Nadia Hilou

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Nadia Hilou
ناديا حلو

Membro della Knesset
Durata mandato2006 - 2009

Dati generali
Partito politicoPartito Laburista Israeliano

Nadia Hilou (in arabo ناديا حلو?; Giaffa, 5 luglio 1953Giaffa, 27 febbraio 2015) è stata una politica palestinese con cittadinanza israeliana, seconda donna araba a ottenere un seggio nella Knesset e prima donna cristiana.[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La Hilou è nata a Giaffa da genitori arabi cristiani. Ha studiato all'Università di Tel Aviv dove si è laureata in scienze sociali nel 1976. Negli anni '90 ha fatto parte di varie organizzazioni per lo status delle donne, e nel 2002 è diventata la portavoce del movimento femminista Na'amat, legato al partito laburista.

La Hilou è entrata in politica nel 1995, in seguito all'Assassinio di Yitzhak Rabin. Si è unita al partito laburista, candidandosi nel 1996 e nel 1999, fallendo in entrambi i casi; in queste occasioni fu criticata da altri deputati arabi per non essersi unita a partiti come il Balad. Tuttavia, alle elezioni del 2006, è arrivata al 15º posto su 19 seggi vinti dai laburisti, rimanendo in carica fino al 2009.

Nel 2013 ha pubblicato la sua autobiografia, Poretzet HaDerekh MiAjami (La Pioniera di Ajami).

La Hilou è morta a Giaffa, nella chiesa di S. Antonio, nel febbraio 2015 dopo una lunga malattia.[2][3][4]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

La Hilou, durante la sua carriera, si è fatta notare per aver partecipato a molte iniziative sociali, per aiutare le classi e i gruppi meno agiati del paese.

Diritti dei bambini[modifica | modifica wikitesto]

La Hilou è stata portavoce della commissione per i diritti dei bambini, e nel 2007 ha sponsorizzato una legge contro il cybersesso coi minori.[5]

Diritti delle donne e degli arabi[modifica | modifica wikitesto]

Oltre ad aver fatto parte di numerose organizzazioni femministe, ha fondato Manara, una fondazione che aiuta lo sviluppo socioeconomico delle donne arabe israeliane.

Nel 2007 si è lamentata del trattamento "umiliante" subito dalla sua famiglia da parte della sicurezza all'Aeroporto di Ben-Gurion, tanto che scrisse una lettera di protesta all'allora primo ministro Ehud Olmert.[6]

Negli ultimi anni ha servito come ricercatrice per l'Istituto per gli Studi sulla Sicurezza Nazionale, specializzandosi in tematiche legate alla popolazione araba.[7].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

La Hilou, alla sua morte, ha lasciato un marito e 4 figlie: Natali, Cristina, Rola e Rena.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Meet the New MK: Nadia Hilou[collegamento interrotto] Jerusalem Post, 28 April 2006
  2. ^ Nadia Hilou, first Arab Christian woman to serve in Knesset, dies at 61 Haaretz, 27 February 2015
  3. ^ Pioneering former M.K. dies at 61 Ynetnews, 27 February 2015
  4. ^ http://www.terrasanta.net/tsx/articolo-rivista.jsp?wi_number=7360&wi_codseq=TS1502[collegamento interrotto]
  5. ^ New law to deal tougher with cyber sex with minors Haaretz, 9 January 2007
  6. ^ Arab Labor MK says airport security 'humiliated' her children Haaretz, 1 October 2007
  7. ^ (EN) The institute for National Security studies, Nadia Hilou.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN71275486 · ISNI (EN0000 0000 4999 0093 · LCCN (ENnr94032443 · GND (DE1160043027 · J9U (ENHE987007518999305171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr94032443