Paolo Vinci

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Paolo Vinci
Dati biografici
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Familiari Eugenio Vinci
Francesco Vinci
Piero Vinci (fratelli)
Rugby a 15
Union Bandiera dell'Italia Italia
Ruolo Tre quarti centro
Ritirato 1938
Carriera
Attività di club[1]
1928-29S.S. Lazio6 (3)
1929-30A.S. Roma? (?)
1930-37Rugby Roma49 (?)
1937-38A.S. Roma? (?)
Attività da giocatore internazionale
1929-1933Bandiera dell'Italia Italia3 (3)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Paolo Vinci, talvolta menzionato come Vinci II (New York, 6 febbraio 1908 – ...), è stato un rugbista a 15 italiano, tre quarti centro di S.S. Lazio, A.S. Roma e Rugby Roma e 3 volte internazionale per l'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paolo nacque a New York, negli Stati Uniti d'America, figlio dell'ambasciatore italiano Adolfo Vinci. Era il secondo di quattro fratelli: Eugenio, Francesco e Piero; insieme sono noti come i fratelli Vinci e soprannominati i Quattro moschettieri, pionieri del rugby a 15 in Italia e fondatori della sezione rugby della Polisportiva S.S. Lazio. Nel 1929 confluì insieme a tutti gli altri giocatori nella nascente A.S. Roma, seguendo un'analoga iniziativa già fatta nel calcio; questa Società durò appena un anno: il 21 ottobre 1930, in una residenza di famiglia in via di Villa Torlonia 10, insieme al padre Adolfo, ai tre fratelli e ad un gruppo di amici e giocatori ex S.S. Lazio, tra i quali Goffredo ed Ernesto Nathan, Giorgio Riganti, Franco Chiaserotti, Armando Nisti, Bruno Romei, Aldo Rusticali, Carlo Raffo, Giuseppe Bigi e Romolo Marcellini, fondarono la Rugby Roma.[1]

Militò in S.S. Lazio e Rugby Roma con due scudetti nel 1934-35 e 1936-37 e due finali perse (1928-29[2] e 1930-31) contro Milano.

Il 20 maggio 1929 fu tra i quindici giocatori che a Barcellona disputarono la partita d'esordio ufficiale dell'Italia, una sconfitta 0-9 contro la Spagna. Nell'occasione tre dei quattro fratelli (insieme a lui Francesco e Piero) partirono titolari, mentre il quarto, Eugenio, subentrò dalla panchina. Nella successiva partita all'Arena Civica di Milano, disputata un anno dopo contro lo stesso avversario, marcò la meta del 3-0 con cui l'Italia conseguì la sua prima vittoria internazionale. Il 12 febbraio 1933 disputò l'ultimo incontro per l'Italia, contro la Cecoslovacchia.

Nel 1951 fu tra i rifondatori della sezione sportiva della S.S. Lazio[3] insieme a suo fratello Francesco[4][5].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per la gloria del nome. Gli 80 anni della Rugby Roma, su alessandrofusco.com. URL consultato il 27 agosto 2019.
  2. ^ La finalissima del 1.º Campionato italiano di rugby, su dlib.coninet.it, Il Littoriale, 15 giugno 1929, pp. 1-2. URL consultato l'11 settembre 2019.
  3. ^ Alla U.S. Rugby Lazio, in Corriere dello Sport, n. 262, 3 novembre 1951, p. 6. URL consultato il 26 novembre 2021.
  4. ^ La "parata" benefica del rugby romano, in Corriere dello Sport, n. 287, 3 dicembre 1951, p. 8. URL consultato il 26 novembre 2021.
  5. ^ Lusinghiero inizio della serie C laziale, in Corriere dello Sport, n. 289, 5 dicembre 1951, p. 4. URL consultato il 26 novembre 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]