Coordinate: 44°49′15.32″N 11°27′38.54″E

Palazzo Sessa-Aldrovandi

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Palazzo Sessa-Aldrovandi
Palazzo Sessa-Aldrovandi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàMirabello
IndirizzoCorso Italia 523
Coordinate44°49′15.32″N 11°27′38.54″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
InaugurazioneXVIII secolo
UsoMuseo civiltà contadina
Piani2
Realizzazione
ArchitettoFranco Maria Angelini e Alfonso Torreggiani
CommittenteCardinale Pompeo Aldrovandi

Il Palazzo Sessa-Aldrovandi era una delle residenze di campagna del Cardinale Pompeo Aldrovandi. Esso sorge al limite del paese di Mirabello, una frazione di Terre del Reno, ed è preceduto da un lungo viale di querce fiammate. Oggi al piano terreno è ospitato il Museo della Civiltà Contadina - Rodolfo e Luigi Sessa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il viale d'accesso al Palazzo

Il Palazzo fu costruito nella seconda decade del Settecento per volere del cardinale Pompeo Aldrovandi[1], come sua residenza di campagna, trasformando una casina[2] edificata verso la metà del secolo precedente dai Ruini[3], una famiglia appartenente da generazioni al Senato di Bologna come gli Aldrovandi[4]. Il progetto fu affidato agli architetti Franco Maria Angelini[5] e ad Alfonso Torreggiani, che stavano allora realizzando il palazzo bolognese[6] del cardinale.

Il Palazzo di Mirabello era il centro di una vasta proprietà agricola degli Aldrovandi, detta l'Impresa[7]. Dopo la grande rotta[8] del Reno alla bòtta Bisacca del 1731 l'edificio fu restaurato nel 1740 da Deodato Monti[9][10], figlio del fattore del cardinale, e in quel occasione fu arricchito del campaniletto a vela e dell'orologio; assunse così l'aspetto attuale: la facciata è scandita dal ripetersi regolare delle finestre del piano nobile, cui corrispondono le aperture quadrate del piano terreno; una cornice marca la suddivisione orizzontale in due piani. Prima della rotta il piano terreno era più alto e le sue finestre avevano la stessa dimensione di quelle al primo piano. Le due modifiche furono la conseguenza dell'innalzamento, artificialmente prodotto[11] nel 1732, di circa un metro del terreno tutto attorno al Palazzo (e di conseguenza anche al suo interno). L'innalzamento era divenuto necessario per proteggere il Palazzo dalle esondazioni del Reno che, dopo la rotta del 1731, frequentemente lo minacciavano. I rilevanti depositi alluvionali lasciati da questa avevano infatti significativamente modificata la microaltimetria della pianura.[12]

Nel 1878 il Palazzo fu acquistato dall'industriale milanese Carlo Sessa e da allora è rimasto di proprietà della famiglia Sessa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gli Aldrovandi, su ilmuseodimirabello.com. URL consultato il 3 maggio 2020.
  2. ^ La casina dei Ruini, su ilmuseodimirabello.com. URL consultato il 3 maggio 2020.
  3. ^ I Ruini, su ilmuseodimirabello.com. URL consultato il 3 maggio 2020.
  4. ^ M. Troilo, pag. 33, 2010
  5. ^ Franco Maria Angelini, su treccani.it.
  6. ^ Palazzo Aldrovandi Montanari, su emiliaromagna.beniculturali.it. URL consultato il 3 maggio 2020.
  7. ^ L'Impresa di Pompeo Aldrovandi, su ilmuseodimirabello.wordpress.com. URL consultato il 3 maggio 2020.
  8. ^ La rotta Bisacca, su ilmuseodimirabello.wordpress.com. URL consultato il 3 maggio 2020.
  9. ^ Il primo restauro del Palazzo, su ilmuseodimirabello.com. URL consultato il 3 maggio 2020.
  10. ^ La banderuola segnavento, su ilmuseodimirabello.wordpress.com.
  11. ^ Archivio di Stato di Bologna, fondo Aldrovandi 209 Tomo III fasc 24.
  12. ^ L'interrimento dfel Palazzo, su ilmuseodimirabello.com. URL consultato il 3 maggio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Bione, F. Rinaldi e C. Carletti, Mirabello: il territorio e l'uomo, Comune di Mirabello, Mirabello 1980, reperibile qui
  • M. Troilo, Un'economia di famiglia. Strategie patrimoniali e di prestigio sociale degli Aldrovandi di Bologna, Il Mulino, Bologna 2010 ISBN 978-88-15-13938-2

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