Musica alternativa di destra

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Musica alternativa di destra
Origini stilistichePropaganda politica
Canzone popolare
Origini culturaliSeconda metà degli anni settanta in Italia
PopolaritàSolo nei movimenti politici di riferimento
Categorie correlate
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La musica alternativa di destra è un fenomeno politico nato in Italia alla fine degli anni sessanta e vicino a tematiche neofasciste e partiti di estrema destra.[1]

Tematiche[modifica | modifica wikitesto]

La musica alternativa attacca e prende di mira l'intera cultura di massa, la politica dell'arco costituzionale e spesso lo stesso ordinamento costituzionale. I temi maggiormente trattati sono la politica, l'identitarismo nazionalista, le idee sociali della destra, il revisionismo storico, la mitologia, la tradizione e i movimentismi anticomunisti europei e nel blocco orientale. Sono frequenti le tematiche sulla seconda guerra mondiale e la Repubblica Sociale Italiana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il precursore può essere considerato Leo Valeriano,[2] cantautore di protesta nato musicalmente nell'ambito del primo Cabaret aperto a Roma il Giardino dei Supplizi e poi del Bagaglino, attivo a partire dalla seconda metà degli anni settanta, le cui canzoni venivano cantate dai giovani di destra durante le manifestazioni e i cortei del Movimento Sociale Italiano e del Fronte della Gioventù ("Avanti ragazzi di Buda / Avanti ragazzi di Pest" (con il contributo di Pier Francesco Pingitore), o quella dedicata a Jan Palach). Uno dei principali ispiratori è inoltre il francese Jack Marchal che diede una dimensione "professionale" alla produzione discografica.

Gli anni Settanta[modifica | modifica wikitesto]

A metà degli anni settanta, grazie anche al ruolo che ebbe la diffusione delle radio "alternative" di destra, tra cui, una delle prime e tra le più note Radio Alternativa di Teodoro Buontempo, cominciarono ad emergere i primi gruppi del genere. Tra i primi i romani NCP (Nuovo Canto Popolare) di Fabio Torriero, i veronesi ZPM, i milanesi Amici del Vento che esordirono a Roma nel 1976 in un concerto al Teatro delle Muse, organizzato dalla rivista femminista "di destra" Éowyn.[3][4]Il manifesto serigrafato che pubblicizzava il concerto, fu disegnato da Flavia Perina. A seguire i padovani della Compagnia dell'Anello, i romani Janus con il loro LP Al Maestrale, il francese Jack Marchal. Tra i principali esponenti ci fu anche il cantautore Massimo Morsello,[5] talvolta appellato come "il De Gregori nero", che esordì nel 1978 con l'album Per me... e la mia gente. Nel 1979 Michele di Fiò pubblicò l'LP Cervello.

Il primo concerto importante di musica alternativa post-Valeriano fu organizzato nelle Marche, in un cinema di Torre San Patrizio nel 1972. Presentò le sue canzoni e quelle di altri cantautori Roberto Scocco, che allora aveva 15 anni e viene definito il precursore di quella fase che appartiene agli anni Settanta.[senza fonte]

La musica anti-sistema[modifica | modifica wikitesto]

29 aprile 2015, il gruppo DDT, sullo sfondo le immagini di Enrico Pedenovi, Sergio Ramelli e Carlo Borsani e l'uso di slogan e simboli neofascisti

Nella storia della musica alternativa di destra, si segnalano i cosiddetti Campi Hobbit, di cui si tennero tre edizioni (1977, 1978 e 1980). Organizzati dall'ala rautiana dell'MSI, costituirono un importante momento di aggregazione per molti giovani militanti della destra di quegli anni,[6] e da essi presero avvio quelli che sono considerati i due gruppi più famosi di questo genere musicale: gli Amici del Vento e la Compagnia dell'Anello.

Entrambi questi gruppi, nel ventennale della loro fondazione (1977-1997), celebrarono la ricorrenza suonando a Monza nel Concerto del Ventennale, che rappresenta uno dei momenti di maggiore visibilità per la musica alternativa di destra, dato che venne anche trasmesso da un'emittente regionale e seguito da oltre 100 000 telespettatori.[7] Gli Amici del Vento decisero però di sciogliersi poco tempo dopo. La canzone Il domani appartiene a noi della Compagnia dell'Anello è stata scelta come inno prima del Fronte della Gioventù,[8] e poi di Azione Giovani.

Dopo che negli anni Ottanta vennero fondati, soprattutto in Veneto, diversi gruppi musicali vicina all'estrema destra skin come i Plastic Surgery, agli inizi degli anni Novanta vi fu una seconda ondata di gruppi musicali, tra cui i 270bis, che come leader videro Marcello De Angelis, ex senatore del Popolo della Libertà, e con il ritorno di Massimo Morsello. Morsello detiene anche il miglior risultato in termini di vendite nell'ambito della musica di destra radicale, raggiungendo la vendita di 13 000 copie del suo disco La Direzione Del Vento.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ IL LATO DI DESTRA DEL ROCK ITALIANO, su Limes, 8 giugno 2017. URL consultato il 10 maggio 2024.
  2. ^ Biografia di Leo Valeriano, su leovaleriano.it. URL consultato il 27 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2012).
  3. ^ Eowyn:la semiconosciuta rivista femminile di destra radicale pubblicata negli anni 70 da alcune attiviste dell'MSI vicine culturalmente alla Nuova Destra, in Informazione Consapevole. URL consultato il 21 luglio 2018.
  4. ^ Nicola Guerra, La rivista Eowyn (1976–1982) e il femminismo personalizzante delle donne neofasciste, in Analele Universităţii din Craiova, Seria Ştiinţe Filologice Linguistică. URL consultato il 29 novembre 2022.
  5. ^ Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, L'orda nera, Rizzoli, 2009.
  6. ^ E intanto nei Campi Hobbit affondava le radici la creatività della destra - Cultura - ilGiornale.it
  7. ^ Copia archiviata, su lorien.it. URL consultato il 6 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2007).
  8. ^ Nicola Rao, La fiamma e la celtica, Sperling & Kupfer, 2010, pp. 394. URL consultato l'8 agosto 2018.
  9. ^ Da L'Unità, 18 agosto 2007.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cristina di Giorgi, Note alternative, Roma, 2008, Edizioni Trecento
  • Cristina di Giorgi, Ippolito Edmondo Ferrario, "Il nostro canto libero", Roma. 2010, Castelvecchi Edizioni

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]