Moise Poggetto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pietra d'inciampo dedicata a Moise Poggetto

Moise Poggetto (Olten, 24 maggio 1875Auschwitz, 6 agosto 1944) è stato un antifascista e partigiano italiano, vittima della Shoah in quanto di origine ebraica, padre della poetessa e staffetta partigiana Ines Poggetto.

Nel gennaio 2018 è stata posata una pietra d’inciampo[1][2] a suo ricordo in via Umberto I n. 56 a Lanzo Torinese.

«Per la mamma e per me voler sapere […] fu un bisogno. […]. Sapere per dire agli altri, per farli partecipi della nostra pena, per suscitare sdegno… Sapere per ricordare, ammonire, mettere in guardia[3]»

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Famiglia Poggetto:Moise con la moglie Natalina e la figlia Ines

Moise Poggetto nasce ad Olten, in Svizzera, figlio di Emilio e Foà Enrichetta Rebecca[4], i quali hanno altri quattro figli: Isacco, Giacobbe, Raffaele, Abramo[5]. Coniugato con Natalina Margherita Rolando[6][7] sarta[8], di famiglia dichiaratamente antifascista[9] di tendenze social comuniste[10], il matrimonio è solo civile[8], infatti Natalina è cattolica[11] e Moise ebreo. I due sposi fanno un patto: i figli maschi avrebbero seguito la religione ebraica, al contrario, le figlie avrebbero professato quella cattolica[8]. Hanno due femmine: nel 1913 nasce Angiolina[12], che muore in tenera età[13], e nel 1919 Ines. Quest’ultima si definisce “mista”[14], infatti ufficialmente è di religione cattolica, ma partecipa anche alle cerimonie ebraiche nelle sinagoghe[15]: ,

«i miei genitori rispettavano a vicenda le loro fedi e non mi è mai parso che esse potessero essere in conflitto l’una con l’altra, anzi, mi parevano integrarsi e completarsi[15]»

Nel 1920 Moise si trasferisce con la sua famiglia da Torino, città di nascita di Ines, a Lanzo Torinese, paese di origine dei Rolando[8], dove esercita la professione di venditore ambulante[16].

L'alleanza dell'Italia con la Germania nazista e la conseguente promulgazione delle leggi razziali nel 1938 turbano Moise, preoccupato soprattutto per la sorte della figlia[17].

Nel gennaio del 1939, in seguito al Regio Decreto-Legge n. 1728 del 17 novembre 1938[18], Moise presenta l’autodenuncia di appartenenza alla razza ebraica: risulta l’unico ebreo residente a Lanzo[19]. Moise è un ebreo “discriminato”, perché è sposato con una cattolica e ha assolto regolarmente il servizio militare nell’esercito italiano (di leva, durante la campagna in Eritrea, nel 1895-1896, e nella prima guerra mondiale, 1915-1918)[20][21]. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Moise e la sua famiglia risiedono nella casa di suo nipote acquisito Natale Rolando, futuro comandante partigiano “Rolandino”[22][23]. Con la caduta del fascismo e il conseguente arresto di Mussolini, nel luglio del 1943, si diffonde un sentimento di speranza tra gli ebrei e quindi anche nella famiglia Poggetto[7][24]. Dopo l’8 settembre 1943, la casa di Natale Rolando diventa il centro della Resistenza a Lanzo[25] ed è anche il luogo di nascita della XIX Brigata Garibaldi, guidata da Rolandino e di cui fa parte Moise insieme ai figli di suo fratello Abramo, Scipione, Emilio, Benedetto, assegnati, questi ultimi, a compiti ausiliari[26][27]. I carabinieri di Lanzo procedono con gli arresti: il 5 dicembre 1943 vengono arrestati gli ebrei Alfredo Valobra e Franco Sacerdoti. Moise Poggetto è in salvo, in montagna, a Vietti di Coassolo[28][29], ma torna a casa alla fine di dicembre perché cagionevole di salute[30]. Nel gennaio del 1944 l’abitazione in via Umberto I n. 56[31] viene più volte perquisita dalle SS[32]. Conseguentemente la famiglia di Rolandino si trasferisce nel Canavese e Moise si sposta presso una nipote sfollata da Torino a Lanzo[30]. Ines e sua mamma, che non abbandonano “Ca’ 'd Rolandin”[31], vengono più volte interrogate a causa della parentela con il comandante partigiano[33].

Moise, preoccupato per la figlia e la moglie, decide di tornare a casa[34]. Il 28 aprile viene arrestato dalle SS, che, il giorno precedente, avendo visto il suo nome riportato sull’elenco degli abitanti di casa Rolandino, esposto obbligatoriamente sulla porta di casa, hanno dedotto la sua appartenenza alla razza ebraica[35]. Moise viene condotto nelle Scuole Comunali[36], dove si erano precedentemente installate le forze nazifasciste[37], e vi rimane quattro giorni[38]. Ha come compagni di prigionia il magistrato Domenico Riccardo Peretti Griva, alcuni partigiani, tra cui Tommasino Michelotti[39][40], gli anziani coniugi Norzi[36][41]. Il 2 maggio viene trasferito alle Carceri Nuove di Torino[36]:}

«Mi trovavo con altre persone sulla piazza delle scuole comunali. I tedeschi avevano fatto uscire da quei locali, parecchi uomini tenuti prigionieri da alcuni giorni. Era già pronto un camion che li avrebbe portati via. Mentre questi stava per avviarsi con il suo carico, ricordo, in mezzo a tutti gli altri, il sig. Poggetto Moise, il quale fu l’unico che si alzò in piedi, si tolse il cappello e tenendolo fra le mani lo alzò, scuotendolo, in segno di saluto, di addio, guardando verso Lanzo e le sue montagne.»

Settimanalmente Ines si reca alle Carceri Nuove per portare a Moise la biancheria e le medicine, ma non ha mai modo di vederlo direttamente[42]. Inoltre, per ottenerne il rilascio, scrive una lettera al Prefetto della Provincia di Torino in cui fa riferimento alle precarie condizioni di salute del padre, il quale è invalido da anni[43], e alla sua condizione di ebreo discriminato[44]. Nella notte tra il 24 e il 25 maggio, Moise viene improvvisamente trasferito al campo di Fossoli[45], da cui scrive una cartolina, datata 1º giugno 1944, in cui chiede l’invio di “incartamenti” che possano documentare l’arianità della moglie e della figlia[46]. In una lettera successiva compare la richiesta di altri documenti (il ceritificato di matrimonio e il congedo militare) allo scopo di dimostrare la posizione di ebreo discriminato[47]. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione necessaria per compiere il viaggio da Lanzo a Fossoli e ritorno[48], Ines parte e incontra suo padre per l’ultima volta il 17 giugno[36]: “È l’ombra di quel che era, sofferente, consunto. Si preoccupa per noi, per Rolandino”[30]. Il 1º agosto da Fossoli parte un convoglio di detenuti con destinazione Verona[49], dove c’è il centro della rete di uffici formativi e operativi aventi lo scopo di organizzare la deportazione degli ebrei italiani[50]. Nella città veneta, il 2 agosto, si forma un trasporto multiplo diviso in vari convogli[49]: Moise si trova sul convoglio n. 14 che viaggia sotto la sigla RSHA e arriva ad Auschwitz il 6 agosto[51]. Sono 212 gli ebrei torinesi internati nel campo nazista, ne sopravvivono 21[52]. Moise non è tra questi: viene ucciso all’arrivo[53], senza essere immatricolato[54]. Il suo corpo viene cremato e le ceneri disperse nel vento[24]. La famiglia viene a sapere della morte di Moise nel settembre del 1945[24] da Natalia Tedeschi[8][55] e da Roberto Pavia[30][56].

Il ricordo di Moise[modifica | modifica wikitesto]

A Moise sono dedicate alcune poesie scritte dalla figlia Ines: A Papà[57], El bietin (A Papà massà a Auschwitz el 7 agost 1944)[58], L’ultim basin[59], La fila[59]. Inoltre, a Lanzo Torinese, Moise viene ricordato nel “Memoriale della deportazione”[60] e nella “Lapide ai caduti” situata, quest’ultima, all’ingresso dell’Istituto comprensivo di Lanzo[61]. Il nome di Moise viene citato nella Sala dei nomi del Museo Monumento al Deportato politico e razziale di Carpi[62] ed è inserito anche nel database dello Yad Vashem[63].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maria Teresa Martinengo, Un uomo mite che pagò con la vita il suo altruismo, in La Stampa, 14/01/2018.
  2. ^ Per maggiori dettagli sulla posa delle Pietre d’inciampo si veda: http://pietre.museodiffusotorino.it/
  3. ^ Ines Poggetto, Testimonianza rilasciata alla Comunità Israelitica per la “Banca Dati sulla deportazione degli italiani nei campi di sterminio”, Archivio privato Ines Poggetto.
  4. ^ Poggetto, Moise, su digital-library.cdec.it; Poggetto, Moise, su http://www.nomidellashoah.it/ ; Liliana Picciotto Fargion, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Milano, Mursia, 1991, p. 480, ISBN 978-88-425-0779-6.
  5. ^ Poggetto Moise,, su geni.com.
  6. ^ Fabio Levi (a cura di), Un secolo, due primavere. Gli ebrei piemontesi nella società contemporanea. 1848-1948, Torino, Archivio Ebraico B. e A. Terracini, 2008, p.90
  7. ^ a b Breve resoconto dattiloscritto inviato alla Sig.ina Gloria Arbib (Mittente: Ines Poggetto), su http://www.70resistenza.it/
  8. ^ a b c d e Oggi incontriamo Valeria Rolando, su http://www.iclanzotorinese.it/
  9. ^ Anna Gasco (a cura di), La guerra alla guerra. Storie di donne a Torino e in Piemonte tra il 1940 e il 1945., Torino, Edizioni Seb27, 2007, p. 248, ISBN 978-88-86618-61-8; Oggi incontriamo Valeria Rolando, http://www.iclanzotorinese.it/su ; Maria Teresa Martinengo, op.cit.
  10. ^ Bruno Guglielmotto Ravet – Marino Periotto, Dalla villeggiatura alla clandestinità. Presenze ebraiche nelle Valli di Lanzo tra metà Ottocento e seconda guerra mondiale, Lanzo Torinese, Società Storica delle Valli di Lanzo, 2002, p. 53.
  11. ^ Fabio Levi (a cura di), op.cit., p.90; Maria Teresa Martinengo, op.cit.
  12. ^ Poggetto, Moise, su https://www.geni.com
  13. ^ Oggi incontriamo Valeria Rolando, su http://www.iclanzotorinese.it/
  14. ^ Breve resoconto dattiloscritto inviato alla Sig.ina Gloria Arbib (Mittente: Ines Poggetto), su http://www.70resistenza.it/
  15. ^ a b Caterina Calza, Ines Poggetto, un esempio di vita, in Il Risveglio, 11/10/2001.
  16. ^ Carta d’identità n. 1480 rilasciata dal Comune di Lanzo Torinese in data 30 maggio 1930, Archivio privato Ines Poggetto.
  17. ^ Breve resoconto dattiloscritto inviato alla Sig.ina Gloria Arbib (Mittente. Ines Poggetto), su http://www.70resistenza.it/
  18. ^ Liliana Picciotto Fargion, op. cit., p. 22.
  19. ^ Fabio Levi (a cura di), op. cit., p. 62.
  20. ^ Bruno Guglielmotto Ravet – Marino Periotto, op. cit., p. 53; Poggetto, Moise, su http://intranet.istoreto.it/partigianato/
  21. ^ Per il trattamento degli ebrei “discriminati” si veda La Dichiarazione sulla razza approvata il 6 ottobre 1938 dal Gran Consiglio del Fascismo.
  22. ^ Anna Gasco (a cura di), op. cit., p. 248.
  23. ^ Sulla figura di Natale Rolando si veda Anna Gasco (a cura di), op. cit., p. 35 n.
  24. ^ a b c Rinuccia Nepote, Un personaggio: Ines Poggetto, in Il Messaggero delle Valli di Lanzo e del Canavese, 30/03/1984.
  25. ^ Luciano Boccalatte, Andrea D’Arrigo, Bruno Maida, (a cura di), 38/45: Una Guida per la Memoria. Luoghi della guerra e della resistenza nella provincia di Torino, Torino, Blu Edizioni, 2007, p. 204, ISBN 978-88-7904-021-1.
  26. ^ Bruno Guglielmotto Ravet – Marino Periotto, op. cit., pp.70-71.
  27. ^ Per le figure di Scipione, Emilio, Benedetto Poggetto si veda https://www.geni.com
  28. ^ Bruno Guglielmotto Ravet – Marino Periotto, op. cit., pp. 52-53.
  29. ^ Per le figure di Franco Sacerdoti e Alfredo Valobra si veda Liliana Picciotto Fargion, op.cit., rispettivamente p. 519 e p. 596.
  30. ^ a b c d Ines Poggetto, Testimonianza rilasciata alla Comunità Israelitica per la “Banca Dati sulla deportazione degli italiani nei campi di sterminio”, Archivio privato Ines Poggetto.
  31. ^ a b Luciano Boccalatte, Andrea D’Arrigo, Bruno Maida (a cura di), op. cit., p. 204.
  32. ^ Anna Gasco (a cura di), op. cit., p. 141.
  33. ^ Ines Poggetto (a cura di), La Resistenza nelle Valli di Lanzo, dattiloscritto in proprio, 1995, pp. 32-33.
  34. ^ Fabio Levi (a cura di), op. cit., p. 90; Bruno Guglielmotto Ravet – Marino Periotto, op. cit., p. 70.
  35. ^ Bruno Guglielmotto Ravet – Marino Periotto, op. cit., p. 53.
  36. ^ a b c d Bruno Guglielmotto Ravet – Marino Periotto, op. cit., p. 54.
  37. ^ Ines Poggetto ( a cura di), La Resistenza nelle Valli di Lanzo, dattiloscritto in proprio, 1995, p.32.
  38. ^ Bruno Gugliemotto Ravet – Marino Periotto, op. cit., p. 54.
  39. ^ Alessandro Galante Garrone, Profili del ‘900: storici, magistrati, militanti, Firenze, Edizioni Polistampa, 2006, pp. 264-265.
  40. ^ Per la figura di Tommasino Michelotti si veda http://intranet.istoreto.it/partigianato/
  41. ^ Per le figure di Todros Norzi e Lea Elena Sacerdote in Norzi si veda Liliana Picciotto Fargion, op. cit., rispettivamente p. 448 e p. 518.
  42. ^ Anna Gasco (a cura di), op. cit., p. 67.
  43. ^ Aldo Zargani, Per violino solo. La mia infanzia nell’Aldiqua 1938-1945, Bologna, Il Mulino, 1995, pp. 137-138, ISBN 978-88-15-09099-7.
  44. ^ Lettera al Prefetto della Provincia di Torino, datata 14 maggio 1944, Archivio privato Ines Poggetto.
  45. ^ Anna Gasco (a cura di), op. cit., p. 67; Ines Poggetto (a cura di), Pagine di storia lanzese 1943-1945. Cronache del Collegio Salesiano “S. Filippo Neri” e Appunti del Vicario Teol. Enrico Frasca, Lanzo Torinese, Società Storica delle Valli di Lanzo, 1988, p. 125.
  46. ^ Fabio Levi (a cura di), op. cit., p. 68.
  47. ^ Lettera datata 14 giugno 1944, Archivio privato Ines Poggetto; Anna Gasco (a cura di), op. cit., p. 68.
  48. ^ Dichiarazione del Commissario Prefettizio del Comune di Lanzo Torinese, Archivio privato Ines Poggetto.
  49. ^ a b Liliana Picciotto Fargion, op. cit., p. 51.
  50. ^ Bruno Maida, I luoghi della Shoah in Italia, Torino, Edizioni del Capricorno, 2017, p. 36, ISBN 978-88-7707-329-7.
  51. ^ Liliana Picciotto Fargion, op. cit., pp. 56-57 e p. 480; Poggetto, Moise, su http://www.nomidellashoah.it/; Poggetto, Moise, su http://digital-library.cdec.it
  52. ^ Bruno Maida, Il Torinese, in La Shoah in Piemonte. Storie, immagini, luoghi della persecuzione., Torino, Edizioni del Capricorno, 2016, p. 18, ISBN 978-88-7707-272-6.
  53. ^ Liliana Picciotto Fargion, op. cit., p. 480.
  54. ^ Fabio Levi (a cura di), op. cit., p. 90.
  55. ^ Per la figura di Natalia Tedeschi si veda Liliana Picciotto Fargion, op. cit., p. 581; Bruno Maida, Il Torinese, in La Shoah in Piemonte. Storie, immagini, luoghi della persecuzione, Torino, Edizioni del Capricorno, 2016, p. 11 e pp. 34-35, ISBN 978-88-7707-272-6.
  56. ^ Per la figura di Roberto Pavia si veda Liliana Picciotto Fargion, op. cit., p. 461.
  57. ^ Ines Poggetto, Splùe, Lanzo Torinese, 1988, p. 84.
  58. ^ Ines Poggetto, Maèstra. Poesie inedite di Ines Poggetto pubblicate in suo onore nel giorno del conferimento del “Sigillo d’Oro” della Società Storica delle Valli di Lanzo, Lanzo Torinese, Società Storica delle Valli di Lanzo, 2001, p. 11.
  59. ^ a b Ines Poggetto, Giòle. Poesie e pensieri inediti., Lanzo Torinese, Comitato Ponte del Diavolo, 2009 (opera postuma), p.23.
  60. ^ Centro di Documentazione di Storia Contemporanea e della Resistenza nelle Valli di Lanzo “Nicola Grosa” (a cura di), Percorso della Memoria. La Resistenza a Lanzo 1943-45, Lanzo Torinese, 2016, p.27.
  61. ^ Centro di Documentazione di Storia Contemporanea e della Resistenza nelle Valli di Lanzo “Nicola Grosa” (a cura di), op. cit., p. 34.
  62. ^ Fabio Levi (a cura di), op. cit., p. 75.
  63. ^ Poggetto, Moise su http://www.yadvashem.org/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Liliana Picciotto Fargion, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Milano, Mursia, 1991, pp. 22, 51, 56-57, 448, 461, 480, 518-519, 581, 596, ISBN 978-88-425-0779-6.
  • Fabio Levi (a cura di), Un secolo, due primavere. Gli ebrei piemontesi nella società contemporanea. 1848-1948, Torino, Archivio Ebraico B. e A. Terracini, 2008, pp. 62, 68, 75, 90.
  • Anna Gasco (a cura di), La guerra alla guerra. Storie di donne a Torino e in Piemonte tra il 1940 e il 1945, Torino, Edizioni Seb27, 2007, pp. 35 n., 67-68, 141, 248, ISBN 978-88-86618-61-8.
  • Luciano Boccalatte, Andrea D’Arrigo, Bruno Maida (a cura di), 38/45: Una Guida per la Memoria. Luoghi della guerra e della resistenza nella provincia di Torino, Torino, Blu Edizioni, 2007, p. 204, ISBN 978-88-7904-021-1.
  • Bruno Guglielmotto Ravet – Marino Periotto, Dalla villeggiatura alla clandestinità. Presenze ebraiche nelle Valli di Lanzo tra metà Ottocento e seconda guerra mondiale, Lanzo Torinese, Società Storica delle Valli di Lanzo, 2002, pp. 52–53-54, 70-71.
  • Alessandro Galante Garrone, Profili del ‘900: storici, magistrati, militanti, Firenze, Edizioni Polistampa, 2006, pp. 264-265.
  • Aldo Zargani, Per violino solo. La mia infanzia nell’Aldiqua 1938-1945, Bologna, Il Mulino, 1995, pp. 137-138, ISBN 978-88-150-4836-3.
  • Ines Poggetto (a cura di), Pagine di storia lanzese 1943-1945. Cronache del Collegio Salesiano “S. Filippo Neri” e Appunti del Vicario Teol. Enrico Frasca, Lanzo Torinese, Società Storica delle Valli di Lanzo, 1988, p. 125.
  • Bruno Maida, Il Torinese, in La Shoah in Piemonte. Storie, immagini, luoghi della persecuzione, Torino, Edizioni del Capricorno, 2006, pp. 11, 18, 34-35, ISBN 978-88-7707-272-6.
  • Bruno Maida, I luoghi della Shoah in Italia, Torino, Edizioni del Capricorno, 2017, p. 36, ISBN 978-88-7707-329-7.
  • Maria Teresa Martinengo, Un uomo mite che pagò con la vita il suo altruismo, in La Stampa, 14/01/2018.
  • Caterina Calza, Ines Poggetto, un esempio di vita, in Il Risveglio, 11/10/2001.
  • Rinuccia Nepote, Un personaggio: Ines Poggetto, in Il Messaggero delle Valli di Lanzo e del Canavese, 30/03/1984.
  • Ines Poggetto, Splùe, Lanzo Torinese, 1988, p. 84.
  • Ines Poggetto, Maèstra. Poesie inedite di Ines Poggetto pubblicate in suo onore nel giorno del conferimento del “Sigillo d’Oro” della Società Storica delle Valli di Lanzo, Lanzo Torinese, Società Storica delle Valli di Lanzo, 2001, p. 11.
  • Ines Poggetto, Giòle. Poesie e pensieri inediti, Lanzo Torinese, Comitato Ponte del Diavolo, 2009 (opera postuma), p. 23.
  • Centro di Documentazione di Storia Contemporanea e della Resistenza nelle Valli di Lanzo “Nicola Grosa” (a cura di), Percorso della Memoria. La Resistenza a Lanzo 1943-1945, Lanzo Torinese, 2016, pp. 27 e 34.
  • Ines Poggetto (a cura di), La Resistenza nelle Valli di Lanzo, dattiloscritto in proprio, 1995, pp. 32–33.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]