Paolo Morrone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Paolo Morrone

Ministro della Guerra
Durata mandato4 aprile 1916 –
18 giugno 1916
PredecessoreVittorio Italico Zupelli
SuccessorePaolo Morrone
LegislaturaXXIV

Ministro della Guerra
Durata mandato18 giugno 1916 –
16 giugno 1917
PredecessorePaolo Morrone
SuccessoreGaetano Ettore Giardino

Dati generali
Titolo di studioScuola militare
ProfessioneMilitare di carriera (Esercito)
Paolo Morrone

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato15 maggio 1916 –
?
Legislaturadalla XXIV
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge "provenienti dalla Camera dei Deputati durante l'intervallo dei lavori del Senato" (20 novembre 1928)
  • Membro della Commissione di finanze (2 maggio 1929-16 dicembre 1930. Dimissionario)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Soppressione del vincolo dell'età per il matrimonio degli ufficiali del Regio esercito" (5 giugno 1929)
  • Membro ordinario della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di giustizia (25 giugno-17 dicembre 1929. Dimissionario)
  • Presidente della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di giustizia (27 dicembre 1929-19 gennaio 1934) (1º maggio 1934-4 gennaio 1937)
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioScuola militare
ProfessioneMilitare di carriera (Esercito)
Paolo Morrone
NascitaTorre Annunziata, 3 luglio 1854
MorteRoma, 4 gennaio 1937
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataBandiera dell'Italia Regio esercito
ArmaEsercito
CorpoFanteria
SpecialitàStato maggiore
Anni di servizio1884 - 1937
Grado Generale d'armata
GuerreGuerra d'Abissinia
Prima guerra mondiale
CampagneFronte italiano
BattaglieBattaglie dell'Isonzo
Battaglia di Vittorio Veneto
Studi militariScuola militare di fanteria e cavalleria di Modena
Scuola di guerra
voci di militari presenti su Wikipedia

Paolo Morrone (Torre Annunziata, 3 luglio 1854Roma, 4 gennaio 1937) è stato un generale e politico italiano, ministro della guerra nel Governo Salandra II e nel Governo Boselli, tra i militari protagonisti della prima guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torre Annunziata, da Luigi e Maria Cirillo[1][2]. Iniziò gli studi nella città natale e poi a Napoli. Sposò Anna Sironi[2] da cui ebbe due figli, Giuseppe Antonio ed Achille[2]. Visse a Roma fino alla morte avvenuta nel 1937[2].

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Arruolatosi nel Regio Esercito Italiano il 10 ottobre 1871, frequentò i corsi della Scuola di fanteria e cavalleria di Modena[1]. Nominato sottotenente tre anni dopo[1] fu assegnato al 26º Reggimento di Fanteria[1]. Successivamente frequentò la Scuola di guerra nel 1884, classificandosi primo nelle armi di fanteria e cavalleria[1]. Il 26 settembre 1886 fu nominato capitano del Corpo di Stato Maggiore e Capo di Stato Maggiore della Divisione Militare di Ancona[1].

Prese parte dal 1890 al 1891 alla Campagna d'Africa precedente la Guerra di Abissinia[1]. Nel giro di pochi anni arrivò ai gradi apicali: fu promosso Tenente Colonnello l'8 luglio 1897[2], Colonnello il 21 marzo 1901[1] e comandante del 37º Reggimento di Fanteria[1], Maggiore Generale il 23 gennaio 1908[2] e nominato comandante della Brigata Sicilia[1], Tenente Generale il 31 dicembre 1911[2]. Due mesi prima dell'inizio della Grande Guerra, fu incaricato di formare il XIV Corpo d'Armata[1], a capo del quale, all'inizio delle ostilità, si posizionò sull'Isonzo di fronte al Monte San Michele[1].

Riuscì a tenere la posizione grazie alle sue doti di organizzatore tattico e condottiero[3], riportando la vittoria sul nemico alla guida di un manipolo di soldati di truppa, in gran parte meridionali e del napoletano[3]. Questa azione fu premiata dal Re Vittorio Emanuele III con l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia[3] e dal presidente della Repubblica Francese, per il tramite del Generale Lyautey la Commenda della Legion d'Onore[3]. Durante la prima guerra mondiale, fu al comando del X corpo d'armata, della 4ª Armata (Febbraio 1918) e successivamente della 9ª Armata italiana. Fu promosso Generale di corpo d'armata il 22 luglio 1923[2].

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Rivestì l'incarico di ministro della guerra dal 4 aprile 1916 al 18 giugno 1916[3] durante il Governo Salandra II, e dal 18 giugno 1916 - 16 giugno 1917 nel Governo Boselli. Contestualmente venne nominato senatore del Regno d'Italia il 15 maggio 1916[3] e prestò giuramento il 16 giugno[2].

Cariche e titoli[modifica | modifica wikitesto]

Fu presidente del Tribunale supremo di guerra e marina dal 21 ottobre 1917 al 7 marzo 1918[2], membro effettivo del Consiglio dell'Ordine Militare di Savoia dal 4 luglio 1918 al 9 gennaio 1930[2] ed eletto membro della Giunta per l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e della Corona d'Italia il 6 febbraio 1933[2]. Il 19 gennaio 1930, il sindaco di Torre Annunziata, Pelagio Rossi, durante l'inaugurazione del Monumento ai Caduti, consegnò al Generale Paolo Morrone una medaglia d'oro quale omaggio all'illustre concittadino[4].

Onorificenze e decorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Morrone cav. Paolo, tenente generale, da Torre Annunziata. Combinando attacchi di viva forza e tenace avanzata metodica, guidò le sue truppe con grande maestria e vigorosa energia alla conquista delle falde del San Michele e di San Martino, assicurandone saldamente il possesso che tante volte ostinate e sanguinose lotte aveva costato.(Altipiano carsico, agosto-novembre 1915).»
— 28 dicembre 1916[5]
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro di III Classe dell'Ordine di Michele il Coraggioso (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria

Decorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro per anzianità di servizio (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglie[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa delle Campagne d'Africa - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Meo, Russo, pag. 50.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Scheda del Senatore Morrone Paolo, su notes9.senato.it, senato.it. URL consultato il 14 settembre 2018.
  3. ^ a b c d e f Meo, Russo, pag. 51.
  4. ^ Meo, Russo, pag. 52.
  5. ^ a b Dettaglio del decorato Morrone Paolo., su quirinale.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fioravante Meo e Salvatore Russo, Torre Annunziata, immagini, uomini, fatti, D'Amelio Editore.
  • Luciano Regolo, Il Re Signore: Tutto Il Racconto Della Vita Di Umberto Di Savoia.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro della Guerra del Regno d'Italia Successore
Vittorio Italico Zupelli 4 aprile 1916 - 18 giugno 1916
governo Salandra II
Paolo Morrone I
Paolo Morrone 18 giugno 1916 - 16 giugno 1917
governo Boselli
Gaetano Ettore Giardino II
Controllo di autoritàVIAF (EN684145858255723022851 · GND (DE1084804409 · WorldCat Identities (ENviaf-684145858255723022851