Miela Reina

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Miela Reina

Miela Reina nata Maria Francesca Reina (Trieste, 31 agosto 1935Udine, 15 gennaio 1972) è stata un'artista e pittrice italiana.

«Miela Reina è una delle voci più importanti e significative dell'arte triestina del secondo Novecento. Come ha scritto Gillo Dorfles: “È molto più giusto affermare che Miela è stata la sola artista dell'area giuliana ad aver creato, nella breve stagione che va dagli anni Sessanta ai Settanta, un'opera non solo degna di essere ricordata e studiata, ma degna di essere considerata come una solitaria e inimitabile avventura della fantasia”»

All'artista è dedicato a Trieste il Teatro Miela.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia del Provveditore agli Studi Giuseppe Reina e della giornalista Aurelia Cesari, Miela Reina termina gli studi al liceo classico nel 1954 e sino al 1959 frequenta l'Accademia di belle arti di Venezia dove stringe amicizia con molte personalità artistiche tra cui i pittori trentini Davide Orler e Riccardo Schweizer. Viaggia in Sicilia, Francia, Spagna, Israele. 1958: espone in una prima mostra personale a Trieste e l'anno seguente inizia ad insegnare educazione artistica all'Istituto statale d'arte della stessa città.

  • 1961: partecipa all'Internazionale Kunstaustellung di Bayreuth e insieme al pittore Enzo Cogno dirige la Galleria La Cavana.
  • 1962-1963: personale a Udine; realizza opere decorative sulle motonavi “Guglielmo Marconi” e “Galileo Galilei”; entra a far parte di Arte Viva dove insieme a Enzo Cogno si occupa della sezione Arti visive.
  • 1964: insieme ai pittori Caraian, Chersicla, Cogno, Palcich e Perizi costituisce Raccordosei. Espone alla XV Biennale d'Arte Triveneta e si occupa di ulteriori opere decorative sulla motonave “Raffaello”.
  • 1965: mostre personali a Trieste, Genova, Palermo; con Raccordosei espone a Trieste e in Jugoslavia; dirige con Enzo Cogno e Carlo de Incontrera il Centro Arte Viva Feltrinelli.
  • 1966: con Enzo Cogno realizza le decorazioni sulla motonave “Italia”. Personale a Feltre e con Raccordosei espone a Trieste, Venezia e Pordenone.
  • 1967: mostre collettive a Trieste, Tarcento, Palermo; costruisce il Monumento al paracadutista per la mostra “L'uomo e lo spazio”, a Trieste, nell'ambito del Festival Internazionale di Fantascienza; espone con Arte Viva in Palazzo Costanzi a Trieste; realizza opere decorative per edifici pubblici triestini; viaggia in Germania.
  • 1968: mostra personale a Bari e varie collettive a Trieste, Udine, Gorizia, Graz, Lubiana, Gallarate; realizza, con Carlo de Incontrera e Emilio Isgrò, l'opera di teatro musicale da camera Liebeslied.
  • 1969: con il gruppo di Arte Viva partecipa agli allestimenti di Liebeslied a Gorizia e alla Biennale di Zagabria; personale a Zagabria; progetta insieme a Gigetta Semerani-Tamaro l'ambiente per “Il concerto” festival internazionale di musica elettronica programmato da Arte Viva; soggiorno a Londra.
  • 1970: con il Centro Operativo Arte Viva partecipa a vari progetti: InterVENTO, Postscriptum, nelle varie versioni sulla partitura di Carlo de Incontrera (Siegfried, Il Profeta velato, Critica d'arte, Caino e Abele); allestimenti di Postscriptum a Trieste, Milano, Osijek, Spalato; a Palermo con Sylvano Bussotti per la versione Caino e Abele; viaggio a Cuba.
  • 1971: mostre personali a Zagabria e a Firenze; Espone con Enzo Cogno a Copenaghen, Aarhus e Como; dipinge la partitura di Carlo de Incontrera La pazienza del violoncello (esecuzioni a Imola, Trieste, Parigi, Berlino], Stoccarda, Amburgo, Stoccolma, Como, Zagabria); Ottava dopo Ottava a Trieste e a Como; Vademecum (con Carlo de Incontrera) alla Biennale di Zagabria e all'Autunno Musicale di Como; numerosi altri progetti e interventi in concerti del Centro Operativo Arte Viva (a Trieste, a Como); Liebeslied e Postscritum a Udine e Messina.
  • 1972: mentre sta mettendo a punto un'ampia mostra personale antologica, il 15 gennaio improvvisamente muore.

Mostre postume[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gillo Dorfles, Preferenze critiche. Uno sguardo sull'arte visiva contemporanea., collana Nuova Biblioteca Dedalo, Dedalo, Dedalo, 1993.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

L'opera omnia di Miela Reina è documentata presso il Centro Regionale di Catalogazione di Villa Manin (http://beniculturali.regione.fvg.it/)

Controllo di autoritàVIAF (EN74724933 · ISNI (EN0000 0000 2569 1451 · SBN SBLV173435 · ULAN (EN500343247 · LCCN (ENn80159574 · GND (DE122052838 · CONOR.SI (SL186921315 · WorldCat Identities (ENlccn-n80159574
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