Muzaffar ul-Mulk

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Muzaffar ul-Mulk
Mehtar di Chitral
Stemma
Stemma
In carica19431949
Incoronazione30 luglio 1943
PredecessoreNasir ul-Mulk
SuccessoreSaif-ur-Rehman
NascitaChitral, 6 ottobre 1901
MorteChitral, 12 gennaio 1949
Luogo di sepolturaForte di Chitral
DinastiaKatoor
PadreShuja ul-Mulk
Religioneislamismo

Muzaffar ul-Mulk (Chitral, 6 ottobre 1901Chitral, 12 gennaio 1949) è stato un principe indiano. È stato Mehtar di Chitral dal 1943 al 1949.[1][2][3][4][5] Prese l'importante decisione di far entrare lo stato di Chitral nel Pakistan nel 1947.[6][7][8] Inviò il proprio esercito nel Gilgit nell'agosto del 1947 per assicurare la regione al Pakistan.[9][10][11]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Muzaffar ul-Mulk nacque il 6 ottobre 1901, figlio secondogenito del mehtar Shuja ul-Mulk.[12][13] Venne dato a balia e trascorse con quelle persone i primi anni della sua infanzia, lontano dalla corte.[14] Poi fu educato all'Islamia College di Peshawar, dove si diplomò.[15][16] Durante la terza guerra anglo-afghana del 1919 prestò servizio nelle Chitral State Bodyguards, sotto il comando di suo fratello Nasir ul-Mulk, nelle operazioni contro gli afghani e a fianco degli inglesi.[17] Nel 1924 fece ritorno a Chitral e divenne primo segretario di suo padre, il mehtar Shuja ul-Mulk.[14] Nel 1930 fu nominato amministratore della regione di Torkhow col titolo di governatore. Nel 1939 accompagnò Nasir ul-Mulk nel suo pellegrinaggio a La Mecca. In quel periodo Muzaffar venne formato in vista della sua ascesa al trono come mehtar, cosa che avvenne poi nel 1943.[18][19][20]

Il 29 luglio 1943 il mehtar Nasir ul-Mulk morì di infarto.[21] Poiché il methar scomparso aveva avuto due figlie ma nessun maschio,[22] il trono passò a Muzaffar ul-Mulk, suo fratello minore.[23][24] L'agente politico britannico nel Malakand si recò a Chitral e formalmente riconobbe Muzaffar quale nuovo sovrano locale.[25]

Il regno[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la sua ascesa al trono, Muzaffar ul-Mulk avviò un'operazione per sostituire completamente l'amministrazione esistente con uomini di sua fiducia. Stabilì la separazione degli uffici tra quello di visir e degli altri ministri di stato, così da poter meglio gestire il regno.[25] Nel gennaio del 1944, il governo britannico donò a Muzaffar ul-Mulk quattro grandi cannoni e 106 fucili Martini–Henry.[25]

La salute di Muzaffar cominciò ad avere problemi, e nel maggio del 1946 gli venne diagnosticato il diabete. Ne risentì anche la sua capacità amministrativa, che divenne gradualmente sempre meno operativa. All'inizio del 1947 ci furono delle proteste su vasta scala in tutto il paese, che spinsero l'agente britannico a Malakand a andare a Chitral per persuadere il mehtar a far dimettere alcuni dei suoi uomini di fiducia la cui negligenza aveva compromesso lo stato. Alcune di queste richieste vennero accolte e le proteste in parte si placarono.[26]

All'inizio del 1947 era chiaro che gli inglesi in breve tempo avrebbero abbandonato l'India ed avrebbero lasciato emergere due stati indipendenti, l'India ed il Pakistan. Conscio di ciò, Muzaffar ul-Mulk inviò un proprio delegato da Muhammad Ali Jinnah per rassicurarlo del suo appoggio alla causa del Pakistan. Muzaffar depositò inoltre 40.000 rupie nel Mr Jinnahs Pakistan Fund.[26][27][28][29]

Nel maggio del 1947 il segretario indiano per la frontiera e gli affari tribali si recò in visita a Chitral. Muzaffar ul-Mulk lo incontrò e gli spiegò la sua volontà di entrare a far parte del dominion del Pakistan.[26][30][31] Chitral divenne il primo stato principesco dell'ex India britannica ad annunciare pubblicamente il suo ingresso a far parte del Pakistan. La firma dell'Instrument of Accession avvenne nel novembre del 1947.[32][33][34][35] Chitral divenne quindi parte del Pakstan e una monarchia costituzionale.[36][37][38]

Nel frattempo, si stava delineando l'intenzione del maharaja del Kashmir di passare all'India. Poiché sarebbe stato considerato un tradimento dalla maggior parte della popolazione mussulmana dello stato, Muzaffar telegrafò al maharaja Hari Singh per cercare di dissuaderlo, avvertendolo che una tale presa di posizione lo avrebbe costretto ad intervenire militarmente contro di lui.[39]

Con l'appoggio di Muzaffar ul-Mulk, molti mujaidin lasciarono Chitral per combattere la loro jihad nel Kashmir ed il conflitto si allargò a vista d'occhio. Gli jihadisti vennero seguiti dalle Chitral Bodyguard e dai Chitral Scouts guidati rispettivamente da Mata ul-Mulk e da Burhan-ud-Din. Le forze di Chitral combatterono per quattro mesi ponendo assedio a Skardu e tornando vittoriose in patria.[40][41][42]

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 gennaio 1949, Muzaffar ul-Mulk si ammalò e morì.[43][44] Gli successe suo figlio primogenito, Saif-ur-Rehman as Mehtar.[45][46][47][48]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Central Asia, Issues 3-4, University of Michigan, Area Study Centre.
  2. ^ (EN) S. Steinberg, The Statesman's Year-Book: Statistical and Historical Annual of the States of the World for the Year 1949, Springer, 28 dicembre 2016, pp. 197, ISBN 9780230270787.
  3. ^ (EN) Memoranda on the Indian States, Manager of Publications., 1º gennaio 1939, pp. 208.
  4. ^ (EN) Israr-ud-Din, Proceedings of the Third International Hindu Kush Cultural Conference, Oxford University Press, 1º gennaio 2008, pp. 339, ISBN 9780195798890.
  5. ^ (EN) The London Gazette, H.M. Stationery Office, 1º gennaio 1947, pp. 5070.
  6. ^ (EN) Wayne Ayres Wilcox, Pakistan, 1º gennaio 1963, pp. 230.
  7. ^ (EN) M. Epstein, The Statesman's Year-Book: Statistical and Historical Annual of the States of the World for the Year 1946, Springer, 28 dicembre 2016, pp. 178, ISBN 9780230270756.
  8. ^ (EN) Pakistan Office of the Census Commissioner, Population Census of Pakistan, 1961: Dacca. 2.Chittagong. 3.Sylhet. 4.Rajshahi. 5.Khulna. 6.Rangpur. 7.Mymensingh. 8.Comilla. 9.Bakerganj. 10.Noakhali. 11.Bogra. 12.Dinajpur. 13.Jessore. 14.Pabna. 15.Kushtia. 16.Faridpur. 17.Chittagong Hill tracts, 1962, pp. 1–19.
  9. ^ (EN) K. Brahma Singh, History of Jammu and Kashmir Rifles, 1820-1956: The State Force Background, Lancer International, 1º gennaio 1990, pp. 268, ISBN 9788170620914.
  10. ^ (EN) D. K. Palit, Jammu and Kashmir Arms: History of the J & K Rifles, Palit & Dutt, 1º gennaio 1972, pp. 299.
  11. ^ (EN) K. K. Nanda (Lieut Gen.), Conquering Kashmir: a Pakistani obsession, Lancers Books, 1º gennaio 1994, pp. 103, ISBN 9788170950455.
  12. ^ (EN) Memoranda on the Indian States, Manager of Publications., 1º gennaio 1939, pp. 208.
  13. ^ (EN) India Manager, Government of India Central Publication Branch, Memoranda on the India States, 1930: (Corrected Up to the 1st January 1930)., 1º gennaio 1931, pp. 101.
  14. ^ a b Ghufran, 1962, pp.444.
  15. ^ (EN) The Times of India Directory and Year Book Including Who's who, Bennett, Coleman., 1º gennaio 1948, pp. 460.
  16. ^ (EN) The Muslim Year Book of India and Who's who: With Complete Information on Pakistan, 1948-49, Bombay Newspaper Company, 1º gennaio 1948, pp. 468.
  17. ^ (EN) The Times of India Directory and Year Book Including Who's who, Bennett, Coleman & Company, 1º gennaio 1945, pp. 1297.
  18. ^ (EN) Jack Gibson e Brij Sharma, An Indian Englishman, Lulu.com, 15 agosto 2008, pp. 98, ISBN 9781435734616.
  19. ^ (EN) Ian Dixon Scott, Notes on Chitral, Manager, Government of India Press, 1º gennaio 1937, p. 8.
  20. ^ (EN) The London Gazette, H.M. Stationery Office, 1º gennaio 1947, pp. 5070.
  21. ^ (EN) Rahmat Karim Baig, Hindu Kush study series, 1994, pp. 49–51.
  22. ^ (EN) Appalachia, Appalachian Mountain Club, 1º gennaio 2008, pp. 66 and 67.
  23. ^ (EN) Indian Information, 1º gennaio 1943, pp. 152.
  24. ^ (EN) Sir Abdul Wadud (Wali of Swat) e Muḥammad Āṣif K̲h̲ān̲, The Story of Swat, Ferezsons, 1º gennaio 1963, pp. 142.
  25. ^ a b c Ghufran, 1962, pp. 440.
  26. ^ a b c Ghufran, 1962, pp.441.
  27. ^ (EN) Roger D. Long, Gurharpal Singh, Yunas Samad e Ian Talbot, State and Nation-Building in Pakistan: Beyond Islam and Security, Routledge, 8 ottobre 2015, pp. 81, ISBN 9781317448204.
  28. ^ (EN) Z. H. Zaidi e Quaid-i-Azam Papers Project, Quaid-i-Azam Mohammad Ali Jinnah Papers: The States : historical and policy perspectives and accession to Pakistan, Quaid-i-Azam Papers Project, National Archives of Pakistan, 1º gennaio 1993, p. 6, ISBN 9789698156138.
  29. ^ (EN) Sultan-i-Rome, Swat State (1915-1969) from Genesis to Merger: An Analysis of Political, Administrative, Socio-political, and Economic Development, Oxford University Press, 1º gennaio 2008, pp. 158, ISBN 9780195471137.
  30. ^ (EN) Asian Recorder, 1º gennaio 1956, pp. 885.
  31. ^ (EN) Yaqoob Khan Bangash, A Princely Affair: The Accession and Integration of the Princely States of Pakistan, 1947-1955, Oxford University Press, 1º gennaio 2015, ISBN 9780199066490.
  32. ^ (EN) Wayne Ayres Wilcox, Pakistan, 1º gennaio 1963, pp. 230.
  33. ^ (EN) Pakistan, Pakistan Publications, 1º gennaio 1955, pp. 270.
  34. ^ (EN) Martin Axmann, Back to the Future: The Khanate of Kalat and the Genesis of Baloch Nationalism, 1915-1955, Oxford University Press, 1º gennaio 2008, pp. 272, ISBN 9780195476453.
  35. ^ Ghufran, 1962, pp. 442.
  36. ^ (EN) The Bihar information, Director of Public Relations, 1º gennaio 1965, p. 8.
  37. ^ (EN) The Crisis in Perspective, G.P., 1º gennaio 1965, pp. 11.
  38. ^ (EN) Indian and Foreign Review, Publications Division of the Ministry of Information and Broadcasting, Government of India, 1º gennaio 1965, p. 9.
  39. ^ Ghufran, 1962, pp. 442–443.
  40. ^ (EN) Manohar Lal Chibber, Pakistan's Criminal Folly in Kashmir: The Drama of Accession and Rescue of Ladakh, Manas Publications, 1º gennaio 1998, pp. 138, ISBN 9788170490951.
  41. ^ (EN) Sudhir S. Bloeria, The battles of Zojila, 1948, Har-Anand Publications, 31 dicembre 1997, pp. 72, ISBN 9788124105092.
  42. ^ (EN) Skumar Mahajan, Debacle in Baltistan, sole distributors A. K. Corporation, New Delhi, 1º gennaio 1973, pp. 107 e 148.
  43. ^ (EN) Central Asia, Area Study Centre (Central Asia), University of Peshawar., 1º gennaio 1979, pp. 44.
  44. ^ (EN) Sir Abdul Wadud (Wali of Swat) e Muḥammad Āṣif K̲h̲ān̲, The Story of Swat, Ferezsons, 1º gennaio 1963, pp. 142.
  45. ^ (EN) Frederick Martin, Sir John Scott Keltie, Isaac Parker Anderson Renwick, Mortimer Epstein, Sigfrid Henry Steinberg e John Paxton, The Statesman's Year-book, St. Martin's Press, 1º gennaio 1955, pp. 213.
  46. ^ (EN) Nalanda Yearbook and Who's who in India and Pakistan: An Indian and International Annual of Current Statistics, Events and Personalities, Nalanda Press, 1º gennaio 1951, pp. 641.
  47. ^ (EN) The Table, 1º gennaio 1949, pp. 105.
  48. ^ (EN) The Constituent Assembly (Legislature) of Pakistan Debate: Official Report, Manager of Publications, 1º gennaio 1953, pp. 84.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mirza Muhammad Ghufran, Nayi Tarikh-e-Chitral, traduzione di Ghulam Murtaza, Peshawar, Public Art Press, 1962.
Predecessore Mehtar di Chitral Successore
Nasir ul-Mulk 1943-1949 Saif-ur-Rehman
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