Miguel de Moncada

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Miguel de Moncada y Bou
Signore di Vilamarxant
Stemma
Stemma
PredecessoreGuillén Ramón de Moncada y Cardona
SuccessoreCatalina de Moncada y Bou
TrattamentoDon
NascitaValencia, 1535 circa
Mortedopo il 1590
DinastiaMoncada
PadreGuillén Ramón de Moncada y Cardona
MadreConstancia Bou
ConsorteLuisa Bou y Eixarc
FigliCatalina
ReligioneCattolicesimo
Miguel de Moncada y Bou

Viceré di Sardegna
Durata mandato1578-1584
Capo di StatoFilippo II di Spagna
PredecessoreGaspar Vicente Novella
SuccessoreGastón de Moncada y Gralla

Viceré di Sardegna
Capo di StatoFilippo II di Spagna
PredecessoreJerónimo Aragall
SuccessoreGaspar Vicente Novella

Viceré di Maiorca
Durata mandato1577-1578
Capo di StatoFilippo II di Spagna
Predecessore-
SuccessoreAntonio Doms

Dati generali
Suffisso onorificoDon
Miguel de Moncada y Bou
NascitaValencia, 1535 circa
Mortedopo il 1590
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Impero spagnolo
Anni di servizioXVI secolo
Gradocapitano
ComandantiLuis de Requesens, Giovanni d'Austria
GuerreGuerra di Las Alpujarras
BattaglieBattaglia di Lepanto
voci di militari presenti su Wikipedia

Miguel de Moncada y Bou, signore di Vilamarxant (in catalano Miquel de Montcada i Bou; Valencia, 1535 circa – dopo il 1590), è stato un nobile, politico e militare spagnolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nativo di Valencia[1], era figlio di Guillén Ramón, signore di Vilamarxant, e della di lui consorte Costancia Bou dei signori di Callosa d'en Sarriá e di Tárbena.[2] Suo zio paterno fu il cavaliere gerosolomitano Hugo de Moncada.[2] Contrasse matrimonio con la nobildonna Luisa Bou y Eixarc, sua parente, figlia di Honorat Cristòfol, signore di Callosa d'en Sarrià e di Tárbena, e da detta unione - che gli portò in dote le baronie di Callosa d'en Sarrià e di Tárbena - nacque una sola figlia, Catalina, che divenne moglie di Gastón de Moncada y Gralla, marchese di Aitona.

Nel 1568-71 fu a Granada sotto il comando di Luis de Requesens, dove l'esercito venne colà inviato dal re Filippo II di Spagna per sedare la rivolta dei moriscos.[3] In seguito prese parte alla Battaglia di Lepanto contro gli Ottomani, dove fu sotto il comando di Giovanni d'Austria.[3] Moncada fu inviato dal Re a Maiorca, dove per breve periodo, nel 1577-78, ricoprì l'incarico di viceré.[3] Sostituito da Antonio Doms nel governo viceregio maiorchino, fu mandato in Sardegna dove gli fu assegnato il medesimo incarico, che ricoprì per due volte dal 1578 al 1584, e dal 1586 al 1589.[3]

Da Viceré di Sardegna, Moncada convocò un parlamento nel 1583 e durante il secondo periodo del suo mandato iniziò ad affrontare due riforme essenziali per il futuro dell'isola: l'intensificazione delle opere destinate a fornire vera sicurezza all'intero perimetro costiero e un nuovo studio del modello di governo del Regno.[3] Alla carica viceregia, nel 1589 gli succedette il Marchese di Aitona, suo genero.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine di Santiago - nastrino per uniforme ordinaria

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Juan Florimon de Moncada y Díaz, barone di Chiva Otto di Moncada e Maza, barone di Aitona  
 
Costanza Díaz, signora di Vielza  
Pedro Ramón de Moncada y Vilaragut, barone di Aitona  
Marquesa de Vilaragut y Villanova Raimondo di Vilaragut e Mercer, conte di Olocau  
 
Filippa di Villanova  
Guillén Ramón de Moncada y Cardona, signore di Vilamarxant  
Hugo Folc de Cardona y Aragón, duca di Gandía Giovanni Raimondo Folch de Cardona e Luna, conte di Cardona  
 
Giovanna d'Aragona e Jiménez  
Beatriz de Cardona y Navarra  
Blanca de Navarra y Zúñiga, signora di Caparroso Íñigo Ortiz de Zúñiga  
 
Giovanna di Navarra  
Miguel de Moncada y Bou, signore di Vilamarxant  
? ?  
 
?  
?  
? ?  
 
?  
Constancia Bou  
? ?  
 
?  
?  
? ?  
 
?  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) V. Boix, Historia de la ciudad y reino de Valencia, vol. 2, Monfort, 1845, p. 429.
  2. ^ a b (CA) Gran Enciclopèdia Catalana, vol. 10, Grup Enciclopèdia Catalana, 1986, p. 225.
  3. ^ a b c d e Vidal.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]