Pëtr Ionovič Jakir

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Pëtr Ionovič Jakir, in russo Пётр Ионович Якир? (Kiev, 20 gennaio 1923Mosca, 14 novembre 1982), è stato uno storico e dissidente sovietico.

In quanto figlio del generale sovietico Iona Ėmmanuilovič Jakir[1] fu inviato in vari campi di rieducazione a partire dal 1937 dopo l'arresto e l'esecuzione di suo padre. Anche sua madre Sarra L. Jakir fu a sua volta arrestata e imprigionata in un gulag, venendo quindi separata da lui. Nel libro Infanzia in cattività ha in seguito registrato le proprie esperienze.

Dopo ripetuti arresti e l'ultima riabilitazione riuscì a tornare a Mosca nel 1955. Nella capitale ha lavorato poi come ricercatore presso l'Istituto di Storia dell'Accademia delle Scienze dell'URSS.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Der Weg nach oben, in Der Spiegel, n. 32/1962, 8 agosto 1962.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN34970335 · ISNI (EN0000 0001 1566 844X · LCCN (ENn50031964 · GND (DE172166373 · BNE (ESXX1644111 (data) · J9U (ENHE987007280588705171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50031964
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie