Nicolò Bonessa

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Nicolò Bonessa
NascitaUdine, 6 dicembre 1897
MorteSciasciamanna, 13 maggio 1941
Cause della morteCombattimento
Luogo di sepolturaSciasciamanna (Etiopia)
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaArma di Artiglieria
SpecialitàUfficiale topografo
GradoTenente colonnello
GuerrePrima guerra mondiale, guerra d'Etiopia, seconda guerra mondiale
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare alla memoria
Studi militariRegia Accademia di Torino

Istituto Geografico Militare

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Nicolò Bonessa (Udine, 6 dicembre 1897Sciasciamanna, 13 maggio 1941) è stato un militare italiano, ufficiale topografo dell'Istituto Geografico Militare e medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Udine, dove il padre Alessandro è comandante del distretto militare, per poi trascorrere l'infanzia e l'adolescenza nella città materna di Cividale del Friuli, a Firenze e nella città paterna di Torino. Nel 1917-1918 partecipa come giovanissimo Sottotenente alla prima guerra mondiale in reggimenti d'Artiglieria da Fortezza (batterie d'assedio), combattendo in Trentino, sul Montello, a Vittorio Veneto e venendo decorato al Merito di Guerra. Nel 1919 è inviato in Tripolitania (Libia).

Nel 1920 si diploma ufficiale topografo presso l'Istituto Geografico Militare di Firenze che due anni più tardi lo invia nel Dodecaneso come membro della prima missione topocartografica nelle isole italiane dell'Egeo, rimanendovi a fasi alterne fino al 1932[1].

Dopo un periodo al comando truppe in Istria e a Trieste, nel maggio '36 è inviato all'Asmara col primo nucleo della 7ª Sezione topocartografica dell'Africa Orientale, con cui opererà prima e durante la guerra d'Etiopia addentrandosi spesso in territorio nemico[2]. Durante il conflitto ottiene il comando del VI gruppo di Artiglieria autocarrellata dell'Eritrea ed entra così ad Addis Abeba, venendo nuovamente decorato al Merito di Guerra[3].

Posto a capo dell'Ufficio Topocartografico del Governo della Somalia, l'IGM lo nomina Direttore dell'Ufficio Superiore Topocartografico dell'intera Africa Orientale Italiana. Tuttavia, in virtù della sua esperienza bellica, nel gennaio 1940 è assegnato al comando del XVII Gruppo Artiglieria Cammellato della Somalia, cosicché allo scoppio della seconda guerra mondiale parteciperà all'invasione del Somaliland.

Il XVII gruppo viene quindi trasferito sul fiume Giuba, al confine col Kenya, dove avverrà il previsto sfondamento britannico[4]. Dopo i successivi ripiegamenti italiani e posto al comando del 121º gruppo artiglieria della Somalia, Bonessa giunge infine nel Galla e Sidama, dove avrà luogo la battaglia dei Laghi[5].

Il 13 maggio 1941, sui due torrenti Dadaba presso Sciasciamanna, si svolge un violento combattimento in cui Bonessa cade alla testa dei suoi uomini.[6]

Proposto inizialmente dal generale Amedeo Liberati (comandante la 25ª Divisione) alla medaglia d'argento al valor militare "alla memoria", lo stesso Liberati chiederà alla commissione interministeriale la commutazione in Oro della decorazione, cosa che non avverrà per una questione di carattere burocratico criticata dagli stessi ambienti militari[7].

A Bonessa sono stati intitolati fra l'altro un piazzale nel comune di Cividale del Friuli, la sezione dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Medeuzza e un'aula della Scuola di Avviamento commerciale di Cividale.

Onorificenze e decorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un gruppo artiglieria a difesa di un'importante posizione attaccata da preponderanti forze nemiche, dirigeva il fuoco delle artiglierie fino a che l'avversario non giungeva sulla posizione. Si spostava allora nella zona delle batterie facendo piazzare le mitragliatrici e ordinando agli artiglieri di resistere e di difendere fino all'ultimo i pezzi. Cadeva colpito da una raffica di mitraglia mentre incitava e dirigeva il fuoco delle armi sul nemico avanzante"»
— Torrente Dadaba (Sciasciamanna), 13 maggio 1941
Cavaliere della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al Merito di Guerra (1.a concessione) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al Merito di Guerra (2.a concessione) - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglie[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia ricordo della guerra 1915-1918 (due anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia (1848-1918) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale, con Gladio romano (1935-1936) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i volontari della Campagna in Africa Orientale (1935 – 1936) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Qui trascorrerà la maggior parte del tempo tra il 1922 e il 1932, effettuando numerosi rilievi topocartografici, catastali e geodetici, mappando la città di Rodi e parte dell'isola stessa, la baia di Portolago nell'isola di Lero, le intere isole di Calòlino, Càppari e Nerà; infine comanda la sezione dell'isola di Coo. La missione era invece comandata dal Tenente Colonnello Giuseppe Gianni. Sarà il governatore Mario Lago a proporre Bonessa al Ministero degli Esteri come cavaliere della Corona d'Italia.
  2. ^ Il nucleo era inizialmente composto da 9 ufficiali, 5 sottufficiali, 39 militari di truppa (di cui 25 specialisti vari e 14 aiutanti topografi) e 3 civili ed era comandato dal ten. col. Guido Masserano. Già nei mesi precedenti l'invasione, essi svolgeranno un lavoro estenuante effettuando le mappature sul confine eritreo-etiopico. L'organico della sezione verrà via via notevolmente aumentato oltre che dotato di mezzi e apparecchiature sempre più moderni. Bonessa vivrà il primo periodo bellico mappando le zone appena occupate e sconfinando per parecchi chilometri in territorio nemico per agevolare l'avanzata delle truppe italiane; l'attività topocartografica riguarderà le località di Macallè, Addi Qualà, Chessaa, eccetera.
  3. ^ Rimane poi di stanza col VI gruppo ad Adigrat nel Tigrè.
  4. ^ Dovrà quindi seguire i drammatici ripiegamenti italiani sotto l'incalzare dei bombardamenti aerei nemici e gli attacchi dei ribelli abissini (arbegnuoc). A Dire Daua Bonessa viene promosso a Tenente Colonnello e posto al comando del neocostituito 121º Gruppo Artiglieria meccanizzato della Somalia composto esclusivamente da soldati nazionali e dotato di 12 pezzi da 77/28. Il gruppo verrà inserito nella retroguardia delle truppe italiane durante lo spostamento prima verso Addis Abeba e quindi a sud, nel Galla e Sidama, dove andava costituendosi uno dei tre ridotti italiani in AOI (oltre a quelli dell'Amba Alagi e di Gondar).
  5. ^ Il primo combattimento fu quello del Monte Fiché. Il 121° sarà messo a protezione della linea di fanteria dislocata sui due torrenti Dadaba presso Sciasciamanna, a difesa della 25ª, la 21ª, la 24ª e la 101ª divisione.
  6. ^ Dopo piogge torrenziali che avevano reso il terreno un mare di fango, attacchi aerei e due giorni di intenso fuoco reciproco tra il 121° e le artiglierie indiane, la fanteria sudafricana bianca attacca travolgendo quella italiana (XII battaglione coloniale della Somalia rinforzato da reparti di Camicie nere) e con un movimento avvolgente sul fianco sinistro assalta quindi alla baionetta il 121°, rinforzato da altri reparti di fanteria e di artiglieria oltre che da carri leggeri L3. Gli artiglieri italiani resistono all'urto sapendo di rappresentare l'unico ostacolo tra il soverchiante nemico e le altre truppe italiane dislocate a Sciasciamanna. Bonessa riorganizza gli uomini spostandosi nei punti più critici del combattimento, ordina di difendere i pezzi fino all'ultimo, fa piazzare le mitragliatrici e ordina di aprire il fuoco delle armi individuali. Mentre si sposta verso la 1.a batteria sotto attacco, viene falciato alle gambe da una raffica di mitragliatrice e cade a terra. Morirà poco dopo il combattimento per il copioso dissanguamento avvenuto dall'aorta femorale e verrà sepolto sul campo di battaglia.
  7. ^ Al termine della belligeranza vi furono altri casi di commutazione della onorificenza da Argento a Oro, come nel caso del Sottotenente di Artiglieria Antonio Santangelo Fulci.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Caduti, dispersi e vittime civili dei Comuni della Regione Friuli Venezia Giulia nella Seconda guerra mondiale - Provincia di Udine, Volume I - Tomo I - Comune di Cividale del Friuli, Udine 1987
  • Carlo Traversi, Storia della cartografia delle Isole Egee e dell’Albania, Firenze 1965
  • Monica Livadiotti, La pianta IGM di Kos del 1926: dati per la topografia antica, sta in THIASOS - rivista di archeologia e architettura antica, 2016, n. 5.2
  • Giuseppe Gianni, L’opera dell’Italia in Egeo, sta in L’Universo, n. 4, a. XXVII, luglio-agosto 1947
  • Andrea Masturzo, Scheda biografica DISCI - Giuseppe Gianni, consultabile sul sito dell’Università degli Studi di Bergamo
  • 10º Reggimento Artiglieria pesante, Festa dell’Arma, numero unico, Trieste 1934
  • Carlo Traversi, Storia della cartografia coloniale italiana, Roma 1964
  • Istituto Geografico Militare, L’Istituto Geografico Militare in Africa Orientale 1885-1937, Firenze 1939
  • Gli annali dell’Africa Italiana, a. III - n. 3, 1940
  • Paolo Bonassi e Paola Tomasella, Nicolò Bonessa, sta in Fotologia, n. 8 - a. 1987
  • Eugenio Mazzucchetti, Danane - Diario somalo- 31 ottobre 1935-23 giugno 1941 (a cura di Guido Votano), 2002
  • Ernesto Amelio, Diario 1940-1941, a cura di Francesco Torchia e Pasquale Vaccaro
  • Gen. Pietro Gazzera, Guerra senza speranza - Galla e Sidama (1940-1941), Roma 1952
  • R.M. Fenhalls, Looking back sta in Military History Journal - vol. V n. 1 - Giugno 1980, edito dalla The South African Military History Society
  • Neil Orpen, East African and Abyssinian Campaigns (cfr. capitolo 20: The Battle of the Lakes-Dadaba), sta in South African Forces - World War II - vol. I, Città del Capo 1968, pp. 274–285

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]