto di artista residente alla Carnegie Hall, dove si esibì settimanalmente tra il 1939 e il 1969. Con il passare degli anni, lo stile di Swann passò definitivamente di moda, ma mantenne una certa popolarità come figura camp. Andy Warhol filmò il suo numero nel film Camp.[7]

Morì a Bedford Hills all'età di 88 anni nel 1972 e fu sepolto insieme alla famiglia a Crab Orchard.[6]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) RICK BROWN Hub Staff Writer, 90 works of Nebraska artist Swan will be on display at MONA, su Kearney Hub. URL consultato il 24 settembre 2022.
  2. ^ (EN) Angelica Frey, Angelica Frey, Reenacting the Wild Art Salons of Gay Camp Icon, Paul Swan, su Hyperallergic, 7 maggio 2019. URL consultato il 24 settembre 2022.
  3. ^ Richard Londraville, The most beautiful man in the world : Paul Swan, from Wilde to Warhol, University of Nebraska Press, 2006, ISBN 0-8032-2969-0, OCLC 60664254. URL consultato il 24 settembre 2022.
  4. ^ (EN) The Real Life of Paul Swan, with His Biographers Janis and Richard Londraville, su Extended Play, 16 maggio 2019. URL consultato il 24 settembre 2022.
  5. ^ (EN) COLLEEN KENNEY / Lincoln Journal Star, Were they lovers? Painting may hold clues, su JournalStar.com. URL consultato il 24 settembre 2022.
  6. ^ a b (EN) Jesse Green, Review: ‘Paul Swan Is Dead and Gone,’ but First, He’s Dévastaté, in The New York Times, 2 maggio 2019. URL consultato il 24 settembre 2022.
  7. ^ (EN) Douglas Crimp e Andy Warhol, "Our Kind of Movie": The Films of Andy Warhol, MIT Press, 2012, ISBN 978-0-262-01729-9. URL consultato il 24 settembre 2022.

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Controllo di autoritàVIAF (EN3610158 · ISNI (EN0000 0001 1587 2117 · ULAN (EN500050667 · LCCN (ENn2005042460 · GND (DE13162170X · BNF (FRcb15601323m (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2005042460