Paperino e il fantasma della grotta

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Paperino e il fantasma della grotta
fumetto
Titolo orig.The Ghost of the Grotto
Lingua orig.inglese
PaeseStati Uniti
AutoreCarl Barks
EditoreDell Comics
Collana 1ª ed.Four Color nn. 159
1ª edizioneagosto 1947
Albiunico
Editore it.Arnoldo Mondadori Editore
Collana 1ª ed. it.Topolino nn. 665-676
1ª edizione it.15 novembre 1947 – 31 gennaio 1948
Albi it.12 (completa)

Paperino e il fantasma della grotta (The Ghost of the Grotto) è una storia a fumetti della Walt Disney, realizzata dal grande cartoonist Carl Barks, pubblicata per la prima volta sull'albo statunitense Four Color n. 159 dell'agosto 1947. In Italia ha visto la luce per la prima volta sui numeri di Topolino compresi fra il 665 e il 676, pubblicati tra il 15 novembre 1947 e il 31 gennaio 1948.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Paperino e i suoi nipoti si trovano nelle Indie Occidentali, impegnati nella raccolta di alghe da vendere ad alcune industrie. Purtroppo la "pesca" si rivela essere sempre molto magra, data la povertà dei fondali e il gran numero di raccoglitori che li battono. Solo un luogo, nel tratto di mare in cui si trovano, pare essere ancora vergine: un piccolo bacino denominato "Occhio-di-teschio", che, essendo difficilmente raggiungibile per via della scogliera di corallo che lo circonda, non è mai stato "sfruttato" per questo scopo. Deciso a fare incetta di alghe, Donald decide di provare a superare l'ostacolo; ma lo stesso giorno in cui si appresta a partire, il panico inizia a diffondersi sull'isola dove risiede assieme ai suoi nipotini.

Come vengono, poi, a sapere da un abitante del luogo, quella notte dovrebbe ripetersi una sorta di rito che avviene ogni cinquant'anni: un bambino verrà rapito, scomparendo misteriosamente nel nulla. Non credendo a questa storia, Paperino si imbarca lo stesso, raggiungendo in breve il suddetto bacino. Qui, approfittando dell'alta marea, riesce a posizionare la propria imbarcazione sulla scogliera, per gran parte sommersa, riuscendo a caricare un'enorme quantità di alghe. Durante quest'operazione, però, i quattro (ormai costretti a rimanere sul luogo a causa della bassa marea) scoprono l'esistenza del relitto di una nave, posto al centro del bacino e abitato da una gigantesca piovra.

Durante la notte, uno dei nipotini sparisce (Quo): i tre si danno da fare per trovarlo ma tutto risulta inutile.

Alla fine, però, si imbattono nel misterioso rapitore, con indosso un'armatura e armato di tutto punto, nascosto (assieme alla sua "vittima") in una cavità posta sotto la scogliera. Dopo varie peripezie (tra cui il tentativo, riuscito, di mettere in fuga il gigantesco celenterato), Paperino riesce a penetrare nel rifugio dello sconosciuto e singolare figuro, riuscendo a disarmarlo e liberare il nipote.

Ormai sconfitto, il rapitore racconta ai Paperi una strana vicenda: secoli prima, un galeone inglese (il relitto semisommerso) fece naufragio in quelle acque; solo il capitano si salvò, riuscendo a scoprire l'entrata di quella cavità. Ormai solo, si erse a protettore del carico di monete d'oro che trasportava, destinato nientepopodimeno che alla regina Elisabetta I. Divenuto ormai vecchio, decise di rapire un bambino in un'isola vicina e di educarlo affinché proteggesse a sua volta il cofano del tesoro.

Così, da quel momento in poi, si avvicendarono ben otto "protettori", tutti fanciulli rapiti ciclicamente ogni cinquant'anni da quello precedente.

L'avventura si conclude con una simpatica tavola, in cui i Paperi ricevono i meritati onori dalle autorità locali, mentre l'ormai anziano personaggio inizia a spendere il tesoro, spettantegli di diritto (con somma rabbia di Donald), mangiando hamburger in un chioschetto.

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