Michelangelo Frammartino

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Michelangelo Frammartino (Milano, 1968) è un regista e sceneggiatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1968 a Milano da genitori calabresi originari di Caulonia, i suoi non gli impartiscono un'educazione religiosa, non battezzandolo nemmeno.[1] Studia architettura al Politecnico di Milano e poi cinema alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti.[1] Comincia a lavorare nel mondo della videoarte realizzando videoinstallazioni come La casa delle belle addormentate (1997), ispirata da Kawabata e prodotta da Filmmaker Doc.[1] Dirige anche diversi cortometraggi, tra cui Scappa Valentina (2001).[1]

Con 5000 euro provenienti principalmente da un premio in denaro vinto al Bellaria Film Festival e una cinepresa 16mm in prestito alla Civica, gira il suo lungometraggio d'esordio, Il dono (2003), che ambienta nel paese natale dei genitori.[1] A causa delle ristrettezze di budget, Frammartino lavora sul set anche come attrezzista e runner, mentre il film finito viene presentato in video all'Infinity Festival; l'interessamento di ItaliaCinema, Rai e Lab80 permetterà al regista di realizzarne una copia in 35mm da proiettare al Festival di Locarno.[1] Nel frattempo, per mantenersi, insegna cinema alla Civica e all'Istituto Europeo di Design.[1]

Nel 2010 scrive e dirige Le quattro volte, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes e anch'esso girato in Calabria.

Dal 2005 insegna istituzioni di regia all'Università degli Studi di Bergamo. Attualmente[quando?], tiene un Laboratorio di videoarte e installazioni audiovisive all'Università IULM. Nel dicembre 2013 ha tenuto un workshop presso l'Università della Calabria. Dal 2016 collabora regolarmente con il CISA (Conservatorio Internazionale di Scienze di Audiovisive con sede a Locarno), dove insegna regia e segue come tutor i cortometraggi di post-diploma.

Dopo aver lavorato fino al 2015 ad un altro film non concretizzatosi, nel 2021, a undici anni da Le quattro volte, presenta il suo terzo lungometraggio, Il buco, in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia[2], dove riceve dieci minuti di applausi e il plauso della critica, vincendo inoltre il Premio speciale della giuria.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Tracce (1995)
  • L'occhio e lo spirito (1997)
  • BIBIM (1999) - co-diretto da Cafi Mohamud
  • Scappa Valentina (2001)
  • Io non posso entrare (2002)
  • Alberi (2013)

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Videoinstallazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Presenze s-connesse (1995)
  • Ora (1995)
  • La casa delle belle addormentate (1997)
  • Film (1998)
  • Alberi (2013)
  • Sguardi in macchina (2013)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Luca Mosso, Il miracolo di Frammartino, in La Repubblica, 14 agosto 2003, p. 7. URL consultato il 31 luglio 2021.
  2. ^ Arianna Finos, Venezia 78, Frammartino: "Che sorpresa gareggiare con il mio film sotterraneo", in La Repubblica, 27 luglio 2021. URL consultato il 31 luglio 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN183796551 · ISNI (EN0000 0003 5630 1649 · LCCN (ENno2011144011 · GND (DE1021061670 · BNE (ESXX5208048 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2011144011