Orazio Gavioli (giornalista)

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Orazio Gavioli (Potenza, 3 dicembre 1934Potenza, 26 ottobre 1997) è stato un giornalista italiano, autore, conduttore e regista di programmi radiofonici e televisivi Rai, capo degli spettacoli del quotidiano la Repubblica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Orazio Gavioli nacque a Potenza il 3 dicembre 1934, ricevendo il nome del nonno chirurgo e botanico. Dopo gli studi presso il locale liceo classico Quinto Orazio Flacco, si trasferì all'Università di Roma per gli studi di medicina, secondo la tradizione familiare, contemporaneamente iniziando le prime collaborazioni giornalistiche. Entro pochi anni, anche in seguito alla prematura morte del padre, avvenuta quando Orazio aveva poco più di ventidue anni, lasciò l'università per il giornalismo a tempo pieno[1][2].

Giornalista dello spettacolo e collaboratore in Rai[modifica | modifica wikitesto]

Scrisse di cultura e spettacolo per La Fiera del Cinema, L'Espresso, Il Mondo, Nord e Sud. Fu autore, conduttore e regista di programmi radiofonici e televisivi per la Rai, tra i quali Spettacolo off (1969-70) insieme a Maurizio Costanzo, Gratis (1973-74), Ma guarda che tipo! con Stefano Satta Flores (1974), Dolcemente mostruoso con Paolo Villaggio (1975), Tutti insieme alla radio (1976) e Spazio 3, settimanale radiofonico d'informazione su lettere e arti, musica e spettacolo (1976)[1][2][3].

Capo degli spettacoli a la Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Le sue peculiari capacità e competenze trovarono forse la migliore espressione prendendo parte al gruppo dei fondatori del quotidiano la Repubblica[4]. Fin dal primo numero, uscito il 14 gennaio 1976, ne curò le pagine dello spettacolo, che poi diresse per oltre vent'anni.

«Collaboratore e amico di uomini del calibro di Maurizio Scaparro, Maurizio Costanzo, Corrado Augias, Eugenio Scalfari e molti altri, è ricordato per aver fondato un nuovo tipo di giornalismo culturale, divenuto modello per tutti i suoi contemporanei. Allievi e colleghi lo ricordano per la sua attenzione particolare per ogni novità che apparisse sul palcoscenico o sul grande schermo, per i suoi commenti (tradotti anche all’estero) alle Mostre del Cinema di Cannes e di Venezia, e per la sua capacità di tracciare una linea editoriale coerente e originale che abbracciasse musica, televisione, cinema e teatro in tutte le loro forme e in tutte le loro avanguardie[1][5]»

Eugenio Scalfari ne sottolineò l'amplissima competenza e la discrezione di modi, attestando che, sotto la direzione di Gavioli,

«gli spettacoli diventarono uno dei settori portanti di Repubblica. Oso dire che in nessun quotidiano italiano quella sezione di lavoro ha avuto, rispetto all'insieme, il peso culturale e l'autorevolezza che ha avuto da noi[6]»

Nel 1989 fece parte della giuria del festival Annecy cinéma italien. Nel 1994 ricevette il Premio Domenico Meccoli "Scriveredicinema"[1][7].

Morte e ricordo[modifica | modifica wikitesto]

I funerali si tennero a Potenza, nella chiesa di San Michele[6]. L'articolo in sua memoria, sul suo quotidiano, fu scritto dal suo direttore Eugenio Scalfari[6]. Nelle settimane successive alcune occasioni furono dedicate al suo ricordo dai colleghi[8].

A vent'anni dalla scomparsa è stato commemorato nella città natale, della quale era stato anche animatore culturale negli anni cinquanta[9][10][11][12].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Cinema e ricerca sociale, in «Nord e Sud. Rivista mensile», 1961, dicembre, pp. 95-118
  • I due nemici, Milano, Longanesi & C, 1961 (il romanzo è ridotto dalla sceneggiatura del film omonimo)
  • Storia di un tiranno. Radiografia analitica di uno dei più discussi protagonisti della cultura italiana di questi anni: il regista teatrale, Roma, Nuove edizioni romane, 1973; con Corrado Augias [Estratto da: «L'Espresso colore», n. 48 (2 dicembre 1973)]
  • Tante storie sulla città, a cura di Orazio Gavioli e Carlo Ciavoni, s.l., Caradossi, 1991

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Di Geronimo.
  2. ^ a b Brancati.
  3. ^ Aldo Grasso, Radio e televisione. Teorie, analisi, storie, esercizi, Milano, Vita e Pensiero, p. 160. URL consultato il 5 luglio 2018.
  4. ^ Nello Ajello, La prima notte della Repubblica, in la Repubblica, 5 ottobre 1995. URL consultato l'8 luglio 2018.
  5. ^ Marco Di Geronimo, Un incontro dedicato a Orazio Gavioli, la firma lucana degli spettacoli, in Passaggio a Sud. Talenti lucani, 1º novembre 2017. URL consultato il 5 luglio 2018.
  6. ^ a b c Eugenio Scalfari e Beniamino Placido, Addio a Orazio Gavioli uno dei fondatori della 'Repubblica', in la Repubblica, 27 ottobre 1997. URL consultato il 5 luglio 2018.
  7. ^ Paolo D'Agostini, Monicelli, le stagioni del nostro cinema, in la Repubblica, 16 novembre 1994. URL consultato l'8 luglio 2018.
  8. ^ Brevi, in la Repubblica, 11 novembre 1997. URL consultato l'8 luglio 2018.; Dibattiti, in la Repubblica, 8 dicembre 1997. URL consultato l'8 luglio 2018.
  9. ^ Eugenio Furia, Orazio Gavioli, decano (dimenticato) del giornalismo. Un ricordo a 20 anni dalla morte, in il Quotidiano del Sud, 27 ottobre 2017. URL consultato il 5 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2018).
  10. ^ Giovanni Benedetto, Vent'anni dalla morte di Orazio Gavioli, in Passaggio a Sud. Talenti lucani, 4 novembre 2017. URL consultato il 5 luglio 2018.
  11. ^ Bas04, Il ricordo del giornalista Orazio Gavioli a Gocce d'Autore, in Regione Basilicata, 2 novembre 2017. URL consultato il 5 luglio 2018. Notizia dalla sezione news del sito ufficiale della Regione Basilicata.
  12. ^ Orazio Gavioli, a Potenza un'iniziativa per ricordare il giornalista a 20 dalla morte. Venerdì 3 novembre alle 18,30 nella sede del Circolo culturale Gocce d'Autore, in Basilicata24 - Il quotidiano online di inchieste, approfondimenti e notizie di politica, cronaca, economia, cultura, ambiente, sport, 2 novembre 2017. URL consultato il 5 luglio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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