Nikolaj Starostin

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Nikolaj Starostin
Nazionalità Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Altezza 176 cm
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 1940 - giocatore
1953 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1921-1940Spartak Mosca? (?)
Nazionale
193?-193?Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica0 (0)
Carriera da allenatore
1940Spartak MoscaAll.-Gioc.
1952-1953Qaırat
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Nikolaj Petrovič Starostin (in russo Никола́й Петро́вич Ста́ростин?; Mosca, 26 febbraio 190217 febbraio 1996) è stato un allenatore di calcio, calciatore, hockeista su ghiaccio e dirigente sportivo sovietico, fondatore della sezione calcistica dello Spartak Mosca.

La figura di Starostin è stata definita più volte come «leggendaria».[1] Eccellente giocatore di calcio e di hockey su ghiaccio, ha fondato la sezione di calcio dello Spartak Mosca[1] assieme a Ivan Artem'ev e a lui è attribuita la creazione dello stemma del club.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un guardaboschi dello zar Nicola II,[1] cresce nel quartiere moscovita di Krasnaja Presnja.[1] Appassionatosi al calcio, durante gli anni trenta è capitano e giocatore principale sia di una selezione moscovita sia della nazionale sovietica,[1] che in quel periodo non gioca alcun incontro internazionale. Con i suoi tre fratelli gioca regolarmente nello Spartak Mosca.[1] Dopo aver vinto diversi titoli, in un periodo in cui è obbligatorio far vincere la Dinamo Mosca,[1] nel 1940 diviene allenatore-giocatore dello Spartak Mosca[1] e due anni dopo, per ordire del presidente della Dinamo e capo del NKVD Lavrentij Berija,[1] è arrestato per terrorismo contro lo Stato e condannato a vivere in un gulag per 10 anni.[1] Attorno agli anni cinquanta, torna libero su volontà del figlio di Stalin Vasilij, che lo vuole allenatore della sua VVS Mosca,[1] ma è presto ricondotto in Siberia nuovamente a causa di Berija.[1] Per un paio di anni, allena i kazaki del Kairat durante il periodo di prigionia.[2]

Diviene il primo sportivo sovietico a ricevere il riconoscimento dell'Ordine di Lenin,[1] rimosso da Berija e restituito da Nikita Chruščëv.[1] Dal 1954, anno della sua liberazione,[1] alla morte è stato il presidente dello Spartak.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Spartak Mosca: 1936 (autunno), 1938, 1939
Spartak Mosca: 1938, 1939

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o 'Pagai con il gulag uno sguardo a Beria', repubblica.it.
  2. ^ Riordan, Jim. (EN) The strange story of Nikolai Starostin, football and Laverentii Beria. Europe-Asia Studies, Vol. 46, No. 4 (1994), pp. 681–690

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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