Pascalina Lehnert

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Disambiguazione – "Suor Pascalina" rimanda qui. Se stai cercando lo sceneggiato ispirato alla religiosa, vedi Suor Pascalina - Nel cuore della fede.
Suor Pascalina in una fotografia del 1983

Pascalina (al secolo Josephine) Lehnert (Ebersberg, 29 agosto 1894Vienna, 13 novembre 1983) è stata una religiosa tedesca della congregazione delle Suore Insegnanti della Santa Croce di Menzingen, assistente del cardinale Eugenio Pacelli, poi divenuto papa Pio XII, dal 1917 al 1958.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata in Baviera da una famiglia contadina, abbracciò la vita religiosa contro il parere dei suoi familiari ed entrò tra le Suore Insegnanti della Santa Croce: emise la sua professione dei voti nel 1910, abbandonando il nome secolare di Josephine e prendendo quello religioso di suor Pascalina.

Frequentò un corso da infermiera ed era in procinto di partire come missionaria per il Cile quando, nel 1917, conobbe nel monastero di Einsiedeln il nunzio in Baviera Eugenio Pacelli, che vi stava trascorrendo un periodo di riposo. Poiché il nunzio soffriva di dolori allo stomaco, la religiosa gli consigliò dei farmaci e una dieta: migliorato, Pacelli chiese alla superiora del convento di consentire alla Lehnert di lasciare la comunità per seguirlo in nunziatura a Monaco. Suor Pascalina divenne governante e segretaria di Pacelli: il 19 aprile 1919, quando un gruppo di rivoluzionari irruppe in nunziatura e minacciò di morte il presule, lei difese con il proprio corpo il nunzio, convincendo gli attentatori ad andarsene.

Dopo la nomina di Pacelli a Segretario di Stato, la religiosa lo seguì a Roma e continuò ad assisterlo anche dopo l'elezione dell'ecclesiastico al soglio pontificio. Esercitò una grande influenza sul papa, gestendone l'agenda e influenzandone le decisioni. Il suo scarso riguardo per gli ospiti politici e i prelati della Curia suscitarono spesso polemiche e le procurarono il soprannome di "caporale tedesco". Suor Pascalina arrivava a interrompere gli incontri ufficiali di Pio XII per fargli rispettare l'orario dei pasti; fece anche attendere per ore il cardinale Roncalli per permettere a Clark Gable di incontrare il papa e fece allontanare dalle guardie svizzere monsignor Tardini che voleva interrompere il colloquio di Pio XII con Gary Cooper.

Durante la seconda guerra mondiale ebbe un ruolo di primo piano nelle decisioni pontificie[1], particolarmente in merito alla persecuzione ebraica da parte dei nazisti; e da Pio XII fu incaricata di far ricoverare gli ebrei in conventi e monasteri, fornendo loro anche il necessario vitto e vestiario[senza fonte].

Nel secondo dopoguerra Pio XII le affidò la gestione delle offerte in denaro dei benefattori alla Santa Sede. Dopo la morte di Pio XII si ritirò nel Collegio Nordamericano di Roma e fondò la casa Pastor Angelicus per le donne abbandonate. Si spese inoltre per l'introduzione della causa di beatificazione di Pio XII e scrisse le sue memorie, pubblicate nel 1982.

Morì a Vienna, dove si era recata per una cerimonia in occasione del venticinquesimo anniversario della morte di Pio XII: al suo funerale nella chiesa di Santa Maria della Pietà a Roma partecipò l'allora cardinale Ratzinger; il rito esequiale fu presieduto dal vescovo Petrus Canisius Jean van Lierde; il suo corpo fu tumulato nel Cimitero Teutonico in Vaticano.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze tedesche[modifica | modifica wikitesto]

Croce al Merito al nastro dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Dama dell'Ordine al merito bavarese - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Decorazione d'Onore in Oro dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce pro Ecclesia et Pontifice (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Il conte Enrico Galeazzi, architetto dei Palazzi Apostolici, d’intesa con suor Pascalina Lehnert, giunse a studiare un piano – poi rifiutato nettamente dal papa – per sottrarre Pio XII ai nazisti facendolo imbarcare su una nave battente bandiera spagnola e quindi condurlo in Spagna": Fulvio De Giorgi, La Spagna franchista vista dalla Chiesa italiana. 1939-1945, Roma : [poi] Milano : Herder Editrice ; Vita e Pensiero, Rivista di storia della Chiesa in Italia. LUG. DIC., 2004, p. 505.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberta Pasero, Suor Pascalina. La sua vera storia, in DipiùTV, anno VIII, n. 14, Cairo editore, Milano 2012, pp. 20-24.
  • Pascalina Lehnert, Pio XII. Il privilegio di servirlo. Traduzione dal tedesco di Marola Guarducci, Milano, Rusconi, 1984 (ed. orig. Ich durfte Ihm Dienen: Erinnerungen an Papst Pius XII, Würzburg, Verlag Johann Wilhelm Naumann, 1982)
  • Martha Schad "La Signora del Sacro Palazzo. Suor Pascalina e Pio XII", San Paolo, Cinisello Balsamo 2008, pagine 272.

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Controllo di autoritàVIAF (EN44321305 · ISNI (EN0000 0003 5452 8209 · SBN CFIV031058 · BAV 495/286920 · LCCN (ENn86042902 · GND (DE110105575 · BNF (FRcb12069486h (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n82153668