Najla El Mangoush

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Najla Mohammed El Mangoush

Ministra degli affari esteri della Libia
Durata mandato15 marzo 2021 –
28 agosto 2023
Capo del governoAbdul Hamid Dbeibeh
PredecessoreMohamed Taha Siala (Governo di Accordo Nazionale)
Abdulhadi Elhweg (Governo di Beida)
SuccessoreFathallah al-Zani

Dati generali
Partito politicoindipendente
UniversitàUniversità Garyounis
Università George Mason
Professioneavvocata

Najla Mohammed El Mangoush, in arabo نجلا ءمحمّد المنقوش?, Nǧlāʾ Muḥammad al-Mnqūš (Londra, 7 giugno 1973), è una politica e avvocata libica, ministra degli esteri del Governo di unità nazionale libico dal 15 marzo 2021 al 28 agosto 2023.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Londra[1], nel 1995 si è laureata in giurisprudenza all'Università Garyounis di Bengasi, iniziando a lavorare come avvocata dall'anno successivo. Nel 2009 ha conseguito un LL.M. in diritto penale presso la medesima università, mentre nel 2015 ha ottenuto un dottorato di ricerca in analisi e risoluzione dei conflitti presso l'Università George Mason della Virginia.

Dopo un triennio di docenza alla Facoltà di diritto dell'Università di Bengasi (dal 2009 al 2011), Mangoush ha iniziato a collaborare con lo United States Institute of Peace, un ente federale statunitense promuovente la risoluzione e la prevenzione dei conflitti nel mondo. È quindi diventata professoressa aggiunta dell'Università George Mason, concentrandosi su peacebuilding e diritto tradizionale.

Il 15 marzo 2021 è stata nominata ministra degli esteri nell'esecutivo di unità nazionale guidato da Abdul Hamid Dbeibeh (prima donna a ricoprire tale incarico nella storia libica)[2].

Il 6 novembre 2021, il Consiglio di Presidenza ha sospeso Mangouch per aver perseguito una politica estera senza coordinamento con il Consiglio. Le è stato anche vietato di viaggiare. Il 7 dicembre 2021, Mangoush è stata inserita nell'elenco BBC 100 Women 2021 per il suo lavoro sulla costruzione di legami con le organizzazioni della società civile.[3]

Il 27 agosto 2023, a seguito della notizia dell'incontro avvenuto a Roma tra Najla Mangoush e il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen, è stata sospesa e contro di lei è stata aperta un'indagine.[4] Il successivo 28 agosto è stata dimissionata dal governo Dbeibeh.[5] In quello stesso 28 agosto si è rifugiata in Turchia, temendo per la propria sicurezza a seguito delle manifestazioni di protesta avvenute a Tripoli.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Anti-Slavery Campaign Interview Series. Najla Elmangoush, su breathingforgiveness.net, Breathing Forgiveness.
  2. ^ (EN) Najla Mangoush – Libya's first female Foreign Minister, su libyaherald.com, Libya Herald.
  3. ^ (EN) BBC 100 Women 2021: Who is on the list this year?, in BBC News, 7 dicembre 2021. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  4. ^ (FR) POLITIQUE La cheffe de la diplomatie libyenne suspendue après une rencontre « fortuite » avec son homologue israélien, in Jeune Afrique, 28 agosto 2023. URL consultato il 28 agosto 2023.
  5. ^ (EN) Libya’s Foreign Minister Najla al-Mangoush dismissed: Sources, su Al Jazeera, 28 agosto 2023. URL consultato il 29 agosto 2023.
  6. ^ Libia: 'la ministra degli Esteri sospesa si è rifugiata in Turchia', su ansa.it, 28 agosto 2023. URL consultato il 29 agosto 2023.

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