Nevvare Hanim

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Nevvare Hanim
BaşIkbal
Consorte Imperiale
In carica3 luglio 1918 –
1 novembre 1922
Nome completoAyşe Çıhçı (alla nascita)
Nëvvare Leyla Sönmezler (dopo il 1926)
NascitaDerbent, 4 maggio 1901
MorteDerbent, 13 giugno 1992
Luogo di sepolturaCimitero di Derbent
DinastiaCasa di Osman (per matrimonio I))
PadreMustafa Çıhçı Bey
MadreHafize Hanım Kap-Ipha
Consorte diMehmed VI
(1918-1924, div.)

Mevlüd Bey Sönmezler
(1926-1940, ved.)
ReligioneIslam sunnita

Nevvare Hanım (turco ottomano: نوارہ خانم, "giovane benedizione", nata Ayşe Çıhçı, dopo il 1926 Nevvare Leyla Sönmezler; Derbent, 4 maggio 1901Derbent, 13 giugno 1992) è stata una consorte del sultano ottomano Mehmed VI.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Nevvare Hanım nacque come Ayşe Çıhçı il 4 maggio 1901 a Derbent. Era abcasa, figlia di Mustafa Çıhçı Bey e Hafize Hanım Kap-Ipha.

Poco prima del 1918 venne mandata a Istanbul, da sua zia paterna Müveddet, consorte di Şehzade Mehmed Vahdeddinin (il futuro sultano ottomano Mehmed VI). Qui cambiò nome in Nevvare e divenne amica intima di Leyla Açba.

Venne descritta come alta e bella, con occhi verdi e lunghi capelli neri, gentile ma molto orgogliosa[1][2].

Consorte Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Come dama di Müveddet, venne notata dallo stesso Mehmed, che, malgrado Müveddet si sia opposta in ogni modo, la sposò il 20 giugno 1918 a Palazzo Dolmabahçe.

Due settimane dopo, Mehmed salì al trono come Mehmed VI. Come sua terza consorte, Nevvare avrebbe dovuto essere nominata Terza Consorte Imperiale Nevvare Kadın, tuttavia, ricevette solo il rango inferiore di BaşIkbal, con titolo di Nevvare Hanım. Probabilmente non ricevette il titolo di Kadın per non offendere ulteriormente Müveddet. Ricevette in dono una villa vicina a palazzo Yıldız. Non ebbe figli.

Nel 1922 Mehmed VI fu deposto e esiliato. Nevvare, come le altre consorti, venne imprigionata a Palazzo Feriye, ma riuscì a uscirne in segreto qualche tempo dopo, fuggendo travestita da Kalfa (serva). Il 6 marzo 1924 tornò dalla sua famiglia a Derbent, che giustificò la ragazza coi suoi carcerieri dicendo che Nevvare era malata. Al fine di non essere sottoposta all'esilio per la dinastia ottomana stabilito nel 1924, scrisse a Mehmed chiedendo il divorzio, che le fu concesso per lettera il 20 maggio[3][4][5][6][7].

Secondo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1926 si risposò con un commerciante, Mevlüd Bey Sönmezler, e cambiò nome in Nevvare Leyla Sönmezler, in onore della sua vecchia amica Leyla. Si stabilirono prima a Ferenyolu, poi a Derbent. Rimase vedova nel 1940 e si trasferì a Şişli[8][9].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni '70, acquistò una casa a Derbent, dove morì il 13 giugno 1992. Venne sepolta nel cimitero cittadino[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Uluçay 2011, p. 263
  2. ^ Açba 2004, p.75-77, 194.
  3. ^ Uluçay 2011, p. 263.
  4. ^ Sakaoğlu 2008, p. 707
  5. ^ Açba 2004, p. 77, 180, 194.
  6. ^ Kedourie, Sylvia (February 4, 2014). Turkey: Identity, Democracy, Politics. Routledge. p. 22. ISBN 978-1-135-22946-7.
  7. ^ Aredba, Rumeysa; Açba, Edadil (2009). Sultan Vahdeddin'in San Remo günleri. Hatırat kitaplığı. Timaş Yayınları. p. 13. ISBN 978-975-263-955-3.
  8. ^ Aredba, Rumeysa; Açba, Edadil (2009). Sultan Vahdeddin'in San Remo günleri. Hatırat kitaplığı. Timaş Yayınları. ISBN 978-975-263-955-3.
  9. ^ Açba 2004, p. 180 n. 8
  10. ^ Açba 2004, p. 180 n. 8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Leyla Açba, Bir Çerkes prensesinin harem hatıraları, L & M, 2004, ISBN 978-9-756-49131-7.
  • Necdet Sakaoğlu, Bu Mülkün Kadın Sultanları: Vâlide Sultanlar, Hâtunlar, Hasekiler, Kandınefendiler, Sultanefendiler, Oğlak Yayıncılık, 2008, ISBN 978-6-051-71079-2.
  • M. Çağatay Uluçay, Padişahların kadınları ve kızları, Ötüken, 2011, ISBN 978-9-754-37840-5.