Norman Buckley

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Norman Buckley nel 2004

Norman L. Buckley (Limestone, 25 novembre 1955) è un regista televisivo e montatore statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Norman Buckley è nato a Limestone, nel Maine, figlio della giornalista Betty Bob Diltz e del tenente colonnello dell'U.S. Air Force in pensione Ernest Lynn Buckley. Ha tre fratelli, tra cui l'attrice e cantante di Broadway Betty Buckley. Ha studiato storia all'Università del Texas ad Arlington prima di trasferirsi in California, dove si è laureato all'University of Southern California.

Ha fatto il suo debutto cinematografico come assistente montatore del film Tender Mercies - Un tenero ringraziamento (1983), in cui recitava la sorella. Da allora ha lavorato sia come regista che montatore in numerose serie televisive. Nel corso della sua carriera ha ottenuto due candidature all'American Cinema Editors, vincendolo nel 2008 per il primo episodio della serie Chuck.[1] In veste di regista è noto soprattutto per aver diretto sei episodi di The O.C. tra il 2005 e il 2007, dodici episodi di Gossip Girl tra il 2007 e il 2012 e ventitré puntate di Pretty Little Liars dal 2010 al 2017.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dichiaratamente gay, ha avuto una relazione con il ballerino Timothy Scott dal 1983 al 1988, anno in cui Scott morì di AIDS.[2] Legato dal 2004 all'artista David Whaley, Buckley lo sposò appena il matrimonio omosessuale fu legalizzato in California e la coppia rimase insieme fino alla morte di Whaley nel 2014.[3]

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Americ Ngwije, Gossip Girl "Salon of the Dead" Season 5 Episode 20, su TV Equals, 16 aprile 2012. URL consultato il 20 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2012).
  2. ^ (EN) Aug 23, 2013 | 0, Applause 2013: The Texas diva, su Dallas Voice, 23 agosto 2013. URL consultato il 20 novembre 2020.
  3. ^ Remembering the Life of Los Angeles Artist Davyd Whaley, su PRWeb. URL consultato il 20 novembre 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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