Maurizio Bovarini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Maurizio Bovarini (Bergamo, 31 luglio 1934Milano, 13 luglio 1987) è stato un fumettista e illustratore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Autodidatta, realizzò le prime illustrazioni negli anni '50 per il settimanale Le Ore.[1] Nei primi anni '60 collaborò con il Corriere dei Piccoli e a partire dal 1962 si fece conoscere oltralpe, grazie ai lavori pubblicati in riviste francesi quali Siné-massacre, Adam e Bizarre.[2] Tra il 1968 e il 1969 fu direttore della rivista Kara Kiri, versione italiana della francese Hara Kiri.[1][2]

Nel 1970 pubblicò il suo primo volume a fumetti, Ricco Ridens, seguito due anni dopo da Ultimo tango a fumetti, parodia del film di Bernardo Bertolucci Ultimo tango a Parigi, e da Eia eia trallallà (1975), racconto semi-serio dell'Italia fascista.[1][2]

«Nel 1971 lo troviamo a bordo della rivista Ca Balà[3] che inaugura una nuova stagione della satira italiana. Nel 1972 su L’Arcibraccio, altra rivista satirica costruita da Luca Aurelio Staletti, agente dei più trasgressivi disegnatori transalpini. Il mensile Linus, che fino a quel momento aveva privilegiato i fumetti americani, inglesi e francesi, subisce un cambio di proprietà e di direzione. La costruzione del mensile passa dalle mani di Giovanni Gandini a quelle di Oreste del Buono. Il nuovo direttore apre in maniera significativa le porte agli autori italiani: nel 1973 i fumetti di Bovarini compaiono frequentemente sugli almanacchi annuali e sui supplementi della rivista»[4].

Dopo aver collaborato con Linus, per il quale creò tra gli altri le serie Kariplo e Philadelphia Miller (pubblicata anche in Francia su Charlie e in seguito raccolta nel volume La dinastia dei Miller),[5] nel 1975 iniziò una lunga collaborazione con Eureka.[2] Alla chiusura della testata lavorò da freelance ad altre riviste, tra cui Playboy.[2] Fu inoltre art director di numerose pubblicazioni, tra cui Cronaca Vera.[1] Morì di infarto nel luglio 1987.[2]

Nel 2022 la mostra antologica "Habeas Corpus" all'EXSA, ex Carcere di Sant'Agata di Bergamo[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Maurizio Bovarini, in Fondazione Franco Fossati. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  2. ^ a b c d e f (EN) Maurice Horn e Richard Marschall, Bovarini, Maurizio, in The World Encyclopedia of Cartoons, vol. 2, 1ª ed., Gale Research Company, 1980.
  3. ^ Copertina Ca Balà n. 4, luglio 1971. Sta in Berlinghiero Buonarroti, Ca Balà: L'Umorismo come arma politica, Humour mon amour Accademia di Belle Arti di Firenze, Firenze 2019, p.10
  4. ^ Eredi Bovarini - MoltiMedia Srl. https://www.mauriziobovarini.it/biografia.html
  5. ^ Nedeljko Bajalica, Maurizio Bovarini – La dinastia dei Miller, in Lo Spazio Bianco, 12 gennaio 2017. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  6. ^ Rosanna Scardi, Maurizio Bovarini, la mostra a Bergamo: 176 disegni a Sant’Agata, 5 luglio 2022. URL consultato il 5 luglio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN90287482 · ISNI (EN0000 0004 1963 4265 · SBN RAVV045759