Michele Macrì

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Michele Macrì
NascitaBianco, 1920
MorteMonginevro, 20 giugno 1940
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto53º Reggimento fanteria
Anni di servizio1922-1940
GradoSergente
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Michele Macrì (Bianco, 1920Monginevro, 20 giugno 1940) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Bianco, provincia di Reggio Calabria, nel 1920, figlio di Francesco e Giuseppina Falduto.[2] Di professione agricoltore, lasciò la coltivazione dei campi e si arruolò volontario nel Regio Esercito il 31 marzo 1939 in qualità di allievo sottufficiale, assegnato a frequentare a Scuola del 51º Reggimento fanteria di stanza a Rieti.[2] Nel febbraio dell'anno successivo venne promosso sergente. Destinato a prestare servizio presso il 53º Reggimento fanteria della 2ª Divisione fanteria "Sforzesca" fu assegnato alla 11ª Compagnia, assumendo il comando di una squadra di fucilieri con la quale, dall'11 giugno 1940 prese parte alle operazioni di guerra sulla fronte occidentale.[2] Cadde in combattimento a Bois de la Prairie, sul Monginevro, il 20 giugno, e fu successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una squadra fucilieri, si slanciava di iniziativa, alla testa dei suoi fanti, con somma risolutezza ed assoluto sprezzo del pericolo, all’attacco di una munita posizione avversaria. Dopo aver scavalcato con eroica audacia il reticolato nemico, si apprestava con indomito valore a penetrare nel cuore della difesa avversaria, quando veniva violentemente battuto dalle rabbiose raffiche di una mitragliatrice, che arrestava l’impeto travolgente dei suoi uomini. Senza perdersi d’animo, infiammato di patrio ardore, incitava i superstiti della squadra all’assalto, e dandone per primo l’esempio, riduceva al silenzio con fulmineo lancio di bombe a mano, l’arma nemica, raggiungendo la posizione. Nell’atto eroico, cadeva colpito a morte sulla trincea nemica, col grido di « Savoia » sulle labbra. Fulgido esempio di coraggio, di amore di Patria e di alto senso del dovere, esaltato dallo stesso nemico che, ammirato, dava alla salma onorevole sepoltura, con l’onore delle armi. Bois de la Prairie (Monginevro) (Fronte occidentale), 20 giugno 1940.[4]»
— Regio Decreto 17 luglio 1942.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.393.
  2. ^ a b c Combattenti Liberazione.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.12 del 14 gennaio 1961, pag.196.
  4. ^ Quirinale.it.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti il 3 settembre 1942, guerra registro 34, foglio 290.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 393.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]