Otto Carius

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Otto Carius
NascitaZweibrücken, 27 maggio 1922
MorteHerschweiler-Pettersheim, 24 gennaio 2015
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania nazista
Forza armata Heer Wehrmacht
ArmaPanzer Corp
CorpoSchwere Panzerabteilung 502
SpecialitàCarrista
Anni di servizio1940 - 1945
GradoOberleutnant
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieOperazione Barbarossa
Battaglia di Narva
Decorazionivedi qui
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Otto Carius (Zweibrücken, 27 maggio 1922Herschweiler-Pettersheim, 24 gennaio 2015) è stato un militare tedesco, comandante di reparti corazzati della Wehrmacht col grado di tenente, a cui è stata accreditata la distruzione di più di 150 carri nemici durante la seconda guerra mondiale[1] È stato inoltre insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di professione farmacista, Carius venne chiamato alla leva militare due volte, ma venne rifiutato entrambe con la seguente motivazione: "Non adatto al servizio perché sottopeso". Alla fine venne incorporato nel 104º battaglione di fanteria. Finito l'addestramento chiese di essere trasferito presso la Panzerwaffe, l'arma corazzata dell'esercito tedesco: Carius apprese le tecniche fondamentali della guerra con i carri armati a Putlos nell'Hosteline come membro del 7º battaglione panzer. Successivamente la sua unità venne integrata nell'appena costituito 21º battaglione panzer e nel giugno del 1941 venne inviata in Prussia orientale. Il suo battesimo del fuoco avvenne durante l'Operazione Barbarossa nel giugno 1941, quando era servente al cannone di un Panzer 38(t): nel corso di questo primo combattimento Carius venne ferito a causa di un proiettile che colpì il suo carro.

Nel 1943 Carius venne trasferito allo Schwere Panzerabteilung 502, un reparto corazzato d'élite equipaggiato con carri armati pesanti Tiger I. L'unità combatté a Leningrado e poi sostenne pesanti scontri nella zona di Narva in Estonia, frangenti nei quali Carius divenne de facto il comandante della 2ª compagnia del 502º. La nomina ad ufficiale gli pervenne subito dopo essere stato gravemente ferito mentre era in ricognizione a bordo di una motocicletta.

All'inizio del 1945, venne messo al comando di una compagnia di cacciacarri Jagdtiger inserita nello schwere Panzerjäger-Abteilung 512 ma l'8 marzo, senza aver potuto terminare l'addestramento al nuovo mezzo, la sua compagnia venne inviata in prima linea vicino a Siegburg. Prese poi parte alla difesa del fiume Reno e infine si arrese alle truppe statunitensi il 15 aprile 1945.

Dopo la guerra[modifica | modifica wikitesto]

Finito il conflitto aprì una farmacia chiamata Tiger Apotheke[2] e scrisse un libro intitolato "Tiger nel fango".

È morto nel 2015 dopo una breve malattia all'età di 92 anni.[3]

Un Panzer 38(t), il carro armato a bordo del quale Carius affrontò la sua prima battaglia

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 23 novembre 1943.
Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 settembre 1942.
Distintivo per feriti in ferro - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 luglio 1941
Distintivo d'argento per feriti - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 dicembre 1943
Distintivo d'oro per feriti - nastrino per uniforme ordinaria
— 11 settembre 1944
Medaglia del fronte orientale - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di lungo servizio militare nella Wehrmacht di IV Classe (4 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo panzer in argento di 3ª classe - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo panzer in bronzo di 2ª classe - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ashley Hart, p. 41
  2. ^ Tiger Apotheke
  3. ^ In Memoriam Otto Carius (de) Archiviato il 25 gennaio 2015 in Internet Archive. Tiger-apotheke.de

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Karl Alman, Panzer vor - Die dramatische Geschichte der deutschen Panzerwaffe und ihre tapferen Soldaten, Würzburg, Flechsig Verlag, 2008.
  • Otto Carius, Tigers in the Mud - The Combat Career of German Panzer Commander Otto Carius, Mechanicsburg, Stackpole Books, 2003.
  • Walther-Peer Fellgiebel, Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939-1945, Wölfersheim-Berstadt, Podzun-Pallas, 2000.
  • Stephen Hart, Sherman Firefly vs Tiger: Normandy 1944, Osprey Publishing, 2007.
  • Egon Kleine, Kühn Volkmar, Tiger - Die Geschichte einer legendären Waffe 1942-45, Stuttgart, Motorbuchbuch Verlag, 1999.
  • Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Germany, Scherzers Militaer-Verlag, 2007.
  • Thomas Franz, Die Eichenlaubträger 1939–1945 Band 1: A–K, Osnabrück, Biblio-Verlag, 1997.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN54599998 · ISNI (EN0000 0000 3881 1985 · LCCN (ENn2003039461 · GND (DE1147683271 · J9U (ENHE987007428970805171 · NDL (ENJA00512399 · WorldCat Identities (ENlccn-n2003039461