Mito Umeta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Mito Umeta (in giapponese: 梅田ミト; Higo, 27 marzo 1863Kumamoto, 31 maggio 1975) è stata una supercentenaria giapponese che detenne il titolo di decana dell'umanità dal 10 gennaio 1974, a seguito della morte della 111enne statunitense Ettie Crist,[1] fino alla sua stessa morte, avvenuta all'età di 112 anni e 65 giorni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sposatasi con Rinjiro Umeta nel 1889, Mito rimase vedova nel 1904, stato civile nel quale rimase per ben 71 anni, fino alla propria morte. La coppia aveva avuto quattro figli, ma nessuno di essi sopravvisse alla madre, che morirà nel 1975 con soltanto due nipoti come discendenti.[2]

A 109 anni Mito Umeta, che amava mangiare le kinako (polpette grigliate a base di farina di soia), si trasferì in una casa di riposo, dove trascorse gli ultimi tre anni della sua vita.[2] Dopo essere diventata la persona giapponese più longeva di sempre fino a quel momento (superando l'età finale di Haruno Shimada, deceduta nel 1969 a 112 anni e 7 giorni), Umeta morì il 31 maggio 1975, all'età di 112 anni e 65 giorni, all'ospedale dell'università di Kumamoto, dove era ricoverata.

Dopo la sua morte, la connazionale Niwa Kawamoto divenne sia la nuova decana del Giappone, sia la nuova decana dell'umanità.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ettie Crist, su LongeviQuest. URL consultato il 26 maggio 2023.
  2. ^ a b (JA) showahistory, su geocities.jp. URL consultato il 27 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2010).
  3. ^ (EN) Gerontology Research Group, su grg.org. URL consultato il 27 gennaio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie