Ottorino Carletti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ottorino Carletti
Il generale Ottorino Carletti
NascitaCremona, 26 luglio 1873
MorteRoma, 15 aprile 1941
Cause della morteNaturali
Luogo di sepolturacimitero comunale di Cremona
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaGenio militare
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerreGuerra italo-turca
(1911-1912)
Prima guerra mondiale
(1916-1918)
Guerra d'Etiopia
(1935-1936)
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Militare Accademia di Torino
voci di militari presenti su Wikipedia
Ottorino Carletti
Il senatore Ottorino Carletti

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato16 maggio 1929 –
19 gennaio 1934
LegislaturaXXVIII
Tipo nominaSenatori di nomina regia (categoria 15)
Incarichi parlamentari
  • Segretario dell'Ufficio di Presidenza del Senato
    (30 aprile 1934 - 2 marzo 1939)
  • Questore del Senato
    (15 aprile 1939 - 15 aprile 1941)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
Titolo di studioScuola Militare
UniversitàRegia Militare Accademia di Torino
Professionemilitare in carriera (Esercito)

Ottorino Carletti (Cremona, 26 luglio 1873Roma, 15 aprile 1941) è stato un militare, funzionario e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Luigi Carletti (vedi famiglia), volontario garibaldino, scelse la carriera militare all'età di dodici anni intraprendendo gli studi presso la Regia Militare Accademia di Torino.

Nel 1911 prese parte alla guerra italo-turca organizzando e dirigendo gli sbarchi di Tripoli. Al termine delle operazioni belliche si trattenne in Libia con la mansione di Capo dell'Ufficio Intendenza del Corpo di Spedizione Italiano.

Durante la prima guerra mondiale fu Capo di Stato Maggiore di Divisione, di Corpo d'Armata e d'Armata col grado di tenente colonnello. Combatté alla presa di Gorizia al fianco del gen. Gaetano Giardino, poi sul Montello e sul Piave al fianco del gen. Enrico Caviglia, infine compartecipò all'elaborazione dei piani per la risolutiva battaglia di Vittorio Veneto guadagnandosi in due distinte circostanze la Medaglia d'Argento al Valor Militare.

Terminata la grande guerra cooperò con il Ministero degli esteri prendendo parte a missioni di carattere diplomatico. Nel 1919 fu delegato italiano in Russia presso l'esercito controrivoluzionario del gen. Denikin; nel 1920 fu tra gli esperti militari della Commissione per il trattato di Rapallo; nel 1921 rappresentò il governo italiano nella Speciale Commissione atta a definire i confini tra la Jugoslavia e lo Stato libero di Fiume. In quest'ultima circostanza fu oltremodo perito della delegazione italiana nella commissione mista per le questioni interne fiumane.

Fascista della prima ora, oltremodo apprezzato da Mussolini, fu capo della Divisione di Stato Maggiore del Ministero della Guerra e Capo di Gabinetto di undici Ministri a partire dal 31 ottobre 1922.

Il 9 marzo 1924 fu designato Consigliere di Stato di 1ª classe mentre il 26 febbraio 1929 nominato Senatore dell'Italia fascista o più semplicemente Senatore del Regno d'Italia. Dal 1930 fu altresì Consigliere della Banca Nazionale del Lavoro e della Cooperazione e Socio della Società Geografica Italiana.

Nel 1934 ricevette l'incarico di Segretario dell'Ufficio di Presidenza del Senato. Durante la guerra d'Etiopia, 1935-36, si trattenne ad Asmara per presiedere il Comitato di Ordinamento per le spese straordinarie in Eritrea. Al termine del conflitto fu promosso al grado di Generale di Corpo d'Armata. Nel 1939 venne quindi nominato Questore in Senato, carica che mantenne fino alla morte occorsa a Roma il 15 aprile 1941 per cause naturali.

Riposa nel cimitero di Cremona.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Civili italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia decorato di Gran Cordone - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro decorato di Gran Cordone - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Militari italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria

Straniere[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine militare di San Benedetto d'Avis (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Compagno del Molto Onorevole Militare Ordine del Bagno (Gran Bretagna") - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Polonia restituta - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine del Principe Danilo I (Montenegro) - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine del Salvatore - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine del Sol Levante (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere grand'ufficiale dell'Ordine equestre per il merito civile e militare (San Marino) - nastrino per uniforme ordinaria

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nello Lombardo, Ottorino Carletti: l'uomo, il cittadino, il soldato, stabilimento tipografico editoriale "Cremona Nuova", 1941.
  • Fiorino Soldi, Risorgimento cremonese (1796-1870), Cremona, Pizzorni, 1963.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN316446250 · BNF (FRcb16029937d (data) · WorldCat Identities (ENviaf-316446250