Michele Perriello

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Michele Perriello
NascitaSan Chirico Nuovo, 10 gennaio 1916
MorteSollum, 16 giugno 1941
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Anni di servizio1937-1941
GradoSergente
GuerreGuerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 1 (1935-1941)[1]
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Michele Perriello (San Chirico Nuovo, 10 gennaio 1916Sollum, 16 giugno 1941) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a San Chirico Nuovo, in provincia di Potenza, il 10 gennaio 1916, figlio di Antonio e Angela Maglietto. Si arruolò nel Regio Esercito nel maggio 1937 e nell'ottobre dello stesso anno chiese, ed ottenne, di partire volontario per combattere nella guerra di Spagna in forza al XXVIII Battaglione complementi del 48º Reggimento fanteria "Ferrara".[2] Arrivato nella penisola iberica fu assegnato al 1º Reggimento della Divisione d'assalto "Littorio".[2] Rientrò in Italia nel giugno 1939, decorato con una Medaglia d'argento al valor militare, per essere congedato.[2] Il 17 giugno 1940, poco dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, fu richiamato in servizio attivo, riassegnato al 48º Reggimento fanteria, venendo promosso caporale maggiore.[2] Nel gennaio 1941 fu trasferito al 62º Reggimento fanteria "Sicilia" della 102ª Divisione motorizzata "Trento", venendo promosso sergente ed assegnato al battaglione d'assalto.[2] Nel marzo dello stesso anno partì per l'Africa Settentrionale Italiana.[2] Cadde in combattimento a Sollum il 16 giugno, mentre faceva fuoco con un cannone anticarro contro dei carri armati britannici.[2] Per onorarne il coraggio in questo frangente fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

A Michele Perriello è intitolata la via principale del suo paese natale ed il plesso scolastico omnicomprensivo di Cesano.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una squadra esploratori attaccato e circondato da forze nemiche preponderanti, le contrattaccava con lancio di bombe a mano volgendole in fuga. Benché ferito, visto cadere il tiratore di un pezzo anticarro, lo sostituiva e continuava il fuoco contro carri armati nemici avanzanti. Caduti i compagni, solo, ed ancora circondato, impavido accanto all'arma, rifiutava la resa, persistendo nell'impari lotta fino a quando, colpito mortalmente, si abbatteva vicino al cannone. Fulgido esempio di virtù guerriere e altissima fede. Sollum (A.S.), 16 giugno 1941.[4]»
— Regio Decreto 2 ottobre 1942[5]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante un attacco di posizione fortemente difesa, accortosi che sul fianco di una quota vicina, un'arma automatica avversaria disturbava l'avanzata del reparto, con audace iniziativa e grande sprezzo del pericolo, da solo, approfittando del terreno boscoso, con ardito colpo di mano riusciva a catturare il tiratore nemico, impadronendosi anche di un fucile mitragliatore e di una mitragliatrice. Quota 380 di San Chirico a Tarras, 26 gennaio 1939

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 683.
  2. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  3. ^ Scuola intitolata ad Enzo Biagi. Il prefetto blocca tutto, su blitzquotidiano.it, 26 settembre 2009. URL consultato il 15 ottobre 2009.
  4. ^ PERRIELLO Michele. Medaglia d'oro al valor militare, su quirinale.it.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti il 4 novembre 1942, Guerra, registro 41, pag. 211.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 1 (1935-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]