Max Rostal

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Max Rostal (Teschen, 7 luglio 1905Berna, 6 agosto 1991) è stato un violinista, violista e insegnante austriaco naturalizzato inglese. Ricevette anche la cittadinanza svizzera.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò il violino con Arnold Rosé a Vienna e con Carl Flesch a Berlino. Studiò teoria musicale e composizione con Emil Bohnke e Matyás Seiber.[1] Nel 1925 vinse il ‘’Premio Mendelssohn’’ a Berlino. Nel 1927 divenne primo violino dell’Orchestra Filarmonica di Oslo. Assistente di Flesch a Berlino dal 1928 al 1930, Rostal fu professore alla Hochschule di Berlino dal 1930 al 1933. Nel 1934 si trasferì a Londra dove dal 1944 al 1958 fu professore alla Guildhall School of Music and Drama di Londra. Dal 1957 al 1982 è stato professore alla Musikhochschule di Colonia, e parallelamente dal 1958 al 1985 ha insegnato al Conservatorio di Berna.

Ha fondato nel 1959 il Kölner Trio con Heinz Schröter (pianoforte) e Gaspar Cassadó (violoncello), sostituito alla sua morte da Siegfried Palm. Nell 1974 è stato co-fondatore con Menuhin e altri strumentisti della European String Teachers Association (E.S.T.A.).

Tra i suoi numerosi allievi si possono menzionare Edith Peinemann, Elfriede Früh, Beryl Kimber, Eva Zurbrügg, Yfrah Neaman, Uto Ughi, Howard Leyton-Brown, Igor Ozim, Bryan Fairfax, Ulf Hoelscher, Siegmund Nissel, Peter Schidloff (del Quartetto Amadeus), Philippe Borer. A fianco dell’attività didattica, ha svolto un’intensa attività concertistica, con una particolare attenzione per il repertorio del Novecento. Max Rostal era anche membro onorario dell’AUSTA[2]. Aveva una affezione particolare per l’Australia, dove egli fece un tour nel 1955 venendo acclamato come uno dei più grandi interpreti del suo tempo. Egli formò e incoraggiò un gran numero di violinisti australiani.[3]

Ha pubblicato rielaborazioni, trascrizioni, studi e revisioni di composizioni per violino prevalentemente per la casa editrice Schott Music. Max Rostal era in possesso di un violino Stradivari del 1697 "Haddock-Cater", poi denominato "Haddock-Cater-Rostal".[4]

È morto a Berna nel 1991. Sua figlia fu la psicologa Sybil B. G. Eysenck.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Max Rostal, Violin – Schlüssel – Erlebnisse, pp. 16-39
  2. ^ Australian String Teachers' Association
  3. ^ Cfr. Philippe Borer, Aspects of European Influences on Violin Playing & Teaching in Australia, M.Mus. diss., 1988, pp. 58-62 e passim; https://eprints.utas.edu.au/18865/
  4. ^ https://tarisio.com/cozio-archive/property/?ID=42631

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Berg’s Violin Concerto: a Revision (coautore Hans Keller), in «The Musical Times», vol. 95, n. 1332 (febbraio 1954), pp. 87-88
  • Foreword, in Carl Flesch, The Memoirs of Carl Flesch, Rockliff, 1957; rist. New York, Da Capo, 1979
  • Zur Interpretation der Violinsonaten J. S. Bachs, in «Bach-Jahrbuch», 1973, pp. 72–78
  • Problematik des Streicherberufes in Vergangenheit und Zukunft, in Violinspiel und Violinmusik in Geschichte und Gegenwart, a cura di V. Schwarz, Vienna, Universal, 1975, pp. 259-262
  • Eigenwillige Lösungen. Zur Interpretation der Violinwerke von Beethoven, in «ESTA Nachrichten», n. 4, dicembre 1979, pp. 11-16
  • Ludwig van Beethoven: die Sonaten für Violine und Klavier, Gedanken zu ihrer Interpretation (mit einem Nachtrag aus pianistischer Sicht von Günter Ludwig), Monaco, Piper, 1981; tr. ingl. H. and A. Rosenberg, Beethoven: The Sonatas for Piano and Violin Thoughts on their Interpretation, Londra, Toccata Press; New York, Da Capo Press, 1985
  • Handbuch zum Geigenspiel, Bern, Müller & Schade, 1993
  • Violin–Schlüssel Erlebnisse (mit einem autobiografischen Text von Leo Rostal), Berlin, Ries & Erler, 2007

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Szigeti, Joseph, A Violinist’s Notebook, London, Duckworth, 1964
  • Walter Kolneder, Das Buch der Violine, Zurigo, Atlantis, 1972
  • Noël Goodwin, voce Rostal, Max, in The New Grove, a cura di S. Sadie, Londra, Macmillan, 1980, vol. 16, p. 252
  • -, voce Rostal, Max, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti (diretto da Alberto Basso), Utet, Torino, Le Biografie, Vol. VI, 1988, p. 467
  • Joachim W. Hartnack, Grosse Geiger unserer Zeit, Zurigo, Atlantis, 1993
  • Donald Brook, Violinists of Today, London, 1948, pp. 133-141; rist. Read Books, 2007
  • Angelika Rogert, voce Rostal, Max, in Drees, Stefan (a cura di), Das Große Lexikon der Violine, Laaber, Laaber-Verlag, 2015, pp. 608-610
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