Michele Sangineto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Michele Sangineto (Albidona, 23 ottobre 1944) è un liutaio italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Michele Sangineto nasce ad Albidona, in provincia di Cosenza, nel 1944.

Il padre Ercole era originario di Torano Castello, sempre nel cosentino, mentre la madre era albidonese. Michele è l'ultimo di tre fratelli, cresciuti in una umile famiglia nel culto della dignità, della ricerca di un miglioramento sociale, ma educato anche alla curiosità e alla socialità.[1]

All'età di venticinque anni si trasferisce in Brianza, dove lavora un anno come operaio. Dopodiché fa ritorno ad Albidona e così consegue il diploma di maestro d'arte a Castrovillari, con specializzazione in ebanisteria.

Poi torna in Brianza, dove nel 1973 gli viene offerto l'insegnamento all'Istituto Statale d'Arte di Monza, oggi liceo artistico "Nenni Valentini", dove sarà docente di ebanisteria e laboratorio del linguaggio logico per 36 anni.

Col passare degli anni si specializza nella costruzione di strumenti musicali della tradizione europea, acquisendo così sempre maggiore riconoscimento internazionale: arpe celtiche, bardiche, arpe viggianesi, salteri a pizzico, a percussione e ad arco, organistrum, vielle, organi portative e altri strumenti tratti da dipinti, affreschi e schizzi di grandi maestri del Rinascimento italiano.[2]

Racconterà di aver intrapreso questa passione dopo aver incontrato un ragazzo che aveva in mano uno strumento rotto, uno zanza, che lui poi aggiustò.[3]

Celebri gli strumenti realizzati a partire dai disegni di Leonardo contenuti nel Codice Atlantico, da cui ha tratto la viola organista, e nel Codice di Madrid, da cui ha tratto la pila a vento continua. E inoltre il tamburin de Béarn, un tamburo a corde percosse unito ad un flauto chiamato galoubet, tratto dal dipinto La liberazione di Andromeda (1510-1513), di Piero di Cosimo. Poi, la ribeca di canna lacustre, tratta dall'affresco di Gaudenzio Ferrari, nella cupola di Santa Maria dei Miracoli di Saronno (1534-1538), in cui è raffigurato un concerto di angeli. Infine, l'organistrum realizzato a partire dal bassorilievo della porta di Santiago de Compostela, che risale all’XI secolo.[4]

I suoi strumenti sono stati esposti in varie prestigiose mostre: al Royal College of Music di Londra, al Louvre di Parigi, alla Galleria degli Uffizi di Firenze, al Castello di Buda di Budapest, a Greenwich, a Bellinzona, a Vigo, a Bruges, a Burghausen, a Brandenburgo, a Saint Chartier, a Dinan, a Lorient, a Saint Jean du Gard, a Vanves.[5]

Le sue arpe e i suoi salteri sono stati suonati e apprezzati da alcuni tra i più grandi interpreti mondiali di musica celtica, come Alan Stivell, Derek Bell (musicista dei Chieftains), Alexander Bonivento, Vincenzo Zitello e Stefano Corsi.

Dal 1988 al 1991 ha organizzato a Monza quattro edizioni di "Suoni di antichi strumenti", un festival musicale della tradizione medievale e popolare, a cui hanno partecipato arpisti del calibro di Nicanor Zabaleta e Alan Stivell. Ha coordinato inoltre serate in memoria degli etnomusicologi Roberto Leydi, Diego Carpitella e Michele Straniero.[5]

Nel 2000 fonda con la moglie Paola e i due figli Caterina e Adriano il quartetto dell'Ensemble Sangineto.[6]

Nel 2012 realizza e dona al comune di Villasanta, dove vive, un’arpa che ha svettato a lungo nella rotatoria di via Leonardo da Vinci. Rubata nel 2019, è stata nuovamente donata nel 2021.[7]

Nella sua casa-laboratorio, ospita una collezione di 250 strumenti musicali antichi ed etnici.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carlo Vittone, Monzesi, a cura di Franco Isman, Vittone editore & Pivetta partners, 2002.
  2. ^ Ensemble Sangineto, su ensemblesangineto.com.
  3. ^ Michele Sangineto - Intervista di Carlo Vittone, su arengario.net.
  4. ^ Gabriele Cereda, Michele Sangineto, il Signore delle arpe, ricrea con il legno gli strumenti di Leonardo, in Repubblica, 13 febbraio 2017.
  5. ^ a b c Michele Sangineto, artista liutaio di strumenti musicali antichi e popolari, su blogfoolk.com.
  6. ^ Ensemble Sangineto, su ensemblesangineto.com.
  7. ^ Michele Boni, Villasanta: dopo il furto del 2019 ritorna la “rotonda dell’arpa”, in Il Cittadino, 23 giugno 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]