Park Nam-ok

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Park Nam-ok[1] (Hayang, 24 febbraio 1923Los Angeles, 8 aprile 2017) è stata una regista, attrice e sceneggiatrice sudcoreana.

Park Nam-ok
Nome coreano
Hangŭl박남옥
Latinizzazione rivedutaBak Nam-ok
McCune-ReischauerPak Nam'ok

Nota principalmente per il suo primo e unico film Mimang-in (1955), è considerata la prima regista donna coreana.[2] Benché ritenuto ai tempi un fiasco commerciale, Mimang-in contribuì a renderla nei decenni successivi tra i principali punti di riferimento delle produzioni femminili nel Paese.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Terza di dieci figli, nacque ad Hayang il 24 febbraio 1923 da una ricca famiglia. Già da giovane dimostrò un carattere determinato e una predisposizione per sport come il tiro a segno. Sin da bambina nutrì inoltre una grande passione per il cinema, idolatrando l'attore Kim Shin-jae.[3] Nel 1943 iniziò a frequentare l'Università femminile Ewha, ma interruppe i propri studi per diventare una giornalista a Taegu.[4]

A partire dal 1945, dopo la liberazione della Corea dal dominio giapponese, iniziò a lavorare per la Chosun Film Company[5] grazie all'aiuto del regista Yoon Yong-kyu.[3] Nel 1947 fu la sceneggiatrice del film Saero-un maengseo, diretto da Shin Kyeong-gyun.[4] Durante la Guerra di Corea lavorò su una pellicola bellica ed incontrò il futuro marito Lee Bo-ra.[6]

Nell'inverno del 1954 iniziò a girare il suo primo film, un melodramma intitolato Mimang-in,[5] e durante le riprese provvedette personalmente a fornire cibo al suo staff.[7] La sceneggiatura fu scritta dal marito, mentre la sorella la aiutò a creare la casa di produzione "Sister Productions".[6] Il film narrava le difficoltà e i problemi che circondavano le vedove di guerra coreane, tematiche assai controverse all'epoca. Durante questi mesi la Park affiancò al proprio lavoro di regista gli impegni come madre, tanto che nel corso delle riprese portò spesso sulle proprie spalle il figlio nato da poco.[2] Realizzato con un budget limitato, Mimang-in non ottenne successo commerciale e sancì la fine della carriera da regista della Park.[8] Decenni più tardi, la sua dedizione al lavoro e le tematiche sensibili della sua pellicola furono tuttavia riconosciute e contribuirono a cementarla tra i principali pionieri della regia femminile coreana.[2]

Il Seoul International Women's Film Festival assegna dal 2008 un premio in suo onore, conferito per la prima volta a Yim Soon-rye.[9]

Nell'ultima parte della sua vita si rilocò negli Stati Uniti.[7] Si è spenta l'8 aprile 2017 all'età di 94 anni, presso la sua residenza a Los Angeles.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Park" è il cognome.
  2. ^ a b c d e (EN) Korea’s First Female Director Park Nam Ok Passes Away, Soompi, 11 aprile 2017. URL consultato il 12 aprile 2017.
  3. ^ a b The Widow (Mimang-in), su KOFA. URL consultato il 29 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2016).
  4. ^ a b Director Park Nam-Ok, su Seen In Jeonju, 14 novembre 2009. URL consultato il 30 giugno 2016.
  5. ^ a b Yecies e Shim, p. 185.
  6. ^ a b The Truth of Korean Movies, su KOFA. URL consultato il 30 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2016).
  7. ^ a b Jung-ho Park, With Dark Film, Korean Director Makes History, in Korea JoongAng Daily, 21 luglio 2015. URL consultato il 30 giugno 2016.
  8. ^ Yecies e Shim, p. 186.
  9. ^ Int'l Women's Film Festival in Seoul Celebrates 10th Anniversary, in HanCinema, 12 marzo 2008. URL consultato il 29 giugno 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Brian Yecies e Aegyung Shim, The Changing Face of Korean Cinema: 1960 to 2015, Routledge, 2015, ISBN 978-1-134-59957-8.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN259719187 · ISNI (EN0000 0003 8040 8577 · LCCN (ENno2014032915 · WorldCat Identities (ENlccn-no2014032915