Michel Vion

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Michel Vion nel 2011

Michel Vion (Moûtiers, 22 ottobre 1959) è un dirigente sportivo ed ex sciatore alpino francese, campione del mondo nella combinata a Schladming 1982, presidente della Federazione sciistica della Francia dal 2010 al 2021 e segretario generale della Federazione internazionale sci e snowboard dal 2021.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera sciistica[modifica | modifica wikitesto]

Michel Vion
Nazionalità Bandiera della Francia Francia
Altezza 180 cm
Peso 78 kg
Sci alpino
Specialità Discesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata
Termine carriera 1985
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali 1 0 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Sciatore specialista della combinata originario di Pralognan-la-Vanoise[senza fonte], Michel Vion ottenne il primo risultato di rilievo in Coppa del Mondo l'8 dicembre 1979 a Val-d'Isère, giungendo 3º in combinata alle spalle dei gemelli statunitensi Phil e Steve Mahre. Il 5 febbraio 1982, nella stessa specialità, ai Mondiali di Schladming si laureò campione del mondo precedendo lo svizzero Peter Lüscher e l'austriaco Anton Steiner; ai XIV Giochi olimpici invernali di Sarajevo 1984, sua unica partecipazione olimpica, si classificò 25º nella discesa libera e non concluse né lo slalom gigantelo slalom speciale.

Il 21 gennaio 1985 a Wengen, in Svizzera, salì per l'ultima volta sul podio in Coppa del Mondo, in combinata, vincendo l'unica gara di carriera davanti al tedesco occidentale Peter Roth e a Lüscher, riuscendo a conquistare il Trofeo del Lauberhorn. Nella stessa stagione venne convocato per i Mondiali di Bormio 1985, dove si classificò 5º nella combinata; ottenne l'ultimo piazzamento della sua attività agonistica il 16 febbraio dello stesso anno, chiudendo al 10º posto lo slalom speciale di Coppa del Mondo disputata a Kranjska Gora.

Carriera dirigenziale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro ha lavorato come direttore tecnico per lo sci alpino (1992-1999) e come direttore sportivo generale (1999-2001) nei quadri della Federazione sciistica della Francia; membro del direttivo della Federazione francese dal 2002, nel 2004 è entrato anche nel consiglio della Federazione Internazionale Sci e ha mantenuto l'incarico fino al 2008[1]. Nel 2010 è stato nuovamente eletto nel consiglio FIS e, il 26 giugno, è diventato presidente della Federazione francese, succedendo ad Alain Méthiaz[1][2]; nel giugno 2021 è stato nominato segretario generale della Federazione Internazionale Sci sotto la presidenza di Johan Eliasch[1].

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2001 al 2005 è stato direttore sportivo della Dynastar; dal 2005 al 2009 ha ricoperto lo stesso incarico per l'intero gruppo Skis Rossignol, del quale fa parte la stessa Dynastar[1].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 35º nel 1982
  • 3 podi (tutti in combinata):
    • 1 vittoria
    • 1 secondo posto
    • 1 terzo posto

Coppa del Mondo - vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Data Località Paese Specialità
21 gennaio 1985 Wengen Bandiera della Svizzera Svizzera KB

Legenda:
KB = combinata

Campionati francesi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Michel Vion Appointed FIS Secretary General, su fis-ski.com, 22 giugno 2021. URL consultato il 26 agosto 2022.
  2. ^ (FR) Michel Vion, nouveau président de la FFS, su toutleski.com, 26 giugno 2010. URL consultato il 26 agosto 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Michel Vion, su fis-ski.com, FIS. Modifica su Wikidata
  • (EN) Matteo Pacor, Michel Vion, su Ski-DB.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) Michel Vion, su Olympedia. Modifica su Wikidata
  • (EN) Michel Vion, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017). Modifica su Wikidata