Maximiliane Ackers

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Maximiliane Ackers (Saarbrücken, 24 settembre 1896Glonn, 17 aprile 1982) è stata un'attrice e scrittrice tedesca omosessuale nota per aver scritto narrativa lesbica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ackers era in principio un'attrice teatrale e di cabaret a Göttingen, Riga e Berlino.[1] Nei primi anni '20, Ackers iniziò a lavorare nel cinema, scrivendo e recitando nel film muto Brennendes Land.[2][3] Nel 1921, fece parte del cast di Florentinische Nächte: Die Abenteuer der Gräfin da Costa, scritto da Heinrich Heine.[2][4]

Ackers si trasferì ad Hannover nel 1927 con la sua compagna, l'artista Irma Johanna Schäfer; si stabilirono nella piccola città di Glonn nel 1935. Ackers morì a Glonn nel 1982.[1]

Egon Schiele, Zwei Freundinnen, acquerello, 1915, Szépmüvészeti Múzuem, Budapest

Freundinnen[modifica | modifica wikitesto]

Ackers scrisse Freundinnen: Ein Roman (unter Frauen) ("Amiche: un romanzo (sulle donne)"), pubblicato ad Hannover nel 1923 e nel 1925, e a Berlino nel 1927 e nel 1928.[5][6][7][8][9] Il romanzo esplora il desiderio lesbico nell'ambiente artistico e teatrale della Berlino della Repubblica di Weimar.[1][10] Tocca anche questioni di genere e sessualità: in risposta alla domanda se è "una ragazza o un ragazzo", un personaggio che interpreta Puck risponde: "Io sono ciò che sono."[9]

Freundinnen è stato pubblicato in diverse edizioni tra le 7 000 e le 10 000 copie.[6][9] I nazionalsocialisti bandirono il libro nel 1934 e comparve nell'ufficiale elenco dei libri proibiti nel 1936 e fu incluso nel pamphlet anti-lesbico di Alfred Rosenberg Der Sumpf.[1][9][11] Negli anni '90, il libro è stato riscoperto da femministe e accademici. Freundinnen è stato ripubblicato nel 1995 da una casa editrice femminista tedesca.[12] Estratti del libro sono apparsi in An Encyclopedia of German Writers, 1900-1933.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (DE) Spinnboden: Schon Gewusst?, su spinnboden.de. URL consultato il 13 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
    «Fonte: Lackinger, Renate (2010): Verlorene Freundinnen - Leben und Werk von Maximiliane Ackers.»
  2. ^ a b Maximiliane Ackers, su Film Portal. URL consultato il 12 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2020).
  3. ^ Brennendes Land, su IMDb. URL consultato il 12 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2020).
  4. ^ Florentinische Nächte, su IMDb. URL consultato il 12 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2020).
  5. ^ (EN) Catling (a cura di), A History of Women's Writing in Germany, Austria and Switzerland, Cambridge, Cambridge University Press, 23 marzo 2000, pp. 286, ISBN 978-0-521-65628-3.
  6. ^ a b (DE) Maximiliane Ackers, Freundinnen Ein Roman [unter Frauen][collegamento interrotto].
    «Data [1923]»
  7. ^ (DE) Maximiliane Ackers in Bibliotheksverbund Bayern, su opacplus.bib-bvb.de. URL consultato il 12 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2020).
  8. ^ (DE) Maximiliane Ackers – Freundinnen - Roman unter Frauen, su ngiyaw-ebooks.org. URL consultato il 13 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2020).
    «Paul Steegemann Verlag, Hannover, 3. bis 4. Tsd. 1924 (Paul Steegemann Publisher, Hannover, 3 to 4 thousand copies, 1924)»
  9. ^ a b c d (DE) Erwin In het Panhuis, Vor 100 Jahren wurde der queere Steegemann-Verlag gegründet, su queer.de. URL consultato il 13 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2020).
  10. ^ (EN) Leanne Dawson, Edinburgh German Yearbook 10: Queering German Culture, Edinburgh, Boydell & Brewer, 2018, pp. 10, ISBN 978-1-57113-965-8. URL consultato il 13 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2020).
  11. ^ (DE) Liste der verbannten Bücher: Freundinnen, su Berlin, 12 luglio 2018. URL consultato il 12 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2020).
  12. ^ (DE) Maximiliane Ackers, Freundinnen: ein Roman unter Frauen, Feministischer Buchverlag, 1995, ISBN 978-3-922229-22-3. URL consultato il 17 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2020).
  13. ^ (EN) Brian Keith-Smith, An encyclopedia of German women writers, 1900-1933: biographies and bibliographies with exemplary readings, Berlin, Walter de Gruyter, 1997, p. 1, ISBN 978-0773485846. URL consultato il 17 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2020).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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