Napoleon Beazley

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Napoleon Beazley[1] (Grapeland, 5 agosto 1976Huntsville, 28 maggio 2002) è stato un criminale statunitense giustiziato con un'iniezione letale nello Stato del Texas per l'omicidio, nel 1994, di John E. Luttig, uomo d'affari di 63 anni. La sua vicenda ha avuto ampia risonanza e acceso dibattiti, non solo negli Stati Uniti, sulla pena di morte inflitta a minorenni.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Napoleon Beazley viveva nel piccolo centro abitato di Grapeland. Era il secondo figlio di Ireland Gene Beazley, primo membro di colore del Consiglio comunale della cittadina, e di Rena Faye Dupree. Aveva una sorella maggiore, Maria, e un fratello minore, Jamal. Il padre lavorava presso l'acciaieria Vulcraft e la madre era stata la prima cassiera di colore alla Grapeland State Bank.[3] Frequentò la Grapeland High School dove diventò capoclasse e un noto giocatore di football.[4]
Nonostante fosse di etnia afroamericana era accettato e popolare anche tra i bianchi.[5]

Dopo aver conseguito il diploma, Napoleon decise di entrare nei marines e poi di diventare avvocato. La sorella frequentò la Rice University. Al processo ammise di avere fatto, in passato, spaccio di crack.[5]

L'omicidio[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 aprile 1994 Napoleon prese l'auto di sua madre (una Ford Probe) e con Cedric Coleman (Cedrick Demond Coleman)[6] e Donald Coleman (Donald Ray Coleman, soprannominato Fig)[6] si recò a Tyler (Texas) con l'intenzione di rubare un'auto. Beazley aveva la sua pistola calibro 45, e un fucile a canne mozze. Dopo aver invano tentato di appropriarsi di una Lexus, Beazley notò una Mercedes-Benz gialla del 1987[7] guidata da John E. Luttig, con accanto la moglie Bobbie. Stavano tornando da Dallas dove avevano assistito a una funzione religiosa ed erano diretti a casa. Napoleon seguì i Luttig fino alla loro abitazione, al 120 della South College in Tyler.[8] Scese dalla macchina e, impugnando la pistola, corse verso il garage. Donald lo seguiva, portando il fucile a canne mozze. Napoleon sparò un colpo, colpendo John Luttig lateralmente alla testa, lasciandolo stordito ma vivo. Corse poi attorno alla macchina dove la signora Luttig stava fuori dal veicolo e le sparò a distanza ravvicinata. Anche se non la colpì, lei si lasciò scivolare a terra, fingendosi morta. Tornò poi dal lato di John Luttig, sollevò la pistola, prese accuratamente la mira e sparò a bruciapelo alla testa. In piedi nel sangue della sua vittima, frugò nelle tasche di Luttig cercando le chiavi della Mercedes. Fuggendo con l'auto rubata, Beazley poco lontano finì contro un muro e dovette abbandonare il veicolo. Rapidamente raggiunse i Coleman, che lo avevano seguito con la macchina di sua madre. I tre tornarono a Grapeland.

Il processo e la condanna a morte[modifica | modifica wikitesto]

Pochi giorni dopo il delitto, Beazley confidò ad un amico che lui e i fratelli Coleman avevano cercato di rubare un'automobile, aveva sparato a un uomo e aveva tentato di uccidere una donna. Dopo poco più di un mese venne arrestato e incriminato dell'omicidio.[9]

Il caso di Beazley è particolare perché era minorenne al momento del reato (aveva 17 anni, otto mesi e due settimane), perché non aveva precedenti penali e, come ha affermato Cindy Marie Garner, District attorney della Contea di Houston (la cui giurisdizione comprende Grapeland) per la preminenza della famiglia Luttig.[10] La vittima era il padre del giudice federale, J. Michael Luttig che trasferì il suo ufficio Tyler per seguire da vicino il processo.[10]

Durante il suo appello alla Corte Suprema, tre dei nove giudici si ritirarono a causa dei loro legami personali con il giudice Luttig, lasciando sei giudici a esaminare il caso. Il giudice Antonin Scalia si ritirò perché J. Michael Luttig era stato suo assistente, mentre i giudici David Souter e Clarence Thomas si ritirarono perché Luttig si era impegnato con successo presso la George H. W. Bush Administration per ottenere la loro conferma da parte del Senato alla Corte Suprema.[11]

Il 13 agosto 2001 la Corte votò la richiesta di Beazley per una sospensione dell'esecuzione, ma con il voto pari (3 voti contro 3) la domanda fu respinta.[12]

Il 28 maggio 2002 il Tribunale votò all'unanimità (6-0) il rigetto della richiesta di Beazley per un writ di habeas corpus.[13] Scalia, Souter, e Thomas si esclusero spontaneamente in entrambe le votazioni.

L'esecuzione avvenne nel Carcere di Huntsville (dove era il detenuto numero 999141). Napoleon Beazley nella sua ultima dichiarazione affermò che il suo omicidio "non era solo atroce, era insensato".[14] La morte sopravvenne nove minuti dopo l'iniezione letale.[15] All'esecuzione erano presenti Jack Skeen, Jr. e Ed Marty, un assistente procuratore distrettuale che aveva gestito gli appelli,[16], la figlia di Luttig, Suzanne,[10] e un agente dell'FBI, Dennis Murphy di Tyler, che documentò la testimonianza di Cedrick Coleman ed era amico della famiglia Luttig.[9]

Napoleon è sepolto nel cimitero Mount Zion Cemetery di Grapeland Houston County Texas, USA.[17][18]

I fratelli Cedric e Donald Coleman stanno scontando [2014] l'ergastolo.

L'esecuzione di Beazley scatenò un dibattito tra oppositori e sostenitori della pena di morte, con particolare riguardo per i delinquenti minorenni.[19]

Sono state anche evidenziate anche disparità di trattamento tra Stato e Stato, ceto sociale ed etnia. È stato constatato che la giuria era composta di soli bianchi, come bianca era la vittima, mentre Napoleon era afroamericano.[9][20][21][22]

Il New York Times ha fatto notare che mentre nel Texas si procedeva all'esecuzione di Napoleon Beazley nel Missouri, in analoghe circostanze (vedi la sentenza del caso di Christopher Simmons), si era atteso il verdetto della Corte Suprema degli Stati Uniti che aveva decretato l'incostituzionalità della pena di morte per i minorenni.[16] Il governatore del Texas Rick Perry negò a Beazley la richiesta di sospensione di 30 giorni affermando che "Un ritardo nella pena era un ritardo per la giustizia".[16]

Alcune organizzazioni, come Amnesty International,[23][24] Consiglio d'Europa[25][26], la Comunità di Sant'Egidio[27] e note personalità come Desmond Tutu[23][28][29], Frederik de Klerk e altri premi Nobel[30] si dichiararono a favore della clemenza perché al compimento del suo atto criminoso Napoleon era minorenne e per la loro opposizione alla pena di morte in generale.

La sua vita è stata il soggetto di un'opera teatrale: "The Two Lives of Napoleon Beazley" di John Fleming.[31]

Beazley fu uno degli ultimi minorenni giustiziato negli Stati Uniti. Nel 2004, la Corte Suprema (con la sentenza del processo Roper v. Simmons) vietò le esecuzioni capitali per le persone che non avevano compiuto 18 anni quando avevano commesso i loro crimini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pronuncia di beazley: (EN) Beazley Pronunciation (MP3), su pronouncehow.com, PronounceHow. URL consultato il 15 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2014).
  2. ^ (EN) Dave Parkinson, Tracy Lamourie, Napoleon Beazley, su ccadp.org, Canadian Coalition Against the Death Penalty, 30 maggio 2002. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato il 27 luglio 2012).
  3. ^ Does Napoleon Beazley Deserve to Die?, p. 2.
  4. ^ (EN) Sara Rimer, In Similar Cases, One Inmate Is Executed, One Wins Stay, su nytimes.com, The New York Times, 29 maggio 2002. URL consultato il 22 febbraio 2014 (archiviato il 3 aprile 2012).
  5. ^ a b Does Napoleon Beazley Deserve to Die?, p. 3.
  6. ^ a b (EN) No. 95-40073 Summary Calendar - United States of America Versus Cedrick Demond Coleman (PDF), su ca5.uscourts.gov, United States Court of Appeals For the Fifth Circuit, 1º novembre 1995. URL consultato il 26 aprile 2014.
  7. ^ (EN) Office of the Attorney General News Release Archive - Napoleon Beazley scheduled to be executed, su texasattorneygeneral.gov, Attorney General of Texas Gregg Abbott, 9 agosto 2001. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  8. ^ (EN) Execution 270 - Offender Information (JPG), su tdcj.state.tx.us, Texas Department of Criminal Justice. URL consultato il 1º maggio 2014 (archiviato il 5 dicembre 2013).
  9. ^ a b c (EN) Napoleon Beazley, su clarkprosecutor.org, Office of the Clark County Prosecuting Attorney. URL consultato il 24 aprile 2014 (archiviato il 10 aprile 2014).
  10. ^ a b c (EN) Jim Yardley, Execution Approaches in a Most Rare Murder Case, su nytimes.com, The New York Times, 10 agosto 2001. URL consultato il 22 febbraio 2014 (archiviato il 22 febbraio 2014).
  11. ^ Raymond Bonner, Three Abstain as Supreme Court Declines to Halt Texas Execution, in The New York Times, 14 agosto 2001.
  12. ^ (EN) Beazley, Napoleon v. Johnson, Dir. TX DOCJ (PDF), su supreme.lp.findlaw.com, FindLaw, 13 agosto 2001. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato il 13 febbraio 2012).
  13. ^ (EN) Habeas Corpus denied in re Napoleon Beazley (PDF), su supreme.lp.findlaw.com, FindLaw, 28 maggio 2012. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato il 13 febbraio 2012).
  14. ^ (EN) Napoleon Beazley #999141, Last Statement, su tdcj.state.tx.us, Texas Department of Criminal Justice, 28 maggio 2002. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato il 5 dicembre 2013).
    «The act I committed to put me here was not just heinous, it was senseless.»
  15. ^ (EN) Chris Abbott, 21 speeches that shaped our world - the people and ideas that changed the way we think, London, Rider (Random House), 2010, p. 52, ISBN 978-1-84604-214-0. URL consultato il 22 febbraio 2014.
  16. ^ a b c (EN) Sara Rimer, In Similar Cases, One Inmate Is Executed, One Wins Stay, su nytimes.com, The New York Times, 29 maggio 2002. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato il 4 aprile 2009).
  17. ^ (EN) Napoleon Beazley, in Find a Grave. Modifica su Wikidata
  18. ^ Coordinate geografiche del Mount Zion Cemetery: 31°25′46.64″N 95°37′04.83″W / 31.429623°N 95.618008°W31.429623; -95.618008.
  19. ^ (EN) Death row inmate is hardly a victim, su prodeathpenalty.com, Pro-Death Penalty.com. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2007).
  20. ^ (EN) Tamar Lewin, Who Decides Who Will Die? Even Within States, It Varies, su nytimes.com, The New York Times, 23 febbraio 1995. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato il 24 aprile 2013).
  21. ^ (EN) Death Penalty Sentencing: Research Indicates Pattern of Racial Disparities (PDF), su gao.gov, U. S. Government Accountability Office, 26 febbraio 1990. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  22. ^ (EN) United States of America - Indecent and internationally illegal The death penalty against child offenders (PDF), su amnesty.org, Amnesty International. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  23. ^ a b (EN) Document - Etats-Unis [Texas]: peine de mort / preoccupations d'ordre juridique - Napoleon Beazley (h), noir, 25 ans, su amnesty.org, Amnesty International, 30 maggio 2002. URL consultato il 24 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2014).
  24. ^ (EN) United States of America - Too young to vote, old enough to be executed - Texas set to kill another child offender (PDF), su amnesty.org, Amnesty International, luglio 2001. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  25. ^ (EN) Council of Europe Appeals for Inmate, su crosswalk.com, 15 agosto 2001. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato il 21 febbraio 2014).
  26. ^ (EN) Council of Europe leaders call on Governor of Texas to stay execution of Napoleon Beazley, su coe.int, Council of Europe, 10 agosto 2001. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato il 21 febbraio 2014).
  27. ^ (EN) NO alla Pena di Morte - Campagna Internazionale, su santegidio.org, Comunità di Sant'Egidio, 9 giugno 2002. URL consultato il 28 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
  28. ^ Desmond Tutu, È il Momento di Fermare Tutti i Boia, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera - Archivio, 16 novembre 2007. URL consultato il 22 febbraio 2014 (archiviato il 22 febbraio 2014).
  29. ^ (EN) Desmond Tutu, The doctrine of revenge, su theguardian.com, Guardian News and Media, 13 novembre 2007. URL consultato il 22 febbraio 2014 (archiviato il 1º settembre 2013).
  30. ^ (EN) United States of America - Indecent and internationally illegal The death penalty against child offenders (PDF), su amnesty.org, Amnesty International, 4, 25. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  31. ^ (EN) The Two Lives of Napoleon Beazley, su deathpenaltyinfo.org, Death Penalty Information Center. URL consultato il 22 febbraio 2014 (archiviato il 15 ottobre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Pamela Colloff, Does Napoleon Beazley Deserve to Die?, su texasmonthly.com, Texas Monthly Magazine, aprile 202. URL consultato il 28 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Interview with Ireland Beazley (parte 1), su av.lib.utexas.edu, Texas After Violence Project, 3 aprile 2008. URL consultato il 1º maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2014).
  • (EN) Interview with Ireland Beazley (parte 2), su av.lib.utexas.edu, Texas After Violence Project, 3 aprile 2008. URL consultato il 1º maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2014).
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