Otto Josef von Berndt

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Otto Josef Ritter von Berndt
Otto Josef Ritter von Berndt da Maggior generale nel 1914
NascitaTiefenbach, 18 aprile 1865
MorteVienna, 3 dicembre 1957
Cause della mortemorte naturale
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Austria-Ungheria Impero austro-ungarico
Forza armata Imperial regio esercito austro-ungarico
ArmaEsercito
CorpoCavalleria
Anni di servizio1871 - 1918
GradoFeldmarschallleutnant
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte orientale (1914-1918)
Fronte italiano (1918)
BattaglieBattaglia nei Carpazi
Offensiva di Gorlice-Tarnów
Riconquista di Przemyśl
Offensiva di Rowno
Battaglia di Vittorio Veneto
Comandante di5º Reggimento Dragoni
13ª Brigata cavalleria
4ª Divisione cavalleria
29ª Divisione fanteria
4ª Armata
Decorazionivedi sotto
Pubblicazionivedi sotto
fonti:[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Otto Josef von Berndt (Tiefenbach, 18 aprile 1865Vienna, 3 dicembre 1957) è stato un generale austro-ungarico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nipote del mugnaio Ignaz Ritschel Benešov nasce a Tiefenbach, oggi frazione di Desná, nella provincia di Jablonec in Boemia. Orfano dall'età di sette anni viene affidato in custodia al nonno. All'età di 19 anni si arruola come volontario per un anno presso il reggimento Dragoni in Terezín, mentre nel 1888 intraprende la carriera di funzionario.

Dal 1909 al 1914 fu richiamato come colonnello alla guida del 5º Reggimento Dragoni "Imperatore Nicola I di Russia" (k.u.k. Dragoner-Regiment n. 5). Diviene Maggior generale nell'agosto del 1914 e in seguito comandante della 4ª Divisione di cavalleria (agosto 1914 - Settembre 1915 e Ottobre 1916 - Giugno 1918) schierato sul Fronte orientale.[2] Dall'ottobre 1915 al novembre 1916 fu capo di stato maggiore della 4ª Armata austro-ungarica.

Nell'agosto del 1917 ottiene la promozione a Feldmarschallleutnant e nel gennaio 1918 riceve dall'imperatore il titolo nobiliare di cavaliere. Nel luglio 1918 fu nominato comandante della 29ª Divisione fanteria (k.u.k. Infanteriedivision n. 29) schierata sul fronte italiano lungo il fiume Piave.

Dopo il crollo della monarchia asburgica si ritirò dal servizio e visse nella città di Znojmo fino al 1945 per trasferirsi poi a Vienna. Tra le due guerre pubblicò alcuni scritti militari. In età avanzata, mantiene i contatti con i suoi giovani ufficiali del 5º Reggimento Dragoni, e soprattutto con il suo successore, il maggiore generale Camillo Bregant.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Leopoldo con decorazioni di guerra e spade - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine imperiale di Francesco Giuseppe (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Leopoldo con decorazioni di guerra e spade - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II Classe dell'Ordine della Corona Ferrea con decorazioni di guerra e spade - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito militare di II Classe con decorazione di guerra e spade - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito militare di III - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di I classe (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II classe (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria

Fonte [4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Die Zahl im Kriege. Statistische Daten aus der neueren Kriegsgeschichte in geographischer Darstellung, 1897;
  • Letzter Kampf und Ende der 29. Infantrie-Division, 1930;
  • Die 5-er Dragoner im Weltkrieg 1914–1918, 1940

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Biografia Otto Josef von Berndt
  2. ^ Antonio Schmidt - Brentano Die K.K bzw. K.u.K Generalität 1816–1918 Archiviato il 4 ottobre 2013 in Internet Archive.. Archivio di Stato Austriaco, Vienna 2007, p 14 (PDF).
  3. ^ MARŠÁL OTTO JOSEF RYTÍŘ VON BERNDT :: Benešov nad Ploučnicí Archiviato il 18 maggio 2015 in Internet Archive.
  4. ^ Jörg C. Steiner: Schematismo dei generali e capi dell'esercito kuk del 1918 p.25

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN49601244 · ISNI (EN0000 0000 0354 395X · GND (DE1057568317 · WorldCat Identities (ENviaf-49601244