Miangul Jahan Zeb

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Miangul Jahan Zeb
Wāli di Swat
In carica19491969
Incoronazione12 dicembre 1949
PredecessoreMiangul Abdul Wadud
SuccessoreTitolo abolito
NascitaSaidu Sharif, 5 giugno 1908
MorteSaidu Sharif, 14 settembre 1987
DinastiaKhatana
PadreMiangul Abdul Wadud
Religioneislam

Miangul Jahan Zeb (Saidu Sharif, 5 giugno 1908Saidu Sharif, 14 settembre 1987) è stato un principe pakistano. È stato Wāli di Swat dal 1949 al 1969.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Jahan Zeb, nato a Saidu Sharif il 5 giugno 1908, era il primogenito del wali Miangul Abdul Wadud di Swat. Studiò all'Islamia Collegiate School di Peshawar ed all'Islamia College, parte dell'Università di Peshawar.[1] Ebbe quattro figli e una figlia dal suo matrimonio, dei quali Miangul Aurang Zeb, il suo primogenito, diventò governatore di Khyber Pakhtunkhwa e del Belucistan.[2].

Il regno[modifica | modifica wikitesto]

Jahan Zeb fu nominato principe ereditario dal padre nel 1933 e poté salire al trono di Swat dopo l'abdicazione del padre nel 1949. Jahan Zeb salì al trono con solenne cerimonia il 12 dicembre 1949.[3] Nel 1951, gli venne conferito il titolo di Ghazi-e-Millat e il saluto a salve di cannone ereditario.

Il ruolo del wāli era di re e capo religioso dello stato di Swat, primo ministro, comandante in capo dell'esercito e ministro del tesoro, disponendo quindi di ampi poteri personali.[3] Tra le sue prime riforme vi fu quella della giustizia, con lo snellimento delle pratiche burocratiche; migliorò poi il sistema dei qala (forti) per dare sicurezza e protezione al suo popolo. Migliorò anche le linee ferroviarie, stradali e telefoniche.[4]

Jahan Zeb pose una particolare attenzione all'educazione. Prima del suo avvento Swat non disponeva di un moderno sistema di educazione: suo padre aveva gettato le basi per la costruzione di un buon sistema, ma fu Miangul Jahan Zeb a svilupparlo. Fondò delle scuole per ragazze a Saidu Sharif che furono tra le prime nell'area,[3] e per i maschi fondò il Jahanzeb College che ebbe notevole importanza in tutta la regione. Diede inoltre il permesso dell'apertura di una scuola cattolica per ragazze a Sangota.[5]

Miangul Jahan Zeb si prodigò anche per preservare la storia del suo paese e studiare e valorizzare il patrimonio archeologico. Nel 1955 invitò una missione archeologica italiana sotto la guida del noto archeologo Giuseppe Tucci nello Swat.[6][7] Nel 1958 sponsorizzò la costruzione dello Swat Museum, in cui sono esposti numerosi artefatti dell'arte del Gandhara.[8][9]

Nel 1969, quando il partito nazionalista pakistano abolì definitivamente il ruolo dei principi aristocratici in funzioni di governo nel Pakistan, a Jahan Zeb furono tolti titolo e trono e si ritirò a vita privata.

Jahan Zeb morì il 14 settembre 1987 a Saidu Sharif.[10] Ai suoi funerali prese parte il primo ministro pakistano Muhammad Khan Junejo ed altri alti ufficiali dello stato. Venne sepolto nel mausoleo della sua famiglia a Saidu Sharif.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Crescente di Eccellenza (Pakistan) - nastrino per uniforme ordinaria
Compagno dell'Ordine dell'Impero Indiano (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia del giubileo d'argento di Giorgio V - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia dell'indipendenza del Pakistan - nastrino per uniforme ordinaria

Accademiche[modifica | modifica wikitesto]

Laurea honoris causa in legge - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in legge

Posizioni militari onorarie[modifica | modifica wikitesto]

Forza militare Unità Posizione Anno
Esercito pakistano
Esercito Maggiore generale 1955

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b http://www.nihcr.edu.pk/Latest_English_Journal/pjhc%2035-1,%20(2014)%20Final%2022.6.15/6%20Swat%20State,%20Fakhar%20ul%20Islam.pdf Template:Bare URL PDF
  2. ^ Notification, Miangul Amirzeb (PDF), su na.gov.pk, National Assembly of Pakistan. URL consultato il 13 maggio 2014.
  3. ^ a b c Riaz Aamir, Malakand under Siege, in Daily Jang, Rawalpindi, 5 luglio 2009. URL consultato il 20 aprile 2014.
  4. ^ zebun-Nisa Jilani e Zeenat Ahmad, Our Swat – Gone with the Wind, su swatreliefinitiative.wordpress.com, Swat relief initiative.
  5. ^ Fazal Khaliq, Last ruler of Swat: Jahanzeb, a visionary who educated and loved his people, The Express Tribune, 26 settembre 2011. URL consultato il 15 gennaio 2014.
  6. ^ (June 06, 2016). Miangul Jahanzeb remembered as visionary ruler of Swat. Dawn.
  7. ^ Hamad Ali, Syed (January 24, 2018). Preserving Pakistan’s archeological heritage. Gulf News.
  8. ^ Khaliq, Faisal (July 21, 2010). Swat’s Gandhara heritage waits to be protected. The Express Tribune.
  9. ^ Swat’s Gandhara heritage waits to be protected Fazal Khaliq, 21 July 2010
  10. ^ www.valleyswat.net/literature/papers/Administrative_System_of_Swat.pdf

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dr. Sultan-I-Rome, Swat State under the Walis (1917–69), Ph.D. Dissertation, P 28-35
  • Miangul Jehanzeb, The Last Wali of Swat, as told to Fredrik Barth. Norwegian University Press/Universitetsforlaget AS, Oslo, 1985

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Wāli di Swat Successore
Miangul Abdul Wadud 1949-1969 Titolo abolito
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie