Melitta Schenk Gräfin von Stauffenberg

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Melitta Schenk Gräfin von Stauffenberg
Nascita1903
Morte1945
Cause della morteincerte
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania nazista
Forza armataLuftwaffe
Anni di servizio1939-1945
GradoCapitano
GuerreSeconda guerra mondiale
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Melitta Schenk Gräfin von Stauffenberg (Krotoszyn, 9 gennaio 1903Straßkirchen, 8 aprile 1945[1]) è stata un'aviatrice e ingegnere tedesca in ambito civile e militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La tomba della famiglia Stauffenberg a Lautlingen (Albstadt)

Nacque da Michael Schiller, funzionario pubblico, ebreo discendente da una famiglia di commercianti di pellami e successivamente convertitosi al protestantesimo[2] e da Margaret Eberstein originaria di Bromberg.

Al termine della prima guerra mondiale, in seguito alla cessione della Posnania alla Polonia, la famiglia si trasferì in Slesia a Hirschberg, dove Melitta nel 1922 conseguì il diploma di maturità, iniziando poi gli studi universitari in fisica tecnica[2] a Monaco di Baviera presso l'Università tecnica di Monaco dove si laureò con lode nel 1927. Fu l'unica donna del suo corso[3]. Dal 1928 e per i successivi otto anni lavorò come ingegnere presso la Deutsche Versuchsanstalt für Luftfahrt (centro sperimentale per l'aviazione), a Berlino, Qui si occupò di aerodinamica delle ali e di studi sui sistemi di propulsione[2]: in particolare, tra il 1934 e il 1935 compì esperimenti nelle gallerie del vento per studiare l'aerodinamica e i propellenti.[3]

Nel 1937, a Berlino, sposò Alexander Schenk Graf von Stauffenberg, docente di storia antica che aveva conosciuto nel 1937. Alexander era il fratello maggiore di Claus von Stauffenberg, l'ufficiale che svolse un ruolo di primo piano nella progettazione ed esecuzione dell'attentato del 20 luglio 1944 contro Adolf Hitler. La coppia tentò di nascondere le origini ebraiche di Melitta, che vennero però scoperte da uno zelante funzionario del Partito Nazionalsocialista. Secondo la legge sulla cittadinanza, promulgata nel 1935, avendo il padre ebreo, la von Stauffenberg venne classificata come per metà ebrea[3](Halbjüdin). Dal 1936 la von Stauffenberg lavorava, con incarichi di natura militare per la Askania a Berlino, si occupava dello sviluppo di sistemi di guida automatica e sistemi di mira per bombardieri, effettuò numerosi voli sperimentali e nel 1937 entrò in possesso del brevetto di volo per tutte le classi di velivoli così come per il volo a vela e per quello acrobatico. Nel 1936 prese parte all'esibizione di volo acrobatico organizzata in occasione dei Giochi Olimpici a Berlino, a bordo di un Heinkel He 70 si esibì nel Olympiade Grossflugtag[4] all'aeroporto di Tempelhof. Nel 1938 venne inviata, insieme alla pilota sportiva per Elly Beinhorn ad un meeting internazionale di volo a Chigwell (Inghilterra)[2].

Data l'importanza per la Germania di disporre di validi tecnici nelle attività di progettazione di aerei da combattimento, la richiesta inoltrata dalla Stauffenberg del riconoscimento della parità di razza fu accolta e nel 1941 fu dichiarata "ariana per meriti"[5]. Totalizzò più di 2500 test di volo da 4000 a 1000 metri.[6]

Nel corso della seconda guerra mondiale raggiunse nella Luftwaffe il grado di capitano e nel 1943 fu insignita della Croce di Ferro di II classe conferitale da Hermann Göring[7].

Il 20 luglio 1944, Claus Schenk von Stauffenberg, cognato della Stauffenberg, fu l'esecutore dell'attentato a Hitler noto come Operazione Valchiria: questo condusse all'esecuzione dell'attentatore e all'arresto di tutta la sua famiglia compresa Melitta Stauffenberg e il marito, che fu inviato in un campo di prigionia. Melitta Stauffenberg fu invece rilasciata e reintegrata nel suo ruolo alla Luftwaffe, ritenuto cruciale per l'esercito tedesco.

L'8 aprile 1945, poche settimane prima della fine della guerra, mentre era al comando di un Bücker Bü181 Bestmann in volo di trasferimento verso il sud della Germania, fu abbattuta da un aereo statunitense. Morì poco dopo per la gravità delle ferite. La sua casa fu distrutta dai bombardamenti della RAF e ancor oggi non è possibile sapere se lei avesse avuto un ruolo nell'Operazione Valchiria, o se, come qualcuno ha ipotizzato, avesse dovuto occuparsi della fuga del cognato.[3]

Dal matrimonio con Alexander Schenk Graf von Stauffenberg non nacquero figli.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Melitta Schenk Gräfin von Stauffenberg fu la seconda donna decorata con il titolo di "capitano aviatore" (Flugkapitän). Le fu inoltre assegnata la Croce di Ferro di II classe, l'insegna di combattimento al fronte della Luftwaffe (Frontflugspange) e quella di Pilota-osservatore (Flugzeugführer- und Beobachterabzeichen) in oro con diamanti[4].

Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
Frontflugspange - nastrino per uniforme ordinaria
Frontflugspange
Flugzeugführer- und Beobachterabzeichen - nastrino per uniforme ordinaria
Flugzeugführer- und Beobachterabzeichen

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Tod bei Straßkirchen: Das tragische Ende der Melitta Schenk Gräfin von Stauffenberg, su wochenblatt.de. URL consultato il 15 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2017).
  2. ^ a b c d (DE) Schenk von Stauffenberg, Melitta Klara, geborene Schiller, su deutsche-biographie.de. URL consultato il 20 settembre 2017.
  3. ^ a b c d (EN) Melitta von Stauffenberg, in airbusgroup. URL consultato il 29 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2017).
  4. ^ a b The Women Who Flew for Hitler: The True Story of Hitler's Valkyries, Clare Mulley, ed. Pan Macmillan, anno 2017, vedi Google books
  5. ^ (DE) Lebensläufe: Frau im Sturzflug, su spiegel.de. URL consultato il 17 gennaio 2017.
  6. ^ (EN) Helena Page Schrader, Sisters in Arms: The Women Who Flew in World War II, Pen and Sword, 30 maggio 2006, ISBN 9781473818279. URL consultato il 29 settembre 2017.
  7. ^ http://www.hpmelle.de/stauffenberg/melitta.html

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Thomas Medicus, Melitta von Stauffenberg: Ein deutsches Leben, Rowohlt Verlag GmbH, 2012.
  • Gerhard Bracke, Melitta Gräfin Stauffenberg: Das Leben einer Fliegerin, Langen Mueller Herbig, 2016.
  • Ernst Probst, Melitta Schenk Gräfin von Stauffenberg - Deutsche Fliegerheldin mit Gewissensbissen, GRIN, 2012.
  • Ernst Probst e Heiko Peter Melle, Sturzflüge für Deutschland: Kurzbiografie der Testpilotin Melitta Schenk Gräfin von Stauffenberg, GRIN, 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN67266989 · ISNI (EN0000 0000 3421 1739 · LCCN (ENn91081992 · GND (DE119036134 · J9U (ENHE987007355538105171 · WorldCat Identities (ENlccn-n91081992