Nicolás Mihanovich

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Nicolás Mihanovich

Nicolás Mihanovich, all'anagrafe Niccolò Mihanovich (Doli, 21 gennaio 1846Buenos Aires, 24 giugno 1929), è stato un imprenditore austro-ungarico emigrato in Argentina.

Possedeva una flotta di più di 300 navi che navigavano sul Río de la Plata e sul Paraná. Attualmente, l'edificio in cui si trova l'Hotel Sofitel di Buenos Aires[1] , un porto paraguaiano sul Fiume Paraguay[2] e un "micro-quartiere" di Buenos Aires portano il suo nome. In vita Nicolás ricevette molte onorificenze da diversi monarchi europei. Nel 1899 l'imperatore austroungarico Francesco Giuseppe I lo nominò console onorario e, nel 1912, gli concesse il titolo di barone (Nikolaus Freiherr Mihanovich von Dolskidol) con diritto successorio. Altre onorificenze includono quelle conferite dallo zar e dai re di Spagna e d'Inghilterra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Doli, un piccolo paese vicino a Ragusa, il 21 gennaio 1846 da una povera famiglia italo-croata di marinai. Figlio di Pietro Mihanovich (nativo di Doli) e Antonia Sangaletti (nativa di Lagosta), fu battezzato cinque giorni dopo, il 26 gennaio 1846.

Battessimo di Nicolás Mihanovich, il 26 gennaio 1846 a Doli. (Numero 4)

Nel 1867 arrivò a Montevideo, Uruguay, a bordo della fregata britannica City of Sidney. Come pagamento per i servizi resi da Cardiff a Montevideo, gli pagarono £14 che vennero rubati non appena Nicolas uscì dalla banca.

Il giovane immigrante austroungarico cominciò la sua carriera trasportando truppe durante la guerra della triplice alleanza[3], poi si trasferì a Buenos Aires dove iniziò a lavorare nel trasporto di passeggeri con il suo socio genovese Giovanni Battista Lavarello. Pochi anni dopo, nel 1869, Giovanni Battista morì e Nicolás si sposò con Caterina Balestra[4], vedova del defunto, prendendo così le redini dell'azienda che chiamò Nicolás Mihanovich y Compañía.[5]

Nel 1887 l'azienda cominciò a offrire il servizio di traghetti passeggeri che collegavano Buenos Aires con Carmelo e Colonia del Sacramento, in Uruguay. Dopodiché l'azienda iniziò a crescere e crescere, aquistando addirittura molte aziende che offrivano servizi simili, finché non diventa l'azienda navale più importante dell'America Latina.

L'azienda diventò nel 1903 la Sociedad Anónima Nicolás Mihanovich e, nel 1909, la The Argentine Navigation (Nicolás Mihanovich) Company Ltd.[6]

Nicolás morì il 24 giugno 1929 a Buenos Aires, essendo sopravvissuto a tutti i suoi figli e alla moglie nata a Camogli e morta a Buenos Aires il 29 ottobre 1896, trentatré anni prima.

Edificio Nicolás Mihanovich[modifica | modifica wikitesto]

Edifico Nicolás Mihanovich, attualmente l'Hotel Sofitel di Buenos Aires.

Storico grattacielo di Buenos Aires, commissionato dall'imprenditore austroungarico che voleva erigere un grande palazzo per poterne affittare gli appartementi, rivolgendosi ad una clientela composta dalla piccola borghesia, ricca ma non abbastanza da potersi permettere di costruire un proprio palazzo. A questo proposito acquistò dunque un lotto lungo l'esclusiva calle Arroyo nel quartiere del Retiro, nel settore settentrionale della città.[1]

Si dice che il signor Mihanovich abbia richiesto che il suo grattacielo, approfittando della sua vicinanza al Rio della Plata, fosse visibile da molto lontano e che disponesse di un faro sulla sua cima che guidasse le navi della sua compagnia. La costruzione dell'edificio venne affidata nel 1925 ai fratelli Bencich, originari di Trieste e amici della famiglia Mihanovich, secondo il progetto redatto dagli architetti Héctor Calvo, Arnoldo Jacobs e Rafael Giménez.[1]

Alla morte di Nicolás Mihanovich, l'immobile venne comprato dai fratelli Massimiliano e Michele Bencich, motivo per cui il palazzo è anche conosciuto come "Edificio Bencich". Nel 1997 venne infine acquistato del gruppo francese Accor, proprietario della catena di alberghi di lusso Sofitel. I lavori di ristrutturazione dell'edificio, iniziati nel 2000 e terminati a fine 2002, vennero affidati all'architetto Daniel Fernández. I nuovi interni vennero invece progettati dallo studio di architettura Hampton-Rivoira, in collaborazione con il francese Pierre-Yves Rochon.[1]

Barrio Mihanovich[modifica | modifica wikitesto]

"Micro-quartiere" bonaerense, che porta il nome di Nicolás Mihanovich. Si trova nell'attuale quartiere di Parque Avellaneda, una delle quattordici "comunas" in cui è divisa la città. Costruito dalla UPCA (Unione Popolare Cattolica Argentina) nel 1925 su un terreno donato da Antonio Leloir e con il sostegno economico del medesimo Mihanovich[7], è un piccolo "barrio" progettato con lo scopo di ridurre la tensione sociale fra la classe operaia e l'élite portegna[8]: si costruirono 10 case che vennero donate ad operai e la chiesa Santa Maria Teresa Goretti.[9]

Edificio Mihanovich nel 1928.

Fondazione Fratelli Mihanovich[modifica | modifica wikitesto]

Fondata insieme ai fratelli Michele ed Anna[10] con l'obiettivo di contribuire allo sviluppo del loro paese natale, ha la sede a Doli ed esiste tuttora grazie a vari amministratori, tra i quali si trova quello attuale: Perom Brborom, in carica da più di trent'anni. [11] È difficile elencare tutto quello che è stato fatto dalla fondazione, che si avvicina ai cent'anni di vita ed è sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale ed alla Guerra d'indipendenza Croata, durante la quale furono donati soldi destinati all'istruzione dei bambini, al trattamento delle persone, all'approvvigionamento idrico e all'igiene a Doli. Più recentemente, la fondazione ha contribuito alla ricostruzione del lungomare di Zamaslina e continua a portare supporto economico agli studenti del paese. [11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Leonel Contreras, Rascacielos Porteños (PDF), su estatico.buenosaires.gov.ar, pp. 87-90. URL consultato il 23 agosto 2023 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2011).
  2. ^ (ES) Natalicio Olmedo, Vida y actividades en el alto Paraguay: historia, crítica, relato de hechos desconocidos, descripcion fiel de las poblaciones industriales, ilustraciones intersantes, año 1946, Edit. El Gráfico, 1946. URL consultato il 23 agosto 2023.
  3. ^ (ES) FLOTA ARGENTINA DE NAVEGACION DE ULTRAMAR - F.A.N.U., su histarmar.com.ar. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2010).
  4. ^ (ES) APORTES DE LA COLECTIVIDAD CROATA A LA REPUBLICA ARGENTINA, su studiacroatica.org, 5 marzo 2010. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2010).
  5. ^ (ES) Nicolás Mihanovich, el naviero más importante de Argentina, su lanacion.com.ar, 13 agosto 2018. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  6. ^ (ES) LA ERA MIHANOVICH, su histarmar.com.ar. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  7. ^ (ES) Germinal Nogués, Buenos Aires, ciudad secreta, Editorial Sudamericana, 2003, ISBN 978-950-07-2415-9. URL consultato il 23 agosto 2023.
  8. ^ Maxi Arcuri, Barrio Mihanovich, su buenosaireshistoria.org, 2021.
  9. ^ (ES) La parroquia Santa María Teresa Goretti | Iglesias de Buenos Aires, su baiglesias.com, 9 novembre 2022. URL consultato il 23 agosto 2023.
  10. ^ (HR) Uredništvo Hrvatske tehničke enciklopedije, Mihanović | Hrvatska tehnička enciklopedija, su tehnika.lzmk.hr, 16 novembre 2015. URL consultato il 23 agosto 2023.
  11. ^ a b (HR) Dubrovački - Priča o 100 godina Zaklade braće Mihanović iz Dola: ‘Otišli su u Argentinu ‘bez gaća’, obogatili se, ali nikad nisu zaboravili rodni kraj‘, su slobodnadalmacija.hr, 30 novembre 2022. URL consultato il 23 agosto 2023.
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