Michele Lanza (diplomatico)

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Michele Lanza
1958, Rabat, L'Amb. Michele Lanza in occasione delle presentazione delle sue Credenziali (da Immaginario Diplomatico)

Ambasciatore d'Italia in Danimarca
Durata mandato2 maggio 1968 –
1972
PredecessoreLuciano Conti
SuccessoreGiulio Pascucci Righi

Ambasciatore d'Italia in India
Durata mandato12 maggio 1965 –
1 maggio 1968
PredecessoreJusto Giusti del Giardino
SuccessoreMaurizio de Strobel di Fratta e Campocigno

Ambasciatore d'Italia in Marocco
Durata mandato14 maggio 1958 –
1963
PredecessoreRenato Bova Scoppa
SuccessoreNicolò Di Bernardo

Ambasciatore d'Italia in Iraq
Durata mandato17 luglio 1954 –
1958
PredecessoreGuelfo Zamboni
SuccessoreRenato Della Chiesa d'Isasca

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Torino
ProfessioneDiplomatico

Michele Lanza (Torino, 8 giugno 1906Madrid, 15 novembre 1973) è stato un diplomatico e storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureatosi in giurisprudenza nel 1928, iniziò la carriera diplomatica nel 1930. Ebbe subito l'incarico di segretario d'ambasciata in importanti delegazioni: a Mosca (1931-1934), Londra (1934-1937), Tunisi (1937-1939) e Berlino (1939-1943)[1].

Giunto nella capitale tedesca il 20 ottobre 1939, quando la Germania era ormai in guerra da cinquanta giorni, raccolse le confidenze dell'ambasciatore Bernardo Attolico, che poi riportò nel libro Berlino, Ambasciata d'Italia, 1939-1943: «Sono riuscito a preservare il nostro Paese dalla guerra, ma Ribbentrop non me lo ha mai perdonato. Vuole la mia testa, e il Duce gliela darà»[2].

Arrestato dai nazisti dopo l'8 settembre per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò e consegnato all'Italia alle autorità fasciste, raggiunge la Valsesia ed entrato nel movimento partigiano è incaricato dei collegamenti fra Brigate Garibaldi e gli agenti britannici e americani in Svizzera.

Ritornato a Roma nel luglio del 1945, è addetto alla preparazione dei dibattiti delle Conferenza della pace di Parigi alla quale partecipa come segretario della delegazione italiana. È poi consigliere d'ambasciata ad Ankara (1947-50) e ad Atene (1950-53). Capo dell'ufficio "Jugoslavia" al ministero degli Affari Esteri, partecipa ai negoziati per la soluzione del problema di Trieste (1953-54)[1].

Successivamente è ministro plenipotenziario e poi ambasciatore a Baghdad (1954-58) e in Marocco (1958-63); capo della delegazione italiana alla Conferenza per il commercio e lo sviluppo (UNCTAD) a Ginevra; ambasciatore a New Delhi (1965-68) e a Copenaghen (1968-72) ove ebbe termine la sua carriera[1].

Ha pubblicato libri sotto il proprio nome e con lo pseudonimo di Mario da Baranca e Leonardo Simoni[3].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Michele Lanza (Pseudonimo Miki Lanza), I Primi Insetti, Torino, Ciriè, Tipografia Capellas, 1920.
  • Michele Lanza (Pseudonimo Miki Lanza), Il Pianto del Volga ed altre leggende dell'antica Russia, Torino, Fratelli Treves, 1925.
  • Michele Lanza (Pseudonimo Mario Da Baranca), Germania e Russia, 1921-1941, 20 anni di storia diplomatica, Milano, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, 1942.
  • Michele Lanza (Pseudonimo Leonardo Simoni), Berlino, Ambasciata d'Italia, 1939-1943, Roma, Migliaresi, 1946.
  • Berlin, Ambassade d'Italie, Robert Laffont, Collection Pavillons, Paris, 1947, pp. 493. (Pseudonyme Leonardo Simoni)
  • Roma e l'Eredità di Alessandro – Gli esordi dell'espansionismo Romano in oriente, Edizioni di Comunità, Milano, 1971.
  • Rom og arven efter Alexander, Olivetti Litteraturfond, 1971.
  • Michele Lanza, Madama di Serracuore. Quasi una fantasia, Biella, Ramella Tipografi, 1972.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ministero degli Affari Esteri, Annuario Diplomatico della Repubblica italiana 1963, Roma, 1963, pag. 429
  2. ^ Michele Lanza (Pseudonimo Leonardo Simoni), Berlino, Ambasciata d'Italia, 1939-1943, Roma, Migliaresi, 1946.
  3. ^ Scheda biografica - Penna del diplomatico, su baldi.diplomacy.edu. URL consultato il 16 settembre 2020.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN47780531 · ISNI (EN0000 0001 1636 1482 · LCCN (ENno2013109897 · GND (DE127331794
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