Park Yeon-mi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Park Yeon-mi nel 2014.

Park Yeon-mi[1] (박연미?, 朴延美?, Bak Yeon-miLR, Pak YŏnmiMR; Hyesan, 4 ottobre 1993) è un'attivista e scrittrice nordcoreana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Park Yeon-mi è nata nel 1993 ed è cresciuta in una famiglia che ha subìto il collasso economico della Corea del Nord negli anni '90.[2] Dopo che suo padre è stato costretto a rivolgersi al mercato nero per poter sopravvivere e sostenere la famiglia, fu inviato in un campo di lavoro forzato. La sua famiglia a quel punto ha dovuto affrontare la fame fino a che non è riuscita a fuggire in Cina nel 2007, dove tuttavia Park e la madre furono tratte in ostaggio dai trafficanti di esseri umani e sottoposte a violenza.[3][4] Nel gennaio 2008 il padre morì a causa di un tumore.

Nel febbraio 2009, dopo aver ricevuto l'aiuto di alcuni attivisti umanitari e missionari cristiani, Park e la madre viaggiarono verso la Mongolia attraversando il deserto del Gobi per chiedere asilo ai diplomatici della Corea del Sud, dove vive dal 2009.[4]

Nel mese di aprile del 2014 l'organo di intelligence della Corea del Sud è riuscito a rintracciare la sorella di Park Yeon-mi, Eun-mi, che si è rincontrata con lei e la madre dopo circa sette anni durante i quali avevano perso le tracce l'una delle altre.

Nel giugno 2014 Park è intervenuta al LiNK (Liberty in North Korea) Summit organizzato presso la Università Pepperdine a Malibù (Stati Uniti). Nell'ottobre del 2014 è stata inserita dalla BBC nella lista delle 100 donne più importanti dell'anno.[5] Park ha raccontato la storia della sua fuga dalla Corea del Nord e la situazione del suo Paese anche in altre occasioni come il TEDx di Bath (Regno Unito), il summit di One Young World a Dublino (Irlanda) e all'Oslo Freedom Forum in Norvegia.

Ha esercitato la sua attività di divulgazione anche attraverso diverse interviste e un libro autobiografico, uscito nel 2015, dal titolo italiano La mia lotta per la libertà (titolo originale: In order to live). Nel suo libro affronta i temi della dittatura, dell'impossibilità di affrontare il libero pensiero nel suo Paese, del traffico di esseri umani in tutti i Paesi dell'Est e della sua ricerca della libertà.[3][6]

Contraddizioni[modifica | modifica wikitesto]

Park Yeon-mi si è più volte contraddetta narrando la sua storia:

In alcune interviste ha raccontato che fuggì in Cina per ritrovare la sorella Eun-mi con entrambi in genitori corrompendo le guardie di frontiera[7][8][9][10][11][12], mentre in altre ha affermato di aver attraversato il confine sola con la madre, la quale sarebbe stata poi violentata dai trafficanti di esseri umani, mentre il padre le avrebbe raggiunte più tardi[13][14][15][16]; inoltre, secondo l'intervista al Daily Beast[15] all'epoca avrebbe avuto 14 anni, mentre stando al Vice lei avrebbe avuto 13 anni[16].

Ha affermato alla SBS di aver attraversato il fiume Tumen[7] mentre in una conferenza in Corea del Sud dice di aver attraversato lo Yalu[11].

Ospiti allo show televisivo sudcoreano Now On My Way to Meet You la madre di Park Yeon-mi[17], il presentatore Nam Hee-seok, gli altri ospiti e Park stessa affermano che la ragazza, quando gli altri disertori parlavano della crisi degli anni '90 in Corea del Nord, pensava che stessero mentendo, perché non aveva vissuto gli effetti di tale crisi[18]; tuttavia in numerose interviste racconta i terribili momenti vissuti in quel periodo, costretta a mangiare cortecce, libellule e rane per sfamarsi[15][19][20][21]. Le due testimonianze possono comunque non essere in contraddizione, la Nord-Corea vive una continua situazione di carestia, particolarmente dura durante la crisi del '90 con la razione di riso giornaliera ridotta a soli 128 grammi cadauno.

In un'intervista radiofonica alla BBC Park afferma che, dopo l'arresto del padre e della madre[22], andò a vivere con la zia mentre la sorella Eun-mi con lo zio; tuttavia numerose volte ha affermato di essere rimasta sola con la sorella[21][23][24].

Raccontando la fucilazione della madre di un amico, giustiziata per aver visionato un film occidentale, si è contraddetta numerose volte. Stando a un'intervista con Jenny Brockie all'epoca aveva undici anni[25], nove secondo l'Independent[26], il The Guardian[27] e il discorso al summit di One Young World di Dublino[28]. Park avrebbe riferito che l'esecuzione ha avuto luogo in uno stadio[25][27] al The Guardian e a Jenny Brockie, mentre in una strada all'Independent[26]. In altre interviste, inoltre, ha affermato che il film incriminato era una pellicola hollywoodiana[22][28], in altre che fosse un film di James Bond[15][26] e in altre ancora film sudcoreani[13][27][29]. In particolar modo, durante un'intervista per l'Independent la giornalista Nicola Anderson, confusa, chiese se la pellicola fosse un film sudcoreano e Park la corresse affermando che si trattasse del film James Bond[21].

Secondo alcune interviste, Park avrebbe seppellito il padre sulle montagne[7][22] mentre secondo altre lo avrebbe fatto cremare facendosi aiutare da alcuni parenti, disperdendo poi le ceneri su di una montagna[13][30].

Stando ad ulteriori sue dichiarazioni, il padre venne arrestato nel 2001[31], nel 2002[15][32] o nel 2004[12]; anche il periodo della sua detenzione è cambiato nelle varie interviste, passando da 3 anni[12][15], a 5[32], a 10[8] a 17-18[8]. Stesse incongruenze sul periodo di carcere della madre, lei e la figlia hanno parlato di tre anni[23], due anni[15], un anno[8][22], sei mesi[8].

Altre incongruenze[modifica | modifica wikitesto]

In un'intervista rilasciata al The Daily Beast Park Yeon-mi ha parlato della traumatica esperienza in un centro di detenzione a Ulan Bator, dove la avrebbero spogliata[15]: tuttavia secondo i professori Yu Shin-eun e Kim Hyun-ah, volontari sudcoreani in centri di detenzione per disertori nordcoreani in Mongolia, il paese non è molto duro con i disertori e non hanno mai sentito parlare di situazioni simili[8].

Hyeon-mi ha affermato che in Corea del Nord non ci sono biblioteche[23]: al contrario, sono presenti[33] e consultabili anche online[34]. Queste contengono comunque solo testi accuratamente selezionati dal regime. Ha affermato inoltre che non vi è Internet, fatto non del tutto vero dato che è presente una rete intranet statale chiamata Kwangmyong; Aram Pan, fotografo e blogger di Singapore che ha avviato il progetto “DPRK 360°”, il cui obiettivo è narrare la realtà nordcoreana con occhi differenti rispetto a quelli della propaganda occidentale[35], ha condiviso sulla sua pagina Facebook[36] alcuni siti web nordcoreani visitabili anche dal resto del mondo[37].

Il canale nordcoreano Urimanzokkiri ha prodotto un breve documentario con interviste a parenti e conoscenti di Park Yeon-mi, in cui affermano che la ragazza ha mentito sotto vari aspetti[38]. La zia afferma che Park Yeon-mi sin da bambina sognava di diventare ricca, dicendo che se mai si sarebbe sposata non sarebbe stato con uno qualunque ma con un milionario[38]. A tal proposito è bene sottolineare che spesso le famiglie dei disertori sono punite con la pena capitale [39], dunque si può argomentare che i familiari di Park abbiano rilasciato tali dichiarazioni su impulso del regime.

Per quanto riguarda la mancanza di libri, l'insegnante Stewart Lone, il quale ha insegnato per due anni a Pyongyang, ha scritto nel suo libro Lezioni da Pyongyang: La Corea del Nord vista da un insegnante che i libri occidentali sono frequenti in Corea del Nord e usati anche come materiale didattico, citando come esempio Sherlock Holmes, Tintin e le opere di Edgar Allan Poe[40].

Nel vertice di Dublino afferma che le storie d'amore sono sconosciute nel suo paese natio, tuttavia sono numerosi i film d'amore prodotti in RPDC anche dal Caro Leader Kim Jong-il[41], tra i quali la serie televisiva Nation and Destiny[42], Traces of Life[43], Ask Yourself[44], A Broad Bellflower[45], e Girls from My Hometown[41]. Tra le love story straniere accessibili l'imprenditore svizzero Felix Abt, vissuto in Corea per sette anni, cita Via col vento e Titanic[46], mentre Stewart Lone nel suo libro cita una serie TV poliziesca statunitense, King Kong, Mr. Bean e afferma che nemmeno I Simpson sono sconosciuti[47] Tra libri e film citati come illegali vi sono Biancaneve e i sette nani, Cenerentola[12], Titanic[27] e Romeo e Giulietta[23], questi restano diffusi sul mercato nero della Repubblica Popolare Democratica di Corea[46][48][49].

Altre accuse[modifica | modifica wikitesto]

Alejandro Cao de Benós, presidente della KFA, ha accusato Park Yeon-mi di guadagnare da 15 000 a 30 000 euro per raccontare bugie[50]. Questi rimane una figura controversa, accusato nel 2020 di avere violato le sanzioni ONU verso la Nord Corea. Secondo i rapporti pubblicati da Speakerpedia.com, in un solo evento la ragazza ha guadagnato tra i 39 625 e i 41875 $[51].

Nel suo profilo Patreon, Park Yeon-mi richiede un pagamento mensile di 5172,50 € in cambio della sua presenza come relatrice in eventi. Altri pagamenti possono essere effettuati per scambiare messaggi con lei (4,50 € mensili), partecipare a una riunione di fan per un'ora al mese su Google Hangouts (9 euro mensili), ricevere il suo libro La mia lotta per la libertà autografato (17,50 € in 5 mesi di abbonamento, per un totale di 74,21 € mensili, spedizione gratuita solo negli Stati Uniti), partecipare a un incontro su Google Hangouts ed effettuare una telefonata personale con lei (86,50 €) e per collaborare alla creazione di un video al mese da caricare sul suo canale YouTube o essere intervistato da lei stessa (431,50 €)[52].

Marry Ann Jolley, ha fatto notare che il sito ufficiale di Park Yeon-mi, Yeonmi Park Foundation Website, conteneva un pulsante PayPal per le donazioni, senza tuttavia spiegare a chi sarebbero andato il ricavato; poco tempo dopo il sito web fu chiuso[8].

Sui suoi Social Network Park Yeon-mi posta spesso foto e video in cui indossa abiti di marca (come Gucci)[53] ed effettua viaggi vacanzieri in costose mete turistiche come le Bahamas, Dubai[54], Firenze[55], Venezia[56], Milano[57] e diversi stati degli Stati Uniti.

L'ex ambasciatore e disertore nordcoreano Thae Yong-ho afferma che i film sudcoreani, contrabbandati in Corea del Nord, siano ormai popolari fra la gente. Ragione per cui che si arrivi alla pena di morte è improbabile, tale possibilità non è comunque da escludere dal momento che le lunghe prigionie previste come conseguenza da 3 a 7 anni possono avere tale esito[58].

La risposta di Park Yeon-mi alle accuse[modifica | modifica wikitesto]

All'articolo uscito su The Diplomat[8] Park Yeon-mi ha risposto ringraziando la giornalista per il suo lavoro meticoloso e scusandosi per le incongruenze. Esse sarebbero, innanzitutto, il risultato di incomprensioni causate dalla barriera linguistica. Un esempio è relativo all'esecuzione a Hyesan:

(EN)

«For example, I never said that I saw executions in Hyesan. My friends’ mother was executed in a small city in central North Korea where my mother still has relatives (which is why I don’t want to name it).»

(IT)

«Ad esempio, non ho mai detto di aver visto delle esecuzioni a Hyesan. La madre del mio amico fu giustiziata in una piccola città nella Corea del Nord centrale, dove mia madre ha ancora dei parenti (che è il motivo per cui non voglio dirne il nome).»

La risposta di Park, comunque, non si limita a questo episodio, fornendo anche l'informazione che una versione meglio strutturata e riflettuta delle sue memorie sarebbe poi stata pubblicata in forma di libro.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • La mia lotta per la libertà (2015)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Park" è il cognome.
  2. ^ (EN) Escape from North Korea: 'How I escaped horrors of life under Kim Jong-il', su telegraph.co.uk.
  3. ^ a b (EN) Yeonmi Park: «Svegliatevi, in Corea del Nord sta avvenendo un Olocausto», su iodonna.it, 8 novembre 2015.
  4. ^ a b (EN) “Kim Jong Un doesn’t like me at all,” says 21-year-old defector from North Korea, su nytlive.nytimes.com, 23 marzo 2015. URL consultato il 18 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2017).
  5. ^ (EN) Who are the 100 Women 2014?, su bbc.com, BBC, 26 ottobre 2014.
  6. ^ Yeonmi Park: "Vi racconto la mia fuga dal lager Nordcorea", su repubblica.it, 6 novembre 2015.
  7. ^ a b c SBS - Celebrity Defector [collegamento interrotto], su sbs.com.au.
  8. ^ a b c d e f g h The Diplomat - The Strange Tale of Yeonmi Park, su thediplomat.com.
  9. ^ Insight: S2014 Ep8 - Changing a Mindset, su youtube.com.
  10. ^ Bob Zadek Show - June 22 2014 (MP3), su static.squarespace.com.
  11. ^ a b TEDxHangang 5th Event 박연미 | 박연미 | TEDxHangang, su youtube.com.
  12. ^ a b c d I Am a North Korean Millennial - Yeonmi Park (CC), su youtube.com.
  13. ^ a b c The Telegraph - Escape from North Korea: 'How I escaped horrors of life under Kim Jong-il', su telegraph.co.uk.
  14. ^ BBC News - Yeonmi Park on her escape from brutal North Korea, su bbc.com.
  15. ^ a b c d e f g h The Daily Beast - How ‘Titanic ’Helped This Brave Young Woman Escape North Korea’s Totalitarian State, su thedailybeast.com.
  16. ^ a b Vice - Having Dinner with North Korea's Celebrity Defector, su vice.com.
  17. ^ Nello show usa lo pseudonimo di “Yae-ju”.
  18. ^ 북한의 상류층 예주의 남모를 고민!_채널A_이만갑 58회 (Now On My Way to Meet You), su youtube.com.
  19. ^ Hong Kong Special [North Korea Today (feat. Casey & Yeonmi)], su youtube.com.
  20. ^ BBC News - 'I escaped death in North Korea', su youtube.com.
  21. ^ a b c Independent - 'Why is the world allowing an holocaust to happen again?' Brave North Korean shares harrowing story of escape, su independent.ie.
  22. ^ a b c d BBC Radio - I Followed the Stars to Freedom, su bbc.co.uk.
  23. ^ a b c d Escaping from North Korea in search of freedom | Yeonmi Park | One Young World, su youtube.com.
  24. ^ National Review - Witness from Hell, su nationalreview.com.
  25. ^ a b SBS - Insight, Changing a Mindset [collegamento interrotto], su sbs.com.au.
  26. ^ a b c Independent - 'Why is the world allowing a holocaust to happen again?' Brave North Korean shares harrowing story of escape, su independent.ie.
  27. ^ a b c d The Guardian - 'Watching Titanic made me realise something was wrong in my country,' says North Korean defector, su theguardian.com.
  28. ^ a b Fuggire dalla Corea del Nord in cerca di libertà - One Young World, su youtube.com.
  29. ^ OurTV.hk《小政府》第60集:越北者對談, su youtube.com.
  30. ^ (EN) The Strange Tale of Yeonmi Park, su thediplomat.com. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  31. ^ The North Korean TV Star Standing Up To Kim Jong-Un, su youtube.com.
  32. ^ a b North Korean Defector | Yeonmi Park | TEDxYouth@Bath, su youtube.com.
  33. ^ La biblioteca popolare di Pyongyang, su parmadaily.it.
  34. ^ Sito ufficiale della Kim Il-sung University, su ryongnamsan.edu.kp (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2016).
  35. ^ DPRK 360, su dprk360.com. URL consultato il 13 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2017).
  36. ^ DPRK 360° Facebook, su facebook.com.
  37. ^ North Korean Websites, su facebook.com.
  38. ^ a b Yeon-mi Park Story by Uriminzokkiri, su youtube.com.
  39. ^ (EN) In Seoul, tragic death of North Korean defector family sparks shock and outrage | NK News, su NK News - North Korea News, 16 agosto 2019. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  40. ^ Stewart Lone, Il ritorno in classe, in Lezioni da Pyongyang: La Corea del Nord vista da un insegnante, p. 40.
  41. ^ a b The unlikely romantic: how Kim Jong-il introduced love to North Korean cinema, su theguardian.com.
  42. ^ Nation and Destiny - Parte 1, su youtube.com.
  43. ^ Traces of life / 생의 흔적, su youtube.com.
  44. ^ Ask Yourself, su youtube.com.
  45. ^ A Broad Bellflower, su youtube.com.
  46. ^ a b Felix Abt, A Capitalist in North Korea, p. 61.
  47. ^ Televisione, film, immagini, in Lezioni da Pyongyang: La Corea del Nord vista da un insegnante, p. 70.
  48. ^ Canzoni Occidentali in Corea del Nord, su youtube.com.
  49. ^ Niente Giulietta e Romeo in Corea del Nord?, su youtube.com.
  50. ^ La 'refugiada' Yeonmi cobra entre 15.000 y 30.000 euros por cada actuación en la que sale llorando., su twitter.com.
  51. ^ Yeonmi Park - Human Rghts Activist and North Korean Defector, su speakerpedia.com. URL consultato il 26 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2015).
  52. ^ Account Patreon di Park Yeon-mi, su patreon.com.
  53. ^ Post del 5 aprile 2022, su facebook.com.
  54. ^ Post dell'8 gennaio 2022, su facebook.com.
  55. ^ Post del 30 giugno, su facebook.com.
  56. ^ Post del 2021, su facebook.com.
  57. ^ Post del 28 giugno, su facebook.com.
  58. ^ North Korean Defector Says Kim Jong-Un’s Control Is Crumbling, su nytimes.com.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN61144648379573893061 · ISNI (EN0000 0004 5763 0580 · SBN LI3V000940 · LCCN (ENn2015057300 · GND (DE1078129258 · J9U (ENHE987012295612705171 · NDL (ENJA001220695 · CONOR.SI (SL270444131 · WorldCat Identities (ENlccn-n2015057300
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie