Pablo Echaurren

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Echaurren a Santiago del Cile, giugno 2016

Pablo Echaurren (Roma, 22 gennaio 1951) è un pittore e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del pittore surrealista cileno Roberto Matta, inizia a dipingere sotto la guida di Gianfranco Baruchello e Arturo Schwarz, suo primo gallerista. Dagli anni settanta espone i suoi quadri in Italia e all'estero. Negli anni ottanta e novanta realizza numerosi fumetti di avanguardia come Caffeina d'Europa (una delle prime graphic novel[1]), Majakovskij, Nivola vola, Futurismo contro, Vita disegnata di Dino Campana, Evola in Dada, Vita di Pound, Dada con le zecche.

La sua produzione si è sviluppata all'insegna della contaminazione fra generi, fra alto e basso, arte e arti applicate, secondo un approccio progettuale, manuale e mentale, tipico del laboratorio. Ne discende un'idea dell'artista come artefice e inventore a tutto campo (pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, video), indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività.[2]

È l'autore del disegno della copertina del romanzo Porci con le ali e negli anni settanta ha disegnato copertine per altri romanzi, editi soprattutto dalla casa editrice di estrema sinistra Savelli. Nel 1977, con altri, ha dato vita a Oask?!, il foglio degli indiani metropolitani, e ad altre fanzine legate all'ala creativa del movimento. Ha collaborato, disegnando e scrivendo, con Lotta Continua e in seguito con le riviste Linus, Frigidaire, Tango, Comic Art, Alter Alter e Carta. Il suo stile è influenzato dal futurismo (dei cui libri è un collezionista). È anche autore di numerosi saggi, pamphlet polemici e romanzi.

Una sua antologica (Dagli anni settanta a oggi) si è tenuta al Chiostro del Bramante a Roma (2004), le opere più recenti sono state invece esposte in una personale presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma (2006) e nella mostra Pablo a Siena presso i Magazzini del Sale (2008). Nel 2009 il MIAAO (Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi) di Torino ha celebrato il centenario del futurismo con una mostra incentrata sul suo lavoro.[3] Appassionato di bassi elettrici, nel 2009 ha esposto la sua collezione di strumenti d'epoca e tele ad essi ispirate all'Auditorium Parco della Musica nella mostra L'invenzione del basso.[4]

Nel 2010 a Palazzo Cipolla (ex Museo del Corso) la Fondazione Roma Museo, in occasione di oltre quarant'anni di lavoro, gli dedica la mostra antologica Crhomo Sapiens. Nello stesso anno l'artista dà vita, insieme alla moglie Claudia Salaris, alla Fondazione Echaurren Salaris. Nel 2011, al Macro di Roma, viene presentato il ciclo Baroque'n'Roll, una serie di edicole in ceramica dedicate alla sua passione per il basso elettrico. Lo stesso anno, presso il Mar di Ravenna, viene organizzata la mostra Lasciare il segno con lavori a partire dai primi del 1969.

Nel 2013 l'esposizione Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren vuole indagare sui legami e le parentele tra un padre e i suoi due figli artisti (a cura di Danilo Eccher, Fondazione Querini Stampalia, Venezia). Nel 2014 la serie di collage "Iconoclast" viene mostrata all'Estorick Collection di Londra. Nel 2014 il Beinecke Library (Yale University, USA) ha acquisito un ampio fondo di scritti e disegni di Pablo Echaurren legati alla sua esperienza controculturale negli anni settanta del Novecento.[5] Nel 2015 con la mostra Contropittura la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea approfondisce l'indagine sugli aspetti socio politici del lavoro di Pablo Echaurren. Nel 2016 il Cile per la prima volta gli rende omaggio con una retrospettiva al Museo Nacional de Bellas Artes di Santiago (curata da Inès Ortega-Màrquez) dal titolo Make Art Not Money. Nel 2017 Echaurren "rilegge" l'opera di Marcel Duchamp con una mostra che raccoglie quarant'anni di suoi omaggi al grande Maestro (Du champ magnétique, Scala Contarini del Bovolo, Venezia).

Sempre nel 2017, per ricordare gli eventi che nel 1977 hanno scosso l'Italia, il Museo di Roma in Trastevere ha organizzato una mostra di disegni dell'epoca di Pablo Echaurren accompagnandoli con le foto di Tano D'Amico. A Catania viene allestita una mostra (Soft Wall, Palazzo Platamone) che intende inquadrare l'opera "irregolare" di Echaurren come anticipatrice del linguaggio della Street Art. Nel 2019 personale al Mart di Rovereto. Sue opere sono attualmente nella collezione permanente di alcuni musei tra cui, La Galleria Nazionale, il Maxxi, il Macro, il Mic di Faenza, il Mart di Rovereto e il Museo del Novecento di Milano. Gran parte del suo lavoro inerente agli anni Settanta è stato digitalizzato dalla Biblioteca Hertziana (Max Planck Gesellschaft) e posto in rete a disposizione di chiunque intenda consultarlo.[6] La passione di Echaurren per la paleo antropologia viene messa in luce dal lungometraggio Pablo di Neanderthal (di Antonello Matarazzo con Bruno Di Marino) invitato, fuori concorso, alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022. Nel 2023 il MamBo di Bologna dedica a Pablo Echaurren una retrospettiva incentrata sugli anni Settanta curata da Sara De Chiara dal titolo: Viola!

Selezione di opere[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Perizia calligrafica, Rivalba, Geiger, 1976.
  • C'era cioè c'è (con Claudia Salaris, firmato: Claudia e Paino), Roma, Savelli, 1978.
  • Saette, Milano, Primo Carnera Editore, 1985.
  • Majakovskij, Roma, Serraglio, 1986 (poi Gallucci, 2012).
  • Parole ribelli. I fogli del movimento del '77, Viterbo, Stampa Alternativa, 1997. ISBN 88-72263743.
  • Parole ribelli. '68 e dintorni, Viterbo, Stampa Alternativa, 1998. ISBN 88-72264162.
  • Compagni, Torino, Bollati Boringhieri, 1998. ISBN 9788833911083.
  • Diario culinario: giro d’Italia in centoquaranta ristoranti (o giù di lì), Firenze, Liberal Libri, 1999. ISBN 8882700208.
  • Controcultura in Italia 1966-1977 (con Claudia Salaris), Torino, Bollati Boringhieri, 1999. ISBN 978-88-33911298.
  • Libro diseducativo, Mantova, Corraini, 1999 (traduzione Book of bad manners).
  • Vite di poeti. Campana, Majakovskij, Pound, Torino, Bollati Boringhieri, 2000.
  • Il suicidio dell'arte: da Duchamp agli sciampisti, Roma, Editori Riuniti, 2001. ISBN 978-88-35950165.
  • Corpi estranei. Neosituazionisti, antiartisti, anarcoalieni, nomi collettivi, Viterbo, Stampa Alternativa, 2001. ISBN 88-72266262.
  • Futurcollezionismo, Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2002. ISBN 978-88-86842389
  • Delitto d'autore, Milano, Shake edizioni, 2003. ISBN 978-88-86926904.
  • La casa del desiderio. '77: indiani metropolitani ed altri strani, Lecce, Manni Editori, 2005. ISBN 978-88-81766338.
  • Chiamatemi Pablo Ramone, Ravenna, Fernandel, 2006. ISBN 978-88-87433654.
  • Bloody Art, Ravenna, Fernandel, 2006. ISBN 978-88-87433708.
  • Terra di Siena, Ravenna, Fernandel, 2007. ISBN 978-88-87433869.
  • Caffeina d'Europa. Vita di Marinetti, Roma, Gallucci, 2009 (prima edizione Montepulciano, Il Grifo, 1988). ISBN 978-88-61450929.
  • Bassi istinti. Elogio del basso elettrico, Ravenna, Fernandel, 2009. ISBN 978-88-95865096.
  • Nel paese dei bibliofagi, Macerata, Biblohaus, 2010.
  • Controstoria dell'arte, Roma, Gallucci, 2011.
  • Ramones. Cretin Hop, Roma, Arcana, 2012.
  • Duchamp politique, Milano, Postmedia Books, 2019.
  • Adotta un artista e convincilo a smettere per il suo bene (con note a margine di Gianfranco Sanguinetti), Vittorio Veneto, Kellermann, 2021.

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

  • Piccoli ergastoli, documentario scritto e diretto con Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca D'Aloja (1997).[7]
  • The Holy Family. Un Ramone a Roma, documentario diretto con Uliano Paolozzi Balestrini (2010).[8]
  • Indiani metropolitani. Ironia e creatività nel movimento del '77, documentario prodotto dalla Fondazione Echaurren Salaris (2017).
  • Il Neanderthal e io passando per Duchamp. Conversazione con Pablo Echaurren di Giorgio de Finis (2021).
  • Pablo di Neanderthal di Antonello Matarazzo, scritto da Bruno Di Marino, Pablo Echaurren e Antonello Matarazzo (2022). [9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Michele Ginevra, Novantacinque possibili graphic novel & otto titoli importanti (PDF) [collegamento interrotto], su cultura.regione.lombardia.it. URL consultato il 7 marzo 2013.
  2. ^ Claudia Salaris, Pablo Echaurren. Verso un'arte virale. Catalogo, Bertiolo, AAA Edizioni, 2000.
  3. ^ Carlo Gambescia, A proposito di futurismo..., su ariannaeditrice.it, 19 marzo 2009. URL consultato l'11 giugno 2022 (archiviato il 20 aprile 2021).
  4. ^ Paolo Ansali, Pablo Echaurren: L'invenzione del basso mostra all'Auditorium di Roma, in Musicalnews.com, 11 giugno 2009. URL consultato il 1º luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ Copia archiviata, su beineckepostwar.com. URL consultato il 26 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2015).
  6. ^ dlib.biblhertz.it, http://dlib.biblhertz.it/PE.
  7. ^ Presentato lo stesso anno al Festival di Venezia nella sezione "Eventi speciali" e al Festival di Biarritz.
  8. ^ Presentato lo stesso anno al Tekfestival di Roma
  9. ^ Presentato lo stesso anno al Festival di Venezia nella sezione "Giornate degli Autori".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Janus, Pablo Echaurren. Il mago e la fiaba, Milano, Fabbri, 1987.
  • Fabio Benzi, Federica Pirani, Claudia Salaris, Pablo Echaurren. Dagli anni Settanta a oggi, Roma, Gallucci, 2004. ISBN 9788888716206.
  • Marco Violi, Labirinti. Pablo Echaurren nelle tarsie in stoffa realizzate da Marta Pederzoli e nelle ceramiche realizzate con Davide Servadei della bottega Gatti di Faenza, Riolo Terme, Comune di Riolo Terme, 2004. ISBN 9788890141607.
  • Achille Bonito Oliva (a cura di), Pablo Echaurren. Al ritmo dei Ramones, Losanna, Skira, 2006. ISBN 9788876247675.
  • Claudia Casali (a cura di), Pablo Echaurren a Siena, Pistoia, Gli Ori, 2008. ISBN 9788873363347.
  • Ernesto Assante, Melissa Auf der Maur, Lorenzo Pallotti (testi di), L'invenzione del basso. Pablo Echaurren, Pistoia, Gli Ori, 2009. ISBN 9788873363774.
  • Nicoletta Zanella (a cura di), Antonio Pennacchi, Vincenzo Mollica (testi di), Crhomo sapiens, Milano, Skira, 2010.
  • Luca Massimo Barbero (a cura di), Nicoletta Zanella (testo di) Baroque'n'Roll, Pistoia, Gli Ori, 2011.
  • Claudio Spadoni (a cura di), Lasciare il segno, Milano, Silvana Editoriale, 2011.
  • Sandro Parmiggiani (a cura di), Iconoclast, Milano, Silvana Editoriale, 2014.
  • Angelandreina Rorro (a cura di), Contropittura, Milano, Silvana Editoriale, 2015.
  • Raffaella Perna, Pablo Echaurren. Il movimento del '77 e gli indiani metropolitani. Milano, Postmedia Books 2016.
  • Raffaella Perna, Kevin Repp (a cura di), Du champ magnétique, Milano, Silvana Editoriale, 2017.
  • Gabriele Agostini (a cura di), Tano D’Amico, Pablo Echaurren, Il piombo e le rose. Utopia e creatività nel movimento 1977 (testi di Gabriele Agostini, Tano D’Amico, Pablo Echaurren, Diego Mormorio, Antonella Perna, Kevin Repp, Claudia Salaris, Gianfranco Sanguinetti), Roma, Postcart, 2017.
  • Francesca Mezzano (a cura di), Pablo Echaurren. Soft Wall, Torino, Allemandi editore, 2017.
  • Maurizio Calvesi, Avanguardia di massa. Compaiono gli indiani metropolitani, Milano, Postmedia Books, 2018.
  • Marcello Faletra, Cultura/controcultura, in Artribune n° 41 2018
  • Jacopo Galimberti, Hopeful Monsters.Pablo Echaurren e i mostri del movimento del '77, Milano, Postmedia Books, 2020.

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