Oscar Comazzi

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Oscar Comazzi

Oscar Comazzi (1910Novara, 23 ottobre 1982) è stato un imprenditore italiano, annoverato tra i pionieri italiani del settore delle prove materiali.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia e formazione[modifica | modifica wikitesto]

Proveniva da una famiglia di modestissima estrazione[1] e nel 1931 si diplomò perito meccanico all'Istituto Tecnico Omar di Novara[2].

Attività lavorativa[modifica | modifica wikitesto]

Le prime esperienze lavorative presso la Scotti & Brioschi e Geo Borrini lo portarono in pochi anni da semplice garzone artigiano a direttore d'azienda, a soli 24 anni[1][3]. Nei primi anni approfondì autonomamente la conoscenza dell'industria meccanica[4]. Enrico Gatti, a quel tempo preside dell'istituto Omar, ricorda come Comazzi dimostrasse acume ed inventiva nel campo della meccanica, al punto da presentare un progetto relativo alle prove materiali allo stesso Gatti, il quale bonariamente lo liquidò, ritenendo senza speranza una tale intraprendenza nel campo di cui i tedeschi erano i dominatori incontrastati a livello mondiale[5].

Riquadro pubblicitario della Metro-Com sulla rivista L'ingegnere, dicembre 1942

Comazzi tuttavia non si scoraggiò e fece tesoro dell'esperienza accumulata, fondando nel 1935 l'azienda meccanica Metro-Com, specializzata appunto nel settore delle macchine per le prove dei materiali (trazione, compressione e flessione). L'attività fu avviata con un capitale iniziale assai modesto e organizzata su base artigianale, condotta da principio assieme ad alcuni soci, tra cui Ettore Piacentini[6]. Tuttavia in breve tempo i soci abbandonarono l'impresa, lasciando Comazzi unico titolare[4]. L'anno seguente sorse la relativa officina in borgo San Martino, dapprima situata sul corso Torino e in seguito trasferita in via Agogna (dopo il 1947[7])[4][8]. Proprio presso l'officina di via Agogna, in un appartamento al primo piano del medesimo edificio, viveva con la moglie e i due figli[4]. Prima dell'8 settembre 1943 l'azienda giunse a impiegare fino a una sessantina di operai, ma dopo tale data dovette interrompere o ridurre gran parte delle attività a causa dell'ostracismo perpetrato dall'amministrazione cittadina, legata alla presenza degli invasori tedeschi, ai quali Comazzi non si piegò a mai prestare i propri servigi. Le attività ripresero a pieno regime solo nel 1948, quando la difficile situazione del dopoguerra era ormai superata[4]. Nel maggio del 1956 l'azienda contava una trentina di operai, la cui notevole preparazione tecnica fu un elemento chiave del successo, giungendo ad esportare i prodotti in tutto il mondo (es. Nuova Zelanda, Venezuela, Hong Kong e Spagna)[1][2][4][9].

Nel panorama italiano, Comazzi può essere considerato un pioniere del settore delle prove materiali, dato che nel 1958 si contavano ancora poche aziende produttrici di questi macchinari in Italia. Nonostante la concorrenza delle aziende tedesche e svizzere fosse fortissima nel settore, come aveva obiettato Enrico Gatti, l'azienda riuscì a imporsi, anche sul mercato internazionale, guadagnandosi la stima degli stessi concorrenti[2][4]. Sono inoltre noti interventi nelle fiere del settore per la presentazione dei nuovi prodotti[10], la registrazione di brevetti per l'ideazione di macchinari per le prove materiali[11] e l'impiego di tali macchinari nei laboratori di ricerca di importanti ditte e università italiane[1]. A titolo di esempio dell'utilizzo in ambito universitario si cita il laboratorio tecnologico del Centro Interaziendale per l'Addestramento Professionale nell'Industria (C.I.A.P.I.) di Bari, fondato nel 1964, presso il quale gli studenti di ingegneria meccanica potevano utilizzare gli strumenti Metro-Com per effettuare vari tipi di controlli sui materiali, sia distruttivi (mediante il Pendolo di Charpy, i durometri per misurazioni secondo le scale Rockwell, Brinell e Vickers e la pressa per provini metallografici) sia non distruttivi (mediante macchine a raggi X, ultrasuoni e lampade di Wood)[12].

Impegno pubblico[modifica | modifica wikitesto]

A partire dagli anni '50 prese attivamente parte alla vita pubblica della sua città, propugnando in ogni occasione i valori degli schieramenti cattolici.

Nel 1951 fu eletto consigliere comunale, come candidato indipendente per la Democrazia Cristiana nel collegio cittadino di San Martino, poi riconfermato nel 1956[4][13]. Nel 1955 entrò nel comitato direttivo dell'Ente comunale di assistenza (ECA) di Novara[14]. Nello stesso anno fu tra i soci fondatori della sezione novarese dell'Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID)[15][16], di cui fu nominato segretario nel 1961 e nel 1967[17][18]. Nel 1964 si candidò anche al Consiglio provinciale, sempre sotto la bandiera della Democrazia Cristiana per il collegio cittadino di San Martino[13].

Forte fu la partecipazione anche in organizzazioni più strettamente religiose, quali l'Azione Cattolica e le scuole San Vincenzo. Si impegnò anche come presidente degli oratori del borgo San Martino e come economo dell'asilo Mater Gratiae[1][19].

Anche istituzioni scolastiche lo contarono nel proprio direttivo, quali l'Istituto Tecnico Industriale Omar e l'Istituto Bellini[19].

Si dedicò a opere a sfondo benefico, all'organizzazione di eventi a favore dei meno abbienti e ad attività a favore delle residenze per anziani quali la casa del Divin Redentore, la Casa della solidarietà Regina Pacis e l'Istituto De Pagave. La Pia Casa della Divina Provvidenza in particolare fu da lui fondata e amministrata[16].

Ricordiamo infine la partecipazione alla vita sportiva del quartiere San Martino, come allenatore dei giovani calciatori presso l'oratorio, come dirigente della squadra "U.S. Victoria", come fondatore e presidente onorario della "U.S. Sanmartinese"[4][20][21].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì improvvisamente la mattina del 23 ottobre 1982 e il funerale fu celebrato tre giorni dopo presso la chiesa parrocchiale del Borgo San Martino[16][22].

Famiglia e azienda[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1952 perse la madre, Adele Torgano, dopo mesi di sofferta malattia[23].

Era sposato con Marcellina Facchini, da cui ebbe due figli, Gianfredo e Adelrita, che gli successero alla direzione dell'azienda nei primi anni '70. Al momento della morte di Oscar, nel 1982, il figlio Gianfredo era presidente dell'Associazione degli Industriali di Novara[3][22][24].

Tra la fine degli anni '80 e la fine dei '90 la moglie Marcellina Facchini è stata amministratore unico dell'azienda[25][26][27][28][29], seguita nei primi anni 2000 dalla figlia Adelrita nel ruolo di amministratore delegato[30][31][32][33].

Anche dopo il passaggio della gestione nelle mani della famiglia del fondatore i prodotti dell'azienda hanno mantenuto una posizione di rilievo nell'ambito delle prove materiali, essendo citati in svariati convegni e pubblicazioni specialistiche, anche all'estero[34][35][36].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce pro Ecclesia et Pontifice - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere ufficiale dell'Ordine della Repubblica - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Repubblica - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta del Ministro dei Trasporti e dell'Aviazione Civile Oscar Luigi Scalfaro»
— 1967[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Maria Pugno, Le prove dei materiali, a cura di Officine Comazzi, Novara, Tip. San Gaudenzio, 1948[39][40]
  • Giuseppe Maria Pugno, Prove di durezza, a cura di Officine Comazzi, Novara, 1950[39]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

A tredici anni dalla scomparsa, il 9 luglio 1995 Romolo Barisonzo gli dedicò la rubrica Novaresi di ieri e di oggi su La Stampa, titolando Con ingegno e saggezza diventò imprenditore[5], inserendolo poi nel 1996 nel quarto volume della serie Novaresi bella gente, dove è descritto come «novarese ruspante […] saggio e sincero»[6].

Con la delibera n. 42 del 14/2/2017, il comune di Novara gli intitolò una via in zona San Rocco, a nord-est della città, presso il nuovo parco commerciale di Veveri. Lo storico novarese Giampiero Morreale fu incaricato delle ricerche storiche sulla sua figura[2][41].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Commenda all'ordine della Repubblica al Cav. Uff. Oscar Comazzi, in L'Azione, n. 40, Novara, 21 ottobre 1967, p. 4. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  2. ^ a b c d Via Oscar Comazzi, su Comune di Novara. URL consultato il 17 ottobre 2022.
  3. ^ a b Liliano Laurenzi, Il cordoglio di Novara al funerale di Comazzi, in La Stampa, n. 233, 27 ottobre 1982, p. 17.
  4. ^ a b c d e f g h i j k Franco Gianca, Conosciamo le nostre industrie - L'officina Metro-Com, in L'Azione del martedì, n. 28, Novara, 8 aprile 1958, p. 3. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  5. ^ a b Romolo Barisonzo, Novaresi ieri e oggi - Con ingegno e saggezza diventò imprenditore, in La Stampa, 9 luglio 1995, p. 38. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  6. ^ a b Romolo Barisonzo, Oscar Comazzi - Artigiano inventore, in Novaresi bella gente, vol. 4, Torino, EDA, 1996, pp. 53-54.
  7. ^ Officine meccaniche, in Annuario dell'industria e commercio - Guida generale d'Italia, Milano, Casa Editrice F. Modiano, 1947, p. 436. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  8. ^ Giovanni Baselli, Novara e la prima rivoluzione industriale (parte seconda e fine), in L'Universo, n. 3, anno 62, Istituto Geografico Militare, 1982, p. 456, ISSN 0042-0409 (WC · ACNP). URL consultato il 25 ottobre 2022.
  9. ^ All'officina Metro Com lavoro e festa in famiglia, in L'Azione, n. 21, Novara, 11 maggio 1956, p. 6. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  10. ^ Le novità della 31ª Fiera del Levante di Bari, in Tecnica italiana, nn. 7-12, anno 32, Trieste, 1967, p. 779, ISSN 0040-1846 (WC · ACNP). URL consultato il 26 ottobre 2022.
  11. ^ Ministero delle Corporazioni, Invenzioni (concessioni di brevetti), in Bollettino della proprieta intellettuale, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1938, p. 763. URL consultato il 26 ottobre 2022.
  12. ^ Pasquale Mescia, Introduzione, in Il C.I.A.P.I. di Bari - 40 anni di storia (1964-2004), lulu.com, 2013, p. 18, ISBN 978-1-4709-8138-9. URL consultato il 1º novembre 2022. Ospitato su Google Libri.
  13. ^ a b I candidati D.C. nei 6 collegi cittadini - Per un Consiglio Provinciale funzionante e democratico, in L'Azione, n. 44, Novara, 13 novembre 1964, p. 4. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  14. ^ Al Consiglio Comunale - Il programma per la celebrazione decennale della Resistenza - Protesta contro lo squadrismo - Elezioni ai consigli cittadini di amministrazioni varie, in L'Azione, n. 11, Novara, 19 marzo 1955, p. 2. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  15. ^ Nicoletta Bazzani, Un libro per ricordare i cinquant'anni di UCID, in L'Azione, n. 4, Novara, 29 gennaio 2005, p. 6. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  16. ^ a b c Mariella Enoc, Addio, Oscar!, in Il Verbano, n. 40, Novara, 30 ottobre 1982, p. 11. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  17. ^ I nuovi Dirigenti Diocesani dell'A.C., in Il Verbano, n. 38, Novara, 6 ottobre 1961, p. 2. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  18. ^ Il posto dell'Azione Cattolica novarese nel quadro della pastorale diocesana, in Il Verbano, n. 40, Novara, 20 ottobre 1967, p. 7. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  19. ^ a b Lo scudo crociato al servizio di Novara per una rappresentanza degli interessi cittadini nel Consiglio Provinciale, in L'Azione, n. 45, Novara, 20 novembre 1964, p. 4. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  20. ^ C. F., Bicocca - Inaugurazione del campo sportivo dell'Oratorio, in L'Azione, n. 23, Novara, 6 giugno 1952, p. 2. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  21. ^ Emilio Ferraris, Un quarantennio, in Il Verbano, n. 24, Novara, 13 giugno 1975, p. 6. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  22. ^ a b Necrologi, in L'Azione, n. 40, Novara, 30 ottobre 1982, p. 4. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  23. ^ Angelo Luigi Stoppa, Deceduta la madre del Consigliere Comunale Comazzi, in L'Azione, n. 30, Novara, 25 luglio 1952, p. 2. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  24. ^ Anniversario, in Corriere di Novara, n. 116, 24 ottobre 2013, p. 10. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  25. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 80, Roma, 6 aprile 1987, p. 165. URL consultato il 1º novembre 2022.
  26. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 105, Roma, 7 maggio 1992, p. 62. URL consultato il 1º novembre 2022.
  27. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 118, Roma, 23 maggio 1994, p. 17. URL consultato il 1º novembre 2022.
  28. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 108, Roma, 11 maggio 1995, p. 7. URL consultato il 1º novembre 2022.
  29. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 125, Roma, 31 maggio 1997, p. 54. URL consultato il 1º novembre 2022.
  30. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 130, Roma, 6 giugno 2000, p. 40. URL consultato il 1º novembre 2022.
  31. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 129, Roma, 6 giugno 2001, p. 56. URL consultato il 1º novembre 2022.
  32. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 129, Roma, 4 giugno 2002, p. 35. URL consultato il 1º novembre 2022.
  33. ^ Convocazione di assemblea ordinaria, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte seconda - Foglio delle inserzioni, n. 127, Roma, 4 giugno 2003, p. 39. URL consultato il 1º novembre 2022.
  34. ^ Vittorio Ariosi e Claudio Marzi, Cap. 2 - Materiali per stampi e laminati da stampaggio, in Stampi e lavorazione della lamiera, Hoepli, 1987, p. 73, ISBN 978-8820-316-44-0. URL consultato il 20 dicembre 2023. Ospitato su Google Libri.
  35. ^ Ezio Dolara, IGF - Gruppo Italiano Frattura, Fatica monoassiale e fatica del calcestruzzo, Convegno Nazionale del Gruppo Italiano Frattura, Cassino, 27/28 maggio 1997, Francesco Iacoviello e Nicola Bonora (a cura di), 13ª ed., Cassino, IGF - Gruppo Italiano Frattura, 1997, p. 35, ISBN 978-88-959-4010-6. URL consultato il 1º novembre 2022.
  36. ^ (EN) Mechanical Failures Prevention Group, Advanced Technology in Failure Prevention, a cura di T. Robert Shives, Cambridge, Cambridge University Press, 1991, p. 208. URL consultato il 1º novembre 2022. Ospitato su Google Libri.
  37. ^ Onorificenze, in L'Azione, n. 28, Novara, Tip. Provera, 15 luglio 1955, p. 2. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  38. ^ Diarium Romanae Curiae - Segreteria di Stato - Onorificenze (PDF), in Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale, n. 4, Roma, Typis Polyglottis Vaticanis, 1962, p. 303. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  39. ^ a b Facoltà di Architettura - Pubblicazioni professori di ruolo, su Annuario del Politecnico di Torino per l'anno accademico 1955-1956, MuseoTorino, Torino, Vincenzo Bona, 1956, p. 401. URL consultato il 6 febbraio 2023.
  40. ^ giuseppelibri, Le prove dei materiali MetroCom Officine Comazzi, su eBay. URL consultato il 6 febbraio 2023.
  41. ^ Comune di Novara, Estratto dal verbale delle deliberazioni della Giunta comunale, su Albo Pretorio e Storico Atti - Comune di Novara, 14 febbraio 2017. URL consultato il 19 ottobre 2022.

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