Mulomedicina Chironis

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La Mulomedicina Chironis ("Medicina di Chirone per i muli") è un trattato latino di veterinaria della seconda metà del IV sec. d. C.

Il testo è considerato anonimo e il nome del centauro Chirone è soltanto uno pseudonimo. In una rubrica del testo è citato il nome del possibile autore: Claudio Hermerio.

L'Opera[modifica | modifica wikitesto]

Il testo, in 10 libri, tratta delle malattie dei cavalli. In particolare: salassi e cauterizzazioni (libro I); chirurgia e sintomi delle malattie (libro II); malattie (libro III); malattie dermatologiche (libro IV); altre malattie dermatologiche e patologie degli organi interni (libro V); altre patologie, da quelle traumatiche a quelle ghiandolari (libro VI); malattie delle zampe degli animali (libro VII); allevamento, dentizione, selezione, concepimento e addestramento dei cavalli (libri VIII-IX); cura degli animali (buoi, pecore e maiali) e ricettario stagionale (libri IX-X).

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

La Mulomedicina Chironis elenca numerose fonti: Apsirto, Catone il Vecchio, Columella, Gargilio Marziale, oltre ad alcune opere anonime o perdute. L'opera non è una traduzione dei testi vetarinari greci, i così detti Hippiatrica, anche se indubbiamente esistono relazioni fra le due tradizioni.

Modello di altre opere[modifica | modifica wikitesto]

La Mulomedicina Chironis è tra le fonti principali della Mulomedicina di Vegezio anche se proprio quest'ultimo afferma: (Mul. 1, prol. 3-4): Chiron vero et Apsyrtus diligentius cuncta rimati eloquentiae inopia ac sermonis ipsius vilitate sordescunt. ("Nonostante la lora accuratezza Chirone ed Apsirto infastidiscono l'orecchio per la lora scarsa capacità espressiva e la cattiva qualità dello stile.")

Manoscritti[modifica | modifica wikitesto]

La Mulomedicina Chironis è conservata in due manoscritti: ai ff. 104r-159v del manoscritto CLM (Codex Latinus Monacensis) 243 del XV sec. (conservato alla Bayerische Staatsbibliothek di Monaco e scoperto dal filologo Wilhelm Meyer nel 1885); ai ff. 33r-221r del manoscritto D III 34 del 1495 conservato alla Biblioteca Universitaria di Basilea e scoperto da Wener Sackmann nel 1988.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Klaus-Dietrich Fischer, The so called 'Mulomedicina Chironis' , in: Reinhard Herzog – Peter Leberecht Shmidt, Handbook of the Latin Literature of Antiquity. Vol. 5.: Restoration and Renovation 284-374 AD, Monaco di Baviera, Beck, 1989, pp. 77-80, ISBN 3406318630.
  • Reinhard Herzog e Peter Leberecht Shmidt,Nouvelle histoire de la littérature latine. Vol. 5: Restauration et renouveau. La littérature latine de 284 à 374 après J.-C. Parigi, 1995, pp. 87-90.